L'uomo è un animale territoriale?

[Hermes]

Non è affatto una domanda retorica.

L'uomo cacciatore aveva uno scarso legame.
Quando diventò agricoltore, questo legame divenne fortissimo.
Oggi che l'economia agricola ha perduto questa centralità, il legame territoriale si è andato allentando.

Ma credo che la domanda sia stata posta on per avere un parere, ma solo per far perdere tempo.
Le domande sono retoriche quando chi le fa non vuole approfondire.

Anche i cacciatori difendevano i territori di caccia.

[MarinoBuia]

I "presupposti", come ben dici.

Perché se il territorio è marcato secondo una logica accettata da tutti, scontro non c'è.

logica NON accettata da tutti
svuotare il concetto di cittadinanza in un nome di un umanitarismo utopistico può solo creare conflitti
non esiste il cittadino del mondo con territori a disposizione del primo che passa e ci sarà sempre il contadino che difende il frutto della sua fatica

[pietro lo iacono]

società complesse,,,, generalmente con capi, condottieri,sacerdoti, che diventavano padroni del territorio e mettevano i meno scaltri a lavorare...

la società moderna è superiore a quelle che l'hanno preceduta perché gli sono note cose come questa. La società primitiva viveva con la natura stava a guardare e non prevaleva, come oggi, l'istinto di affermare, l'ingenuità travestita da cinismo e lucidità d'analisi, il giustificazionismo che si sente progresso e salto (dove?) di civiltà lezione di vita e invece è solo grottesco rinchiudersi in ciò che i nuovi coscienti non sanno o non vogliono fare: e visto che parliamo di dove, che ti domandi, Anton, come è da intendere la territorialità se si vuole connaturarla all'uomo in quanto tale, visto che parli di spostamenti senza sapere dove (dove c'è cibo è come dire dove c'è musica), non è che il lavoro mobilita (popoli interi o semplici schiere di benintenzionati spinti dai loro, come dire, rappresentanti)?
In parole povere, denunciare l'ingiustizia che spingono a lavorare non è avere il lavoro in ubbia? Far passare la propria ubbia per auspicio (naturalmente generico) alla vittoria finale della disubbidienza (una parola che somiglia tanto a ubbia, a "schifo per chi lo fa").

[alfa-beta]

o il concetto di proprietà privata è solo un costrutto amministrativo?

Prova a violare la tana di un orso e vediamo se è solamente un costrutto amministrativo

[DarkNicolazzi]

Anche i cacciatori difendevano i territori di caccia.

Prova ad essere un leone ed entrare nel territorio di un altro...

[DarkNicolazzi]

Alfa-beta mi ha preceduto!

[MarinoBuia]

il territorio rientra nel diritto naturale ed è l'origine della proprietà privata
per estensione le strutture organizzate si dotano di confini ma il succo non cambia
il no borders a cui s'è accennato è contro natura
la cittadinanza al primo che passa è contro natura, la residenza al migrante che in quanto tale è mobile è contro natura
violare uno Stato e violare un domicilio è la stessa cosa, la reazione anche violenta è più che legittima

[UnizoO]

Di naturale è pure la xenofobia, come quando vedevi un ragazzetto nuovo nel campetto del tuo quartiere

[pietro lo iacono]

o il concetto di proprietà privata è solo un costrutto amministrativo?

sono due domande diverse.
L'uomo non è un animale territoriale, lo dimostrano i "migranti" (in realtà liberi cittadini, non ostacolati né aiutati dallo Stato, salvo forse nello spostamento iniziale, che pagano comunque molto caro forse nella moneta del paese d'origine), gli ebrei, il fisco (che di tanto in tanto appare) e la finanza ("inventata" come la mafia, invisibile e incorporea).
Ogni discorso sulla legittimità della proprietà privata c'entra col territorio come la fatica o il valore affettivo c'entra col diritto del contadino a ciò che è stato sempre suo (e che gli basta): niente.

[anton]

Prova ad essere un leone ed entrare nel territorio di un altro...

quindi la proprietà è un istinto primitivo e bestiale??? come la xenofobia che deriva dalla paura di essere cacciati e derubati.
lo jus soli fu accordato inizialmente in paesi dove si aveva bisogno di mano d'opera.,.. accordarlo ora significa razionare ulteriormente ciò che è già scarso per quelli che già ci sono.