Una bella carrellata di commenti sulla prima Santa Messa

Il 10 luglio 2016 ero in vacanza a Napoli con la famiglia e stavamo visitando la chiesa di San Ferdinando Re. Ad un certo punto inizia la messa ma non capivo in che lingua fosse... Camminando verso il presbiterio riconosco che è in latino. Ho studiato al liceo e all'università ma per la prima volta ascoltavo questa lingua, così sacra e solenne. Per me è stata una rivelazione, in un momento tutto si è reso chiaro e comprensibile, era quella la celebrazione che ho sempre cercato e che era rimasta sepolta nei miei ricordi di bambina. La messa per me è solo in latino, con il celebrante di spalle, la comunione in ginocchio ed i capo velato. Solo in quella solennità e in quel silenzio ho trovato Dio. Grazio a Una Voce Italia che organizza le messe in latino a Napoli e in tutta Italia.

16 marzo 1987. Roma, palazzo Massimo. è un'esperienza che consiglio a tutti. La mattina del 16 marzo i principi Massimo aprono il loro palazzo in corso Vittorio al pubblico per la messa antica nella cappella dove s. Filippo Neri ha resuscitato un bambino. Indimenticabile.

La mia prima Messa in rito antico è stata una domenica mattina di circa due anni fa, a Reggio Calabria nella chiesa di San Francesco di Sales nell'ex monastero delle suore. Ci sono andato perché su questo blog avevo letto di questa Messa e avevo trovato luogo ed orari. Adesso, quando posso e sono libero da impegni nella mia parrocchia, la domenica mattina cerco di essere sempre presente.

Per me la prima è stata nel 1956, a sette anni, presso la mia parrocchia di san Giacomo in Augusta in Via del Corso a Roma. Non ci capivo niente eppure il mio raccoglimento, insegnato da veri e santi Sacerdoti, era qualcosa che posso descrivere soltanto così: c'era soltanto Gesù.

Purtroppo non ho ancora partecipato ad una messa V.O., perché qui in Calabria non ho trovato ancora chiese in cui si celebra nel rito tradizionale

Santuario di Concesa (Trezzo), primavera 2014, celebrante padre Giorgio Maria Faré, carmelitano. Mi ha colpito soprattutto la sacralità del rito e il silenzio adorante. Tutto al posto giusto, e il Signore al centro. Vera pietà, vera carità. E il desiderio di restare più a lungo.

Venerdì 22 aprile 2016, all'età di 15 anni, Santa Messa letta nella chiesa di San Simeon piccolo a Venezia, celebrata da padre Jean Cyrille Sow FSSP. All'epoca conoscevo già padre Konrad zu Loewenstein da un anno e avevo approfondito la Messa tradizionale sul web, ma quella fu la prima volta che vi andai, accompagnato da un'amica di rito bizantino, la quale ne era molto incuriosita. Da allora non ho più smesso: sono diventato uno dei cerimonieri di San Simeone e curo un blog sulla liturgia tradizionale. Del resto, ritengo che quando uno scopre la santa tradizione (orientale o occidentale), rispetto al neo cattolicesimo modernista filo protestante, non possa più tornare indietro.

Domenica 23 dicembre 2007 a Sanremo, nella chiesa di Santo Stefano dei Gesuiti, celebrata da padre pietro, superiore del ceonvento da cui andavo a confessarmi. La chiesa pienissima di fedeli giovani e anziani! C'era gente seduta anche sulle balaustre degli altari laterali e nei confessionali. NON c'era più un posto libero! Ci credo: dopo 40 anni a Sanremo si celebrava di nuovo la messa di sempre. Sono andato con mia mamma che se la ricordava. Lei si è emozionata per i ricordi, io per quello che avevo trovato: una vera messa, seria e partecipata! con bei canti in gregoriano, altreo che le chitarre e i battimani! Poi l'hanno sospesa ma è ripresa ogni mese dai cappuccini e poi alla Madonna della Costa. ora è a Taggia dai domenicani.

Nella mia vita, da piccolo di messe a cui ho partecipato,ne ricordo circa 3000, dopo la prima domenica di quaresima del 1965 la messa è cambiata e nell'aria vi era la voglia di adeguarsi subito dalla sera alla mattina. Per mia fortuna dove sono andato a messa successivamente i preti ed i celebranti si sono sempre attenuti alle rubriche del messale N.O.. Da quando celebro non derogo minimamente dalle rubriche,non per bieco rubricismo, ma per salvaguardare quel poco di mistero che c'è ancora nella messa N.O. Sono molto antipatico a tutti quando chiesto silenzio prima e dopo la celebrazione e se c'è poca gente e sparpagliata non do il segno della pace. Dopo il "datevi il segno della pace" sono peggio di un cronometrista a intonare "Agnello di Dio" in modo che la gente non si distragga e passeggi per la chiesa a salutare parenti ed amici.
Dalla promulgazione della possibilità di celebrare nel V.O. ho rispolverato tutto quello che avevo appreso da chierichetto e ogni tanto, se me lo chiedono, la celebro volentieri.
Vi confesso che quello che mi distrae di più durante la messa è l'altare rivolto al popolo.

IO la prima volta è stata ad Artallo il 14.09.2007 proprio il primo giorno di entrate in vigore del Summorum Pontificum. chiesetta piccola sopra Imperia ma celebrazione grande. Bravo il parroco! che poi ho seguito nei vari spostamenti e la celebra ancora a S. Bartolomeo al Mare!

la prima volta che ho assistito ad una Messa Antica è stata per caso nella chiesa di S. Nicolas de Chardonnais a Parigi. Vagavo per la città, dopo avere visitato Notre Dame, ho visto un'altra bella chiesa, sono entrato e ho notato che qualcosa era diverso: gli altari laterlai coperti, le tovaglie alle balauste, silensio, odore di incenso... tanti inginocchiatoi, qualche turista, e ... un prete in talare (stranissimo per essere in Francia). Allora vado a vedere gli avvisi affissi in fondo alla chiesa e capisco! Sono della San Pio X! Ho guardato gli orari e l'indomani mattina sono andato ad assistere finalmente alla Messa di cui avevo tanto letto su internet, sui libri, su cui tanto mi ero informato, che tanto avevo cercato e che tanto desideravo! Quando è uscito il summorum pontificum non mi pareva vero! FINALMENTE!

Io la prima in Pantheon era una Messa in suffragio dei Savoia. Ero a Roma e frequentandola mi si sono aperti gli occhi ed il cervello

Ti dirò invece della mia prima assistenza a una Messa in volgare: avevo 18 anni, era estate, il P. Zeni stimmatino uscì dalla sacrestia con gli occhiali scuri e intonò "In nome del Padre...". Stupore, sconcerto, e poi progressivamente negli anni un farci stancamente il callo, fino a quando anni fa ricominciai a farmi qualche domanda.

Per me la prima (e unica) pochi mesi fa alla Trinità dei Pellegrini.
Mi sono sentita come se avessi provato a suonare un violoncello. Non mi sento assolutamente all'altezza di una cosa simile! Non mi sarei mai aspettata che nella Chiesa Cattolica (che frequentavo da bambina) esistesse qualcosa di questa trascendenza e di questa potenza.
Credo che l'abolizione del rito antico ci abbia distrutto molte capacità dell'anima.

Chissà quando ritroverò il coraggio...


Rifacendomi al penultimo commento, ricordo la prima volta, dopo anni di rito antico, in cui per sbaglio mi imbattei nel rito moderno. Mi aspettavo un altro sacerdote, che evidentemente era assente. Oh mamma, quando iniziò la messa che orrore. Non ero più abituato a tanta sciatteria. Sembrava di stare in una comunità in cui mancasse il sacerdote e allora per supplire si mettesse su una qualche sorta di rito laico fatto da laici. Naturalmente me ne sono andato. La messa in volgare è proprio volgare.