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Niente di speciale in sé, per carità: quando i richiami dell’amore sono insistenti ci si arrangia come si può. Tuttavia per questo atto d’amore il mezzo era stato parcheggiato – all’interno della cerchia cittadina di Como – in una posizione sufficientemente irregolare e scomoda per gli altri automobilisti, per buona parte sulla carreggiata. Insomma, una cosa così sospetta da richiamare l’attenzione di un carabiniere.
Il maresciallo dell’Arma, di passaggio in quel momento e in servizio, pensava che il mezzo avesse un guasto o che addirittura l’autista avesse avuto un malore, e dunque è sceso a controllare. Avvicinandosi all’autobus ha notato l’autista su un sedile passeggeri e ha “bussato” al finestrino. A quel punto è stata la sagra dell’imbarazzo. L’autista ha cercato di ricomporsi e di rivestirsi, provando a minimizzare e soprattutto nascondendo il fatto di essere in dolce compagnia. Ovviamente questi sforzi non sono serviti a nulla: anche la partner alla fine è stata vista. A quel punto ogni giustificazione è naufragata. I due amanti hanno ammesso che il motivo della sosta era il sesso.
Qui arrivano le note dolenti: i carabinieri, secondo norme di legge, hanno denunciato l’autista per interruzione di pubblico servizio e lo hanno multato per atti osceni in luogo pubblico. E, cosa forse ancora più importante, l’azienda ASF potrebbe prendere provvedimenti sul suo focoso dipendente.