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  1. #1
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    Predefinito Atei militanti ecco perchè sbagliate

    Gli atei. Non so se è stata mai fatta un’indagine nazionale o internazionale sul loro numero attuale, ma penso che non siano molti. I semi-atei sono certamente molti di più, ma non possono definirsi tali. L’ateo è una persona che non crede in nessuna divinità, nessun creatore, nessuna potenza spirituale. Dopo la morte, per l’ateo, non c’è che il nulla. Da questo punto di vista sono assolutisti, in un certo senso si potrebbero definire clericali perché la loro verità la proclamano assoluta.

    Anche quelli che credono in una divinità (cioè l’esatto contrario degli atei) ritengono la loro fede una verità assoluta, ma sono infinitamente più cauti degli atei. Naturalmente ogni religione cui appartengono è molto differente dalle altre, ma su un punto convergono tutte: il loro Dio proclama una verità assoluta che nessuno può mettere in discussione. Nel caso della nostra storia millenaria il mondo è stato spesso insanguinato da guerre di religione. Quasi sempre dietro il motivo religioso c’erano anche altri e più corposi interessi, politici, economici e sociali, ma la motivazione religiosa era comunque la bandiera di quelle guerre, che furono molte e insanguinarono il mondo.

    Gli atei - l’ho già detto - non sanno di essere poco tolleranti, ma il loro atteggiamento nei confronti delle società religiose è rigorosamente combattivo. La vera motivazione, spesso inconsapevole, è nel fatto che il loro Io reclama odio e guerre intellettuali contro religioni di qualunque specie. Il loro ateismo proclamato vuole soddisfazione, perciò non lo predicano con elegante pacatezza ma lo mettono in discussione partendo all’attacco contro chi crede in un qualunque aldilà, lo insultano, lo vilipendono, lo combattono intellettualmente. È il loro Io che li guida e che pretende soddisfazione, vita natural durante, non avendo alcuna speranzosa ipotesi di un aldilà dove la vita proseguirebbe, sia pure in forme diverse.

    Con questo non voglio affatto dire che l’ateo sia una persona da disprezzare, da isolare e tanto meno da punire. Spesso i suoi modi sono provocatori, rissosi e calunniosi, ma questo non giustifica reazioni dello stesso genere. Certo non ispirano simpatia, ma questa è una reazione intellettuale di fronte alla prepotenza del loro Io.

    Infine c’è una terza posizione, anch’essa minoritaria come gli atei, ma profondamente diversa: i non credenti. Non credono a una divinità trascendente, per quanto riguarda l’aldilà suppongono l’esistenza di un Essere e qui si entra in un’ipotesi affascinante che può assumere le forme più diverse. Per alcuni l’Essere è la forma iniziale dell’Esistere, per altri è l’Esistere che dorme, in perenne gestazione; per altri ancora è il caos primigenio, al quale l’energia delle forme torna dopo la morte d’una forma qualsiasi e dal quale forme nuove sorgono continuamente, con loro leggi e loro vitalità energetica. La vita e l’aldilà, da questo punto di vista, sono in continuo avvicendamento del quale noi umani ignoriamo i meccanismi creativi, ma che tuttavia sono in continua e autonoma attività.

    L’Essere e il Divenire. Ci furono nell’antica Ellade, due filosofi che in un certo senso sono i predecessori di questo modo di pensare: Parmenide ed Eraclito. Non furono i soli, ma certamente i più classici e i più completi, ciascuno dal suo punto di vista.

    Parmenide definì l’Essere come una realtà vitale ma stabile, non modificabile, il letto della vita che l’Essere contiene ma che non assume alcuna vitalità. Eraclito non ignora l’Essere, ma ipotizza che esso alimenti il Divenire. Si potrebbe dire che la vita dorme nell’Essere e si sveglia nel Divenire.
    Ammetto qui la mia incompleta informazione culturale: più o meno i due filosofi appartengono alla stessa epoca e alla stessa terra, ma non credo che le date delle loro vite coincidano e tanto meno se abbiano avuto conoscenza l’uno dell’altro.

    Il più vicino al mio modo di sentire è Eraclito. I suoi “detti” sono lucidi e splendidi così come ci sono stati tramandati. Parlo in particolare di quello che dice: «Ciascuno può mettere una sola volta nella sua vita i piedi nell’acqua del fiume». Quella frase quando la lessi ed ero molto giovane non la capii subito; ma poco dopo ne compresi il senso profondo: l’acqua del fiume scorre e quindi varia di continuo; tu ci metti il piede e quell’acqua non la ritrovi più perché scorre e cambia continuamente. L’acqua è una forma dell’Essere, ma il suo scorrere è la forma del Divenire.

    Così è la nostra vita, i nostri pensieri, i nostri bisogni, i nostri desideri e la carezza della morte, che uccide una singola forma ma non la sua indistruttibile energia.

    Questi sono, ciascuno a suo modo, i non credenti. Non credono in un aldilà dominato da una divinità trascendente delle religioni e non credono al nulla nichilista e prepotente degli atei, il cui Io è sostanzialmente elementare; anche se dotato di cultura e di voglia d’affermarsi. In realtà è un Io che non pensa. Un Io che non pensa e non si vede operare e non si giudica. Così è un Io di stampo animalesco. Mi spiace che gli atei ricordino lo scimpanzé dal quale la nostra specie proviene.

    Atei militanti ecco perché sbagliate - l'Espresso

  2. #2
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    Predefinito Re: Atei militanti ecco perchè sbagliate

    Citazione Originariamente Scritto da zwirner Visualizza Messaggio
    Gli atei. Non so se è stata mai fatta un’indagine nazionale o internazionale sul loro numero attuale, ma penso che non siano molti. I semi-atei sono certamente molti di più, ma non possono definirsi tali. L’ateo è una persona che non crede in nessuna divinità, nessun creatore, nessuna potenza spirituale. Dopo la morte, per l’ateo, non c’è che il nulla. Da questo punto di vista sono assolutisti, in un certo senso si potrebbero definire clericali perché la loro verità la proclamano assoluta.
    AL conrario, sono realisti e possibilisti. Gli atei non sono tali perchè dicono che dio NON PUO' esistere, ma che non c'è perchè non è provata la sua esistenza fisica, ovvero nell'unico mondo in cui viviamo. MA sono sempre pronti a cambiare opinione, previa dimostrazione del contrario. Libertà di opinione che non può avere chi li calunnia dandogli dei clericali, ovvero membri di un'istituzione fondata sulla pretesa dell'abbandono della ragione (credo quia absurdum). L'ateismo, con buona pace di don Eugenio e degli apologeti delle religioni, NON è un credo. E' un PENSIERO RAZIONALE. Ma capisco che è chiedere troppo a chi ha deciso di rinunciare all'uso della ragione per credere.
    Anche quelli che credono in una divinità (cioè l’esatto contrario degli atei) ritengono la loro fede una verità assoluta, ma sono infinitamente più cauti degli atei.
    sono così cauti e tolleranti, i credenti!
    Certo non ispirano simpatia, ma questa è una reazione intellettuale di fronte alla prepotenza del loro Io.
    No, questa è una reazione di un signore molto anziano che non vuole accettare che tra poco tempo sarà un mucchio di polvere, e che quindi odia a morte chi glielo ricorda. Tutti hanno paura della morte, caro don Eugenio, ma non per questo abbiamo il diritto di inveire contro chi ci ricorda che nel mondo fisico, ad oggi, nessuno è riuscito a dimostrare che dopo la morte c'è qualcos altro. E questo vale sia per chi è pieno di sè come don Eugenio, che per i placidi atei. La morte è una livella, e non fa sconti a chi si crede superiore.
    Così è la nostra vita, i nostri pensieri, i nostri bisogni, i nostri desideri e la carezza della morte, che uccide una singola forma ma non la sua indistruttibile energia.
    mi spiace, don EUgenio, ma lei di Eraclito non ha capito un'emerita cippa. Eraclito non parlava di zompie (cit.)
    è un Io che non pensa. Un Io che non pensa e non si vede operare e non si giudica"
    con buona pace di don Eugenio, PROPRIO PERCHE' PENSA e giunge alla conclusione razionale che, FINO A PROVA CONTRARIA, non c'è nulla dopo la morte, l'ateo non la teme più perchè la riconosce come un evento naturale, mentre l'animaleso don EUgenio continua ad esserne terrorizzato come qualsiasi bestia, e non vuole accettare il fatto che ci sia gente che non ha il suo terrore.
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  3. #3
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    Predefinito Re: Atei militanti ecco perchè sbagliate

    Se avessi saputo prima che don Eugenio è in questo stato di deperimento mentale, non avrei nemmeno risposto.
    È il racconto della modernità che si chiude con il pensiero di Nietzsche e di Freud. Poi la modernità cede ad altre visioni della vita a cominciare dal Romanticismo... Ci furono molti altri moderni dopo Nietzsche, ...In Russia Tolstoj, Dostoevskij,Gogol,
    La politica e il lascito perduto della modernità - Repubblica.it
    Almeno lui ha la scusa della vecchiaia, ma chi lo pubblica, che scusa ha?
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  4. #4
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    Predefinito Re: Atei militanti ecco perchè sbagliate

    Se avessi saputo prima che don Eugenio è in questo stato di deperimento mentale, non avrei nemmeno risposto.
    È il racconto della modernità che si chiude con il pensiero di Nietzsche e di Freud. Poi la modernità cede ad altre visioni della vita a cominciare dal Romanticismo... Ci furono molti altri moderni dopo Nietzsche, ...In Russia Tolstoj, Dostoevskij,Gogol,
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    Almeno lui ha la scusa della vecchiaia, ma chi lo pubblica, che scusa ha?
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  5. #5
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    Predefinito Re: Atei militanti ecco perchè sbagliate

    quando fai una scopata, parte di te continua a vivere altrove
    quando fai una cagata, parte di te continua a vivere altrove
    quando tiri le cuoia, lo stesso
    sinistri, siete dei luridi da vomito, fatevene una ragione

  6. #6
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    Predefinito Re: Atei militanti ecco perchè sbagliate

    Citazione Originariamente Scritto da MarinoBuia Visualizza Messaggio
    quando fai una scopata, parte di te continua a vivere altrove
    quando fai una cagata, parte di te continua a vivere altrove
    quando tiri le cuoia, lo stesso
    ma tu non sei il tuo sperma né la tua cacca.... per cui queste vanno a nutrire altre persone ma non sei tu con il tuo cervello la tua personalità i tuoi sentimenti..... perciò quando muori tu sparisci,...torni al nulla...
    ... oppure vuoi dirmi che tu sei la capra che hai mangiato o o il vino che hai bevuto e perciò in realtà sei l'erba che ha mangiato la capra che hai mangiato o sei il vitigno che ha prodotto tutto il vino che ti sei bevuto e quindi vivi da millenni e perciò vivrai in eterno??
    purtroppo le religioni sono state inventate da chi voleva comandare..., gli atei sinora hanno solo cercato di difendersi da questi rompiballe.,
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  7. #7
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    Predefinito Re: Atei militanti ecco perchè sbagliate

    Citazione Originariamente Scritto da amaryllide Visualizza Messaggio
    AL conrario, sono realisti e possibilisti. Gli atei non sono tali perchè dicono che dio NON PUO' esistere, ma che non c'è perchè non è provata la sua esistenza fisica, ovvero nell'unico mondo in cui viviamo. MA sono sempre pronti a cambiare opinione, previa dimostrazione del contrario. Libertà di opinione che non può avere chi li calunnia dandogli dei clericali, ovvero membri di un'istituzione fondata sulla pretesa dell'abbandono della ragione (credo quia absurdum). L'ateismo, con buona pace di don Eugenio e degli apologeti delle religioni, NON è un credo. E' un PENSIERO RAZIONALE. Ma capisco che è chiedere troppo a chi ha deciso di rinunciare all'uso della ragione per credere.

    sono così cauti e tolleranti, i credenti!

    No, questa è una reazione di un signore molto anziano che non vuole accettare che tra poco tempo sarà un mucchio di polvere, e che quindi odia a morte chi glielo ricorda. Tutti hanno paura della morte, caro don Eugenio, ma non per questo abbiamo il diritto di inveire contro chi ci ricorda che nel mondo fisico, ad oggi, nessuno è riuscito a dimostrare che dopo la morte c'è qualcos altro. E questo vale sia per chi è pieno di sè come don Eugenio, che per i placidi atei. La morte è una livella, e non fa sconti a chi si crede superiore.

    mi spiace, don EUgenio, ma lei di Eraclito non ha capito un'emerita cippa. Eraclito non parlava di zompie (cit.)

    con buona pace di don Eugenio, PROPRIO PERCHE' PENSA e giunge alla conclusione razionale che, FINO A PROVA CONTRARIA, non c'è nulla dopo la morte, l'ateo non la teme più perchè la riconosce come un evento naturale, mentre l'animaleso don EUgenio continua ad esserne terrorizzato come qualsiasi bestia, e non vuole accettare il fatto che ci sia gente che non ha il suo terrore.
    D'accordo su tutto, ma non credo che l'animale abbia piena coscienza dell'evento morte, nè pensi a un possibile al di là.

  8. #8
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    Predefinito Re: Atei militanti ecco perchè sbagliate

    il pontefice Scalfari è sempre più rincoglionito

  9. #9
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    Predefinito Re: Atei militanti ecco perchè sbagliate

    Citazione Originariamente Scritto da zwirner Visualizza Messaggio
    Gli atei. Non so se è stata mai fatta un’indagine nazionale o internazionale sul loro numero attuale, ma penso che non siano molti. I semi-atei sono certamente molti di più, ma non possono definirsi tali. L’ateo è una persona che non crede in nessuna divinità, nessun creatore, nessuna potenza spirituale. Dopo la morte, per l’ateo, non c’è che il nulla. Da questo punto di vista sono assolutisti, in un certo senso si potrebbero definire clericali perché la loro verità la proclamano assoluta.

    Anche quelli che credono in una divinità (cioè l’esatto contrario degli atei) ritengono la loro fede una verità assoluta, ma sono infinitamente più cauti degli atei. Naturalmente ogni religione cui appartengono è molto differente dalle altre, ma su un punto convergono tutte: il loro Dio proclama una verità assoluta che nessuno può mettere in discussione. Nel caso della nostra storia millenaria il mondo è stato spesso insanguinato da guerre di religione. Quasi sempre dietro il motivo religioso c’erano anche altri e più corposi interessi, politici, economici e sociali, ma la motivazione religiosa era comunque la bandiera di quelle guerre, che furono molte e insanguinarono il mondo.

    Gli atei - l’ho già detto - non sanno di essere poco tolleranti, ma il loro atteggiamento nei confronti delle società religiose è rigorosamente combattivo. La vera motivazione, spesso inconsapevole, è nel fatto che il loro Io reclama odio e guerre intellettuali contro religioni di qualunque specie. Il loro ateismo proclamato vuole soddisfazione, perciò non lo predicano con elegante pacatezza ma lo mettono in discussione partendo all’attacco contro chi crede in un qualunque aldilà, lo insultano, lo vilipendono, lo combattono intellettualmente. È il loro Io che li guida e che pretende soddisfazione, vita natural durante, non avendo alcuna speranzosa ipotesi di un aldilà dove la vita proseguirebbe, sia pure in forme diverse.

    Con questo non voglio affatto dire che l’ateo sia una persona da disprezzare, da isolare e tanto meno da punire. Spesso i suoi modi sono provocatori, rissosi e calunniosi, ma questo non giustifica reazioni dello stesso genere. Certo non ispirano simpatia, ma questa è una reazione intellettuale di fronte alla prepotenza del loro Io.

    Infine c’è una terza posizione, anch’essa minoritaria come gli atei, ma profondamente diversa: i non credenti. Non credono a una divinità trascendente, per quanto riguarda l’aldilà suppongono l’esistenza di un Essere e qui si entra in un’ipotesi affascinante che può assumere le forme più diverse. Per alcuni l’Essere è la forma iniziale dell’Esistere, per altri è l’Esistere che dorme, in perenne gestazione; per altri ancora è il caos primigenio, al quale l’energia delle forme torna dopo la morte d’una forma qualsiasi e dal quale forme nuove sorgono continuamente, con loro leggi e loro vitalità energetica. La vita e l’aldilà, da questo punto di vista, sono in continuo avvicendamento del quale noi umani ignoriamo i meccanismi creativi, ma che tuttavia sono in continua e autonoma attività.

    L’Essere e il Divenire. Ci furono nell’antica Ellade, due filosofi che in un certo senso sono i predecessori di questo modo di pensare: Parmenide ed Eraclito. Non furono i soli, ma certamente i più classici e i più completi, ciascuno dal suo punto di vista.

    Parmenide definì l’Essere come una realtà vitale ma stabile, non modificabile, il letto della vita che l’Essere contiene ma che non assume alcuna vitalità. Eraclito non ignora l’Essere, ma ipotizza che esso alimenti il Divenire. Si potrebbe dire che la vita dorme nell’Essere e si sveglia nel Divenire.
    Ammetto qui la mia incompleta informazione culturale: più o meno i due filosofi appartengono alla stessa epoca e alla stessa terra, ma non credo che le date delle loro vite coincidano e tanto meno se abbiano avuto conoscenza l’uno dell’altro.

    Il più vicino al mio modo di sentire è Eraclito. I suoi “detti” sono lucidi e splendidi così come ci sono stati tramandati. Parlo in particolare di quello che dice: «Ciascuno può mettere una sola volta nella sua vita i piedi nell’acqua del fiume». Quella frase quando la lessi ed ero molto giovane non la capii subito; ma poco dopo ne compresi il senso profondo: l’acqua del fiume scorre e quindi varia di continuo; tu ci metti il piede e quell’acqua non la ritrovi più perché scorre e cambia continuamente. L’acqua è una forma dell’Essere, ma il suo scorrere è la forma del Divenire.

    Così è la nostra vita, i nostri pensieri, i nostri bisogni, i nostri desideri e la carezza della morte, che uccide una singola forma ma non la sua indistruttibile energia.

    Questi sono, ciascuno a suo modo, i non credenti. Non credono in un aldilà dominato da una divinità trascendente delle religioni e non credono al nulla nichilista e prepotente degli atei, il cui Io è sostanzialmente elementare; anche se dotato di cultura e di voglia d’affermarsi. In realtà è un Io che non pensa. Un Io che non pensa e non si vede operare e non si giudica. Così è un Io di stampo animalesco. Mi spiace che gli atei ricordino lo scimpanzé dal quale la nostra specie proviene.

    Atei militanti ecco perché sbagliate - l'Espresso
    Ci sono quelli che invecchiano male....
    Io stimo più il trovar un vero, benché di cosa leggiera, che 'l disputar lungamente delle massime questioni senza conseguir verità nissuna

  10. #10
    libero
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    Predefinito Re: Atei militanti ecco perchè sbagliate

    Citazione Originariamente Scritto da Darwin Visualizza Messaggio
    Ci sono quelli che invecchiano male....
    Io vorrei invecchiare con più Consapevolezza.
    se non ci metterai troppo io ti aspetterò tutta la vita...

 

 
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