Originariamente Scritto da
Juv
Questa è una riflessione che ho scritto su FB. Per quanto sia legata al mio piccolo vivere spezzino, ritengo che le dinamiche intercorse siano simili a quelle di Genova e di molti altri posti dove recentemente il Centrodestra ha prevalso. La condivido qui e spero che interessi.
*ANALISI DELLE ELEZIONI COMUNALI*
Il perché di questo cambiamento l’hanno scritta fior di commentatori. Dopo anni che seguo e qualche volta pure partecipo, la politica spezzina, la scrivo anch’io. E pazienza se da un anno non sono più cittadino spezzino.
Qualche anno fa a dire che Spezia avrebbe avuto un sindaco di destra, ti avrebbero preso per matto. E ancora adesso, se sommi tutti i voti dal PD fino a Rifondazioni, puoi continuare tranquillamente a dire che Spezia è una città di sinistra. Eppure ora, Lega, FI e gli eredi di AN siederanno in Consiglio Comunale come maggioranza. Perché?
I MERITI
Il merito è del centrodestra nell’essersi unito senza aver fatto prevalere posizioni identitarie come nei decenni passati. E’ riuscito a trovare un candidato, che per il suo passato sindacalista ed antifascista, sarebbe stato bene anche a sinistra. E lo ha appoggiato senza distinguo e senza che nessuno prorompesse in eccessi verbali. Piccolo merito? Grande Intuizione? Sicuramente vincente e 10+.
I COLPEVOLI
Per quanto mi riguarda, il colpevole numero uno è Matteo Renzi, e i suoi referenti locali, Paita in testa, che sono riusciti nel miracolo di recidere il legame identitario fra individui e Partito, che nei decenni si era costruito all’interno di moltissime famiglie di estrazione comunista e proletaria. Riuscire a portare un partito fatto da post marxisti su posizioni liberiste, non è da tutti. Abbiamo potuto assistere al PD che faceva macelleria sociale con la Legge Fornero mentre Salvini raccoglieva le firme per abolirla. E come non contare la discussione sullo ius solis a pochi giorni dal voto, giusto pe ricordare ai proletari italiani quali fossero le priorità del Governo. Roba da matti. Roba per cui il migliore dei candidati possibile avrebbe fatto fatica a salvare i voti al centrosinistra.
A questo punto, il colpevole numero due è sicuramente il Partito Democratico spezzino, più o meno nella sua interezza. Reduce da una Consigliatura gestita in maniera presuntuosa e autoreferenziale. Talvolta arrogante. Prendiamo Piazza Verdi: nel merito (dal loro punto di vista) potevano avere pure ragione. Ma hanno scelto di trattare gli oppositori da rompiscatole e non da elettori. Respingendo ogni mediazione che non fosse fatta al TAR. Applicando il paradigma della dittatura della maggioranza nella piccola realtà spezzina. Non mi ha stupito se poi al ballottaggio, nessuno fra Lombardi, Ruggia, Melley (ex assessori delle Giunte piddine precedenti), Forcieri e Guerri (ex dirigenti locali del DS-PD), si è sognato di appoggiarli.
Già, il ballottaggio. In una città dove c’è una disoccupazione ed emigrazione giovanile paurosa. Una città dove uno dei più grandi datori di lavoro è la Cooperativa sociale Maris. ( che fa fatica a pagare gli stipendi perché la straindebitata Azienda Municipalizzata ACAM non la paga a sua volta). Una città dove gli abitanti calano nonostante l’arrivo di fotti d’immigrati. In una città come questa, ho visto miei coetanei prodursi in appelli antifascisti (nel 2017 ), antiomofobia&transfobia (come se a un gay non servisse prima un lavoro per avere una vita decente) fino al pericolo cementificazione. (questo era uno dei più buffi. Tutto ciò che qui è stato costruito dagli anni ’70 in poi porta la firma del PCI-DS-PD. ). Radical-chicchismo (o Gauche caviar se preferite) puro e tale.
Lavoro. Sociale. Precariato? Non pervenuto.
Conclusioni? Parafrasando uno dei motti elettorali di una lista dove c’erano alcuni amici (lascia perdere che utilizzavano uno degli sfortunati slogan della Paita nel 2015..) “A sinistra. Davvero???????”