[I]

Salta di nuovo (come molti prevedevano) l’accordo nel centrodestra siciliano su un unico candidato alla presidenza della regione e la probabilità che si vada ad una spaccatura definitiva con due diversi candidati (uno di Forza Italia ed uno della coalizione Fratelli d’Italia, Noi con salvini e della lista civica di Musumeci) è ormai forte .Silvio Berlusconi insiste sul veto contro l'ex presidente della Provincia di Catania Musumeci : dalla riunione con il coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Micciché, arriva quello che suona come un muro contro muro nel centrodestra. Raccontano che il leader di FI non avrebbe digerito alcune prese di posizioni dell’ex An Musumeci e non avrebbe alcuna intenzione di tornare sui suoi passi. Dall’altra parte del tavolo Micciché avrebbe cercato di convincere Berlusconi: «Presidente, proviamo per l’ultima volta a tenere insieme la coalizione. Qui rischiamo di rompere con Salvini e Meloni». Alla fine si decide di prendere ancora tempo per evitare fratture con gli alleati. Filtra infatti da Arcore che «qualunque decisione verrà presa solo dopo un accordo con i tre leader del centrodestra». Ma, confida un alto dirigente azzurro, «è solo tattica: Berlusconi ha bocciato Musumeci e deciso che il suo candidato è Armao». «Il centrodestra – aveva detto prima di entrare ad Arcore Micciché – deve essere unito, altrimenti non c'è speranza di vincere. Io lavoro all'unità, che è anche l'obiettivo del presidente». Nella coalizione, però, la spaccatura è evidente: “Noi con Salvini” e “Fratelli d’Italia” insistono sulla candidatura di Nello Musumeci, che nel pomeriggio è tornato ad attaccare Armao («Io gli indignati li rappresento da una vita, lui da un mese. E non possiamo certo lasciarli ai grillini», ha detto).
Nel campo del centrosinistra invece si cerca a tutti i costi di evitare una ricandidatura del presidente attuale Crocetta in picchiata nei sondaggi (ma Crocetta punta invece con decisione a ricandidarsi). Dopo il fallimento del tentativo di riconciliazione in Sicilia tra il partito di Alfano e Forza Italia nel PD si dicono convinti che l’accordo con Angelino Alfano si farà. Il leader di Alternativa Popolare porta in dote un bottino elettorale sondato tra l’8 e il 10%. Ma l’alleanza del PD con i centristi precluderebbe quella con la sinistra di Movimento Democratico Progressista. Un punto di incontro potrebbe essere trovato sul candidato: un civico (al posto della ricandidatura di Crocetta) che potrebbe andare bene sia ad Alfano che a Bersani e compagni. E qui entra in gioco il nome di Fabrizio Vicari. Secondo quanto riportato da diversi giornali, Alfano e Renzi avrebbe trovato un accordo sul rettore dell’università di Palermo, sponsorizzato anche dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Per ora da Mdp è arrivato un secco no, ma sono in corso trattative.