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  1. #11
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    Predefinito Re: Lorenzin preoccupata da vaccini quando nella sanità pubblica manca l'ABC

    In certi ospedali mancano le barelle, 10 milioni di italiani non hanno soldi per le cure, ma il problema sono i vaccini

  2. #12
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    Predefinito Re: Lorenzin preoccupata da vaccini quando nella sanità pubblica manca l'ABC

    Citazione Originariamente Scritto da luca18 Visualizza Messaggio
    In certi ospedali mancano le barelle, 10 milioni di italiani non hanno soldi per le cure, ma il problema sono i vaccini
    un governo incapace, che spende 50 miliardi in bonus, con risultati disastrosi

    L’anno scorso 13 milioni di italiani hanno avuto difficoltà a pagare di tasca propria prestazioni sanitarie che non sono riusciti ad avere nel servizio pubblico soprattutto a causa di lunghe liste di attesa, quasi otto milioni hanno dovuto utilizzare tutti i propri risparmi o indebitarsi per curarsi, quasi due milioni di italiani sono entrati nell’area della povertà a causa di spese sanitarie private. Ma ci sono anche quelli che non riescono a curarsi perché non possono permetterselo: sono più di 12 milioni gli italiani che l’anno scorso hanno rinunciato o rinviato almeno una prestazione sanitaria per motivi economici, un milione 200 mila in più rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal 7° Rapporto di Censis e Rbm Assicurazione Salute, intitolato “La sanità italiana al tempo dell’universalismo selettivo” e presentato a Roma nel corso del «Welfare Day 2017».
    Più invecchi, più spendi
    «Ammonta a 35 miliardi la spesa privata degli italiani per avere prestazioni sanitarie, compreso il pagamento dei ticket, con un aumento del 4,2% tra il 2013 e il 2016 – spiega uno dei curatori della ricerca, Francesco Maietta, responsabile dell’area politiche sociali del Censis – . Per gli italiani è la nuova normalità pagare per la sanità: non solo i benestanti pagano per avere prestazioni sanitarie ma anche il 64% di persone a basso reddito, il 76% sono malati cronici». Più si ha bisogno di sanità più si spende di tasca propria. Fatta 100 la spesa sanitaria privata pro-capite degli italiani, per un malato cronico si arriva a 121, per un anziano a 146, per una persona non autosufficiente a 212. E aumentano le disuguaglianze sociali. «13 milioni di persone hanno dovuto ridistribuire i consumi per far fronte alle spese sanitarie – sottolinea Maietta –. La spesa sanitaria privata pesa di più su chi ha meno (oltre il 74% di persone a basso reddito), su chi vive in territori più disagiati (53,8% dei cittadini meridionali rispetto al 22% di quelli settentrionali), su chi ha più bisogno della sanità per curarsi (il 51% delle famiglie ha una persona non autosufficiente in casa)».
    Liste di attesa sempre più lunghe
    Ma perché gli italiani si rivolgono al privato pagando di tasca propria? Secondo il Rapporto, soprattutto perché l’attesa per le prestazioni sanitarie nel servizio pubblico è troppo lunga e spesso richiede anche l’esborso del ticket. Per una mammografia si attendono in media 122 giorni (60 in più rispetto al 2014) e nel Mezzogiorno l’attesa arriva a 142 giorni. Per una colonscopia l’attesa media è di 93 giorni, ma al Centro si arriva a 109 giorni. Per una risonanza magnetica si attendono in media 80 giorni, al Sud sono necessari 111 giorni. Per una visita cardiologica l’attesa media è di 67 giorni e sale a 79 giorni al Centro. Per una visita ginecologica si attendono in media 47 giorni e ne servono 72 al Centro. Per una visita ortopedica l’attesa media è di 66 giorni con un picco di 77 giorni al Sud.
    Non hai i soldi? Non ti curi
    Il miracoloso recupero di sostenibilità finanziaria del Servizio sanitario di tante Regioni non è stato indolore, sottolinea il Rapporto del Censis: alla minore copertura pubblica fa da contraltare il più alto ricorso alla sanità pagata di tasca propria. E a chi non ce la fa economicamente non resta che la rinuncia o il rinvio delle prestazioni. «La spesa sanitaria pubblica si riduce rispetto al passato e rispetto agli altri Paesi e l’area della «sanità negata» si espande – afferma Maietta – . Sale a 12,2 milioni il numero di persone che nell’ultimo anno hanno rinunciato o rinviato almeno una prestazione sanitaria per ragioni economiche: oltre un milione 200 mila persone in più rispetto all’anno precedente».
    Disuguaglianze sociali ma anche territoriali
    Il Rapporto evidenzia le crescenti disparità nelle opportunità di cura dei cittadini, con i cittadini meridionali ancora una volta più penalizzati. Se a dichiararsi soddisfatto del Servizio sanitario pubblico è circa l’80% dei cittadini del Nord-Est si scende al 47% tra i residenti al Sud. Ed è nel Meridione la percentuale più alta di cittadini convinti che nell’ultimo anno il Servizio sanitario sia peggiorato nella propria regione, circa il 40% rispetto al 25% dei cittadini del Nord.
    Universalismo di facciata?
    «Il Rapporto evidenzia che più di un italiano su quattro non sa come far fronte alle spese necessarie per curarsi e subisce danni economici per pagare di tasca propria le spese sanitarie, ormai l’universalismo sanitario è di facciata - sostiene Marco Vecchietti, consigliere delegato di Rbm Assicurazione Salute -. Per rendere il Servizio sanitario nazionale più sostenibile più equo e veramente inclusivo – propone Vecchietti - bisognerebbe affiancargli un secondo pilastro sanitario integrativo, puntando su un modello di assicurazione sociale integrativa alla francese che garantirebbe finanziamenti aggiuntivi per oltre 21 miliardi di euro all’anno, attraverso i quali integrare il Fondo sanitario nazionale».
    7 giugno 2017 (modifica il 7 giugno 2017 | 14:47)
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  3. #13
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    Predefinito Re: Lorenzin preoccupata da vaccini quando nella sanità pubblica manca l'ABC

    Citazione Originariamente Scritto da GNU-GPL Visualizza Messaggio
    Il medico sopra ha scritto:

    " ... con la tessera sanitaria risulterebbero le antitetaniche fatte, anche se il paziente non ricorda se è vaccinato ... "

    Ma si, un motivo in più per un'altro vaccino, per la gioia di big-farma. Tanto paga pantalone.
    Ma infatti va bene, quello che dico è che entrambe le cose sono buone quindi non vedo perché una dovrebbe escludere l'altra.

    Citazione Originariamente Scritto da Amalie Visualizza Messaggio
    se pensi a tutti i soldi che costeranno le vaccinazioni obbligatorie gratuite c'entra eccome visto che la sanitá non ha neppure i soldi per qualche letlo in più e manda a casa la gente con la polminite dopo 6 gg di ricovero per non dire il resto.. vedi i ps!!
    Dal punti di vista della sanità i vaccini sono un risparmio, poiché evita ricoveri e farmaci e lascia quindi più risorse per i malati.

  4. #14
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    Predefinito Re: Lorenzin preoccupata da vaccini quando nella sanità pubblica manca l'ABC

    Citazione Originariamente Scritto da luca18 Visualizza Messaggio
    In certi ospedali mancano le barelle, 10 milioni di italiani non hanno soldi per le cure, ma il problema sono i vaccini
    Giusto, togliamo i vaccini, così gli ospedali avranno ancor più carico di malati e ci saranno meno risorse per i malati.
    Geniale.

  5. #15
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    Predefinito Re: Lorenzin preoccupata da vaccini quando nella sanità pubblica manca l'ABC

    Citazione Originariamente Scritto da Only_Van Visualizza Messaggio
    Ma infatti va bene, quello che dico è che entrambe le cose sono buone quindi non vedo perché una dovrebbe escludere l'altra.



    Dal punti di vista della sanità i vaccini sono un risparmio, poiché evita ricoveri e farmaci e lascia quindi più risorse per i malati.
    e magari contribuiscono invece all'aumento di malattie e problemi di tipo neurologico (già in forte aumento ) della quale la scienza è incapace a trovare le origini !!


  6. #16
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    Predefinito Re: Lorenzin preoccupata da vaccini quando nella sanità pubblica manca l'ABC

    Vaccini obbligatori, 473 milioni di euro contro le EPIDEMIE: basteranno?

    https://www.economia.we-news.com/new...mie-basteranno

  7. #17
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    Predefinito Re: Lorenzin preoccupata da vaccini quando nella sanità pubblica manca l'ABC

    Citazione Originariamente Scritto da alfa-beta Visualizza Messaggio
    Vaccini obbligatori, 473 milioni di euro contro le EPIDEMIE: basteranno?

    https://www.economia.we-news.com/new...mie-basteranno
    Per BigPharma 473.000.000 di € NON bastano, ne vogliono di più!
    Di tutte le possibili reazioni ad un insulto, la più efficace è il silenzio - Santiago Ramòn y Cajal
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  8. #18
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    Predefinito Re: Lorenzin preoccupata da vaccini quando nella sanità pubblica manca l'ABC

    Citazione Originariamente Scritto da GNU-GPL Visualizza Messaggio
    Vi siete mai chiesti a cosa serve la tessera sanitaria? Infatti nonostante gli oltre 200 miliardi all'anno di spesa sanitaria in caso di improvviso problema di salute al pronto soccorso la tessera sanitaria è del tutto inutile dal momento che di ogni paziente che viene ricoverato in codice rosso sono ignote il gruppo sanguigno, i pregressi problemi di salute, cosi come sono ignote le ultime analisi del sangue, delle urine etc. etc.

    E considerando che la conoscenza tempestiva di tali dati è fondamentale per salvare la vita a milioni di italiani è davvero incredibile che nel 2017, ovvero nell'era digitale, su una tessera sanitaria con microchip concepita per tale scopo la storia clinica e sanitaria di ogni cittadino rimane del tutto ignota.

    Ma per la ministra alfaniana diplomata al liceo classico il problema primario della sanità italiana sono i vaccini da imporre obbligatoriamente...



    Eccola, ognuno di noi ce l'ha in tasca e lo stato per quel microchip a destra ha speso un sacco di nostri soldini. Pensate con quel microchip tutti noi potremmo avere accesso alla nostra CARTELLA SANITARIA INDIVIDUALE e consentire a qualsiasi sanitario di nostra fiducia, nel rispetto della privacy di entrarci.

    In essa potremmo trovare la nostra storia familiare le malattie che abbiamo avuto o che abbiamo le medicine che stiamo prendendo, gli interventi subiti, le intolleranze, le allergie immaginate i vantaggi per il pronto soccorso (un paziente che arriva in stato confusionale e nessuno sa nulla) e l'anestesista (l'80% dicono, non ricorda allergie e terapie in atto).

    Convergerebbero in essa ricoveri ospedalieri, accertamenti, tipo di analisi, ecografie e risonanze (immaginate quante ripetizioni di esami inutili si eviterebbero a causa dei "non ricordo") direttamente da chi li esegue senza ulteriori spostamenti del paziente.

    Finirebbero i certificati anamnestici, le antitetaniche fatte perché il paziente non ricorda se è vaccinato, si conoscerebbe il gruppo sanguigno e lo stato di donatore d'organo. L'INPS potrebbe accertare invalidità handicap ecc. direttamente dalla cartella sanitaria senza far spostare il paziente e i piani terapeutici potrebbero essere inviati e rinnovati attraverso essa con un semplice contatto col medico curante.

    Il medico di base è pronto, gli studi aggregati in associazioni ucp sono tutti informatizzati ed in rete e la cartella sanitaria la possiedono già.

    Aspettiamo notizie da chi dovrebbe fare e non fa.

    Dott. Giuliano Fabi, Medico di Base

    https://www.facebook.com/giuliano.fabi.9
    Il gruppo sanguigno mi risulta venga sempre determinato ogni volta che serve una trasfusione, assieme alla prova crociata con il sangue del donatore. Che sia scritto sul microchip non serve assolutamente a niente. Per il resto, sulla parte clinica deve lavorarci prima di tutti il medico di base. La mniistra lorenzin? Quella con la maturità classica? Proprio un bel titolo di competenza...

  9. #19
    Sospeso/a
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    Predefinito Re: Lorenzin preoccupata da vaccini quando nella sanità pubblica manca l'ABC

    Citazione Originariamente Scritto da GNU-GPL Visualizza Messaggio
    Vi siete mai chiesti a cosa serve la tessera sanitaria? Infatti nonostante gli oltre 200 miliardi all'anno di spesa sanitaria in caso di improvviso problema di salute al pronto soccorso la tessera sanitaria è del tutto inutile dal momento che di ogni paziente che viene ricoverato in codice rosso sono ignote il gruppo sanguigno, i pregressi problemi di salute, cosi come sono ignote le ultime analisi del sangue, delle urine etc. etc.

    E considerando che la conoscenza tempestiva di tali dati è fondamentale per salvare la vita a milioni di italiani è davvero incredibile che nel 2017, ovvero nell'era digitale, su una tessera sanitaria con microchip concepita per tale scopo la storia clinica e sanitaria di ogni cittadino rimane del tutto ignota.

    Ma per la ministra alfaniana diplomata al liceo classico il problema primario della sanità italiana sono i vaccini da imporre obbligatoriamente...



    Eccola, ognuno di noi ce l'ha in tasca e lo stato per quel microchip a destra ha speso un sacco di nostri soldini. Pensate con quel microchip tutti noi potremmo avere accesso alla nostra CARTELLA SANITARIA INDIVIDUALE e consentire a qualsiasi sanitario di nostra fiducia, nel rispetto della privacy di entrarci.

    In essa potremmo trovare la nostra storia familiare le malattie che abbiamo avuto o che abbiamo le medicine che stiamo prendendo, gli interventi subiti, le intolleranze, le allergie immaginate i vantaggi per il pronto soccorso (un paziente che arriva in stato confusionale e nessuno sa nulla) e l'anestesista (l'80% dicono, non ricorda allergie e terapie in atto).

    Convergerebbero in essa ricoveri ospedalieri, accertamenti, tipo di analisi, ecografie e risonanze (immaginate quante ripetizioni di esami inutili si eviterebbero a causa dei "non ricordo") direttamente da chi li esegue senza ulteriori spostamenti del paziente.

    Finirebbero i certificati anamnestici, le antitetaniche fatte perché il paziente non ricorda se è vaccinato, si conoscerebbe il gruppo sanguigno e lo stato di donatore d'organo. L'INPS potrebbe accertare invalidità handicap ecc. direttamente dalla cartella sanitaria senza far spostare il paziente e i piani terapeutici potrebbero essere inviati e rinnovati attraverso essa con un semplice contatto col medico curante.

    Il medico di base è pronto, gli studi aggregati in associazioni ucp sono tutti informatizzati ed in rete e la cartella sanitaria la possiedono già.

    Aspettiamo notizie da chi dovrebbe fare e non fa.

    Dott. Giuliano Fabi, Medico di Base

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    io proprio stamani sono andato direttamente all'ospedale direttamente senza voler perdere il tempo al telefono che a volte stai un ora,per fare un elettrocardiogramma e un ecocordiografia (ho l'esenzione)

    sai cosa mi hanno detto le addette del cup ? per le esenzioni deve tornare dal 1 novembre che le prendiamo un'appuntamento per dicembre,altrimenti se vuole fare subito deva pagare 160 euro

    speriamo che arrivino milioni di negri al mese e affondano questo paese mafioso-corrotto

  10. #20
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    Predefinito Re: Lorenzin preoccupata da vaccini quando nella sanità pubblica manca l'ABC

    Citazione Originariamente Scritto da vasconcelos Visualizza Messaggio
    io proprio stamani sono andato direttamente all'ospedale direttamente senza voler perdere il tempo al telefono che a volte stai un ora,per fare un elettrocardiogramma e un ecocordiografia (ho l'esenzione)

    sai cosa mi hanno detto le addette del cup ? per le esenzioni deve tornare dal 1 novembre che le prendiamo un'appuntamento per dicembre,altrimenti se vuole fare subito deva pagare 160 euro

    speriamo che arrivino milioni di negri al mese e affondano questo paese mafioso-corrotto
    Infatti all'ospedale spesso ti capita il dottore che ti dice che per accertamenti più approfonditi basta passare di pomeriggio presso il suo studio privato... Pagando almeno 200 euro !!

    Il bello della "sanità pubblica gratuita": paghi 2 volte e lo prendi sempre nel didietro !!

 

 
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