Avete mai visto quel film degli anni '40, dove Vivien Leigh dice addio in lacrime al suo grande amore, Laurence Olivier (vero partner nella vita)? Nella pellicola, Vivien è Emma Hamilton e Laurence è Horatio Nelson: sono i protagonisti di una grande storia d'amore, scandalosa e senza happy ending. Il Greenwich National Maritime Museum di Londra (dove si svolsero i funerali dell'eroe di Trafalgar, con tanto di bara a forma di nave), ha dedicato a Emma una mostra con più di duecento oggetti: abiti, gioielli, stampe, lettere, nonché l'uniforme di Horatio e il suo codino. E poi tanti quadri che rendono omaggio all'avvenenza della Hamilton: folta chioma di ricci mogano, pelle lattea, occhi blu, bocca sensuale, seno prosperoso, una giovinetta innocente ma sexy da morire. Emma fu ritratta dai più grandi pittori del tempo, drappeggiata in tuniche o in abiti leggeri. Posa per George Romney, Joshua Reynolds, Thomas Lawrence, Elizabeth Vigée-Lebrun (ritrattista di Maria Antonietta): è una "celebrity", insomma.

Ma come ha fatto una ragazza del popolo, orfana di un fabbro analfabeta, una che parla solo il dialetto del Cheshire, a diventare un simbolo d'Inghilterra?

All'inizio era Amy

Tanto per cominciare, il vero nome è Amy Lyon; a dieci anni, con la madre Mary, donna forte che sarà il suo angelo custode, è già in mezzo alla strada. Le due vendono carbone, dormono dove capita, finché la fame le spinge a Londra, città pestilenziale, feroce, dove la gente si sfianca con il lavoro e col gin.


Amy ha 14 anni e, come dice Daniel Defoe, autore di Moll Flanders (storia di "una di quelle" che ce l' hanno fatta), a metà del '700 la prostituzione riguarda sempre più giovani fanciulle: «Molte vagano dal bordello al servizio e dal servizio di nuovo al bordello: nulla è più comune di trovare queste creature una settimana impiegate presso una buona famiglia, quella dopo in un bordello».

Un po' la storia di Amy: arrivate a Londra, madre e figlia entrano a servizio da un chirurgo, il Dottor Budd, ma poco dopo ritroviamo Amy prostituta in una "casa", in Arlington Street; l'impiego successivo è singolare: ninfa al Tempio di Esculapio del Dottor Graham, un ciarlatano influenzato dal "mesmerismo" in voga all'epoca, teoria del medico tedesco Mesmer, secondo cui alcuni individui possedevano una sorta di "magnetismo vitale" terapeutico.

Per 5 scellini le coppie entrano nel Tempio (le donne rigorosamente velate) e si stendono sul letto di Apollo, alcova che garantisce la procreazione; a corroborarli le danze senza veli di Amy. Che lì conosce Harry Fetherstonhaugh, un aristocratico che le propone di danzare in esclusiva per lui e i suoi amici nella sua country house di Up Park.

Inesorabile però arriva la resa dei conti: Amy (ribattezzata Emma) resta incinta. Che fare? Il baronetto intende sbarazzarsene ma, in soccorso della sventurata, si presenta Charles Greville, gentleman freddo e calcolatore. All'epoca i nobili si sposano, di solito per calcolo, attorno ai ventisei anni, e così una mantenuta può far comodo. Charles mette tutto in chiaro con un contratto: il bambino sparirà (lui contribuisce a mantenerlo), Emma deve trasferirsi in città con lui e diventare rispettabile. E via quell'orribile accento! Bisogna studiare: musica, canto, buone maniere. La ragazza obbedisce.







Dissipatrice di fortune

Adesso per strada viene riconosciuta, il suo volto finisce sulle pagine di Town & Country, avide di celebs. Charles è infastidito, cercava un'amante discreta, si ritrova in casa una "it girl". Inoltre ha problemi finanziari e pensa di sistemarsi con un'ereditiera: vuole disfarsi di Emma. Gli viene un'idea geniale: passarla a suo zio.

Lord William Hamilton, ambasciatore nel Regno delle Due Sicilie, gentiluomo cinquantenne e vedovo, è un raffinato connaisseur e accumula, nel palazzo di Napoli, quadri di Raffaello, Tiziano, Tintoretto e antichità greche e romane. L'affare è concluso ed Emma arriva a Palazzo Sessa, il 26 aprile del 1786: quel giorno compie 21 anni.

Sir William è abbagliato. E poi ci sono il Vesuvio, il Re Lazzarone, ghiottone e analfabeta, che parla in dialetto, Pompei, i bagni a mare di Portici, la reggia di Caserta, il sole, i gelati. Così, lei si arrende. E a questo punto mira alto: vuol diventare Lady Hamilton! Ambasciatrice, confidente della regina, ogni obiettivo sembra raggiunto.

Ma in Europa arriva la rivoluzione. Maria Caroli- na, sorella di Maria Antonietta decapitata, è atterrita: l'unica salvezza sembra l'Inghilterra. Ed ecco Horatio Nelson (sdentato, mingherlino, monco e pure orbo!). Arriva in città nel '98, dopo aver "colpito e affondato" in Egitto la flotta francese. Lui è l' eroe nazionale, lei la donna più bella di Gran Bretagna: l'attrazione è fatale. Mentre l'orchestra suona Cimarosa, Lady Hamilton siede accanto a Horatio ai banchetti, gli taglia la carne, lo fissa negli occhi.

Intanto i Borboni attaccano il generale Championnet a Roma e sono sconfitti. Risultato? Invasione del Paese. Non resta che prendere il largo verso Palermo. A Napoli lasciano palazzo, arredi e carrozze. Sir William riesce a imbarcare ben 2 mila vasi greci sulla nave Colossus che però fa naufragio nella Manica, affondando anche lui finanziariamente.

Giunti a Palermo, in un palazzo senza tappeti né caminetti, i tre spaesati, invece che un libertino ménage à trois, s'inventano un inseparabile terzetto. E in Inghilterra si comincia a spettegolare... Ma c'è un colpo di scena: l'armata del Cardinale Ruffo fa a pezzi la Repubblica Partenopea, frutto illuminista dei sogni degli aristocratici, anche se Ruffo promette ai nobili giacobini salva la vita.

Maria Carolina invece non ci sente proprio: protetta dalla flotta di Nelson fa giustiziare l'élite partenopea. Intanto, restio a tornare dall'arcigna moglie Fanny, Horatio inizia un periplo tra Malta, Sicilia e Livorno. Da lì i tre, scortando Maria Carolina, arrivano a Vienna in carrozza. Emma è incinta. Tra 8 mesi nascerà Horatia...

Dopo un giro tra le corti mitteleuropee, appesantita dagli anni, dallo champagne e dalla gravidanza, il trio sbarca sulle coste inglesi nel 1800. Incontro a Nelson si precipitano la moglie e l'anziano padre, ansiosi di dividere il successo, ma Nelson sempre più innamorato di Emma e ora anche padre, decide di vivere con l'amata in una residenza di campagna nel Surrey, detta Paradise Merton.

Da una sua missiva: "Voi, mia adorata Emma, e il mio Paese siete le due cose più care al mio cuore innamorato. Non potete immaginare (...) i sentimenti che provo all'idea di fare l'amore con voi". Sotto la direzione della Lady, senza badare a spese, la fattoria viene rinnovata e riempita di ritratti di lei e di lui.

Un eccesso di vanità che è espressione del peggior cattivo gusto. La follia scialacquatrice di Emma non si placa, iniziano i conflitti col vecchio ambasciatore che, per fortuna sua, muore dopo poco. Anche Nelson, sgominata ancora una volta la flotta francese a Trafalgar, muore nel 1805 da salvatore della patria, raccomandando Emma e Horatia al Paese.

Ma, senza la protezione dei suoi uomini, lei è persa: tutti le rimproverano di aver scialacquato, assieme a tutto il resto, anche la sua bellezza. Coperta di debiti, finisce in prigione, poi con la piccola Horatia, si rifugia in incognito a Calais, in Normandia. Muore il 15 gennaio del 1815, dieci anni dopo Nelson. Senza mai rivelare a Horatia di essere sua madre.

Emma Hamilton