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Discussione: Pashupata Sampradaya

  1. #1
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    Predefinito Pashupata Sampradaya

    Pashupata Sampradaya




    La scuola dei Pashupata sembra essere molto antica, essendo menzionata assieme a Samkhya, Yoga, Veda e Pancharatra come i cinque sistemi originali del Dharma nel Mahabharata. Lo stesso testo aggiunge che la scuola originò dal Signore Shiva Shrikanta, figlio di Brahma, signore dei pashu e marito di Uma. Elementi dello Yoga Pashupata si possono incontrare in testi antichi come Atharvashira e Shwetashvatara Upanishad. Comunque, il più antico testo esistente della scuola è il Pashupata Sutra di Nakulisha, il cui nome appare nella letteratura anche come Lakulisha.

    Nel quinto capitolo del Harshacharita di Bana sono menzionati Shivaiti Pasupata che rinunciavano alla loro tiara di gemme preziose. Si racconta fossero presenti nell’accampamento militare dell’Imperatore Harsha, e anche nell’eremo di Divakaramitra. Le donne appartenenti all’ordine ascetico dei Pashupata tenevano un rosario (mala) nella loro mano, avevano disegnato sulla fronte un marchio Tilaka e indossavano abiti rossi.

    Nel suo commento al verso 2.2.37 del Brahmasutra, Shri Shankaracharya afferma che i Maheshwara erano suddivisi in quattro gruppi: Kalamukha, Kapalika, Shaiva e Pashupata. Egli usa questo verso e il successivo per confutare i Maheshwara in generale mentre Shri Ramanuja usa questa sezione per confutare la sola dottrina Pashupata. Bhaskara invece menziona le quattro divisioni dei Maheshwara come Pashupata, Shaiva, Kapalika e Kathakasiddhantin. Questo indica forse che i Kalamukas erano prima di tutto seguaci del Khataka Shakha del Yajurveda (e dunque stanziati nel Punjab o nel Kashmir)? Potrebbe anche indicare che i Kalamukha furono i precursoni dello Shivaismo del Kashmir. Bhaskara inoltre indica che anche alcuni seguaci del Nyaya e Vaisheshika aderirono al sistema Maheshwara. Gli aderenti al Samkhya e gli Shaiva avevano una visione del Moksha leggermente diversa rispetto a quella del seguaci del Nyaya, Vaisheshika, Pashupata e Kapalika, secondo il commentario di Bhaskara.


    Maestri della Scuola

    Lakulisha.

    Si narra che sia originario del villaggio di Karvan, situato nell’area di Dabhoi, nel distretto di Baroda. Secondo il Karvan Mahatmya, Nakulisha era il settimo discendente del saggio Atri, figlio di Brahma (Manasaputra), e figlio di Vishvarupa e Sudarshana Devi. La famiglia viveva nel villaggio Ulkrama, identificato col moderno villaggio di Avakel, vicino Karvan. Riguardo la sua infanzia vengono tramandati anedotti miracolosi. Secondo il Vayu Purana, 1.23.202-214, era contemporaneo di Veda Vyasa e del Signore Krishna, ed era la ventottesima incarnazione di Rudra. Sempre secondo questo testo egli apparve animando il corpo di un bambino di otto anni morto a Kayavarohana. Lo Skanda Purana, 5.48-63, aggiunge che da Kayavarohana, Nakulisha si recò a Mahakalavana, vicino Ujjain, e lì si stabilì. Secondo il Kurma Purana, 1.53.28, aveva quattro principali discepoli: Kushika, Gargya, Maitraka e Rustha. Il Linga Purana chiama il quarto Kaurushya, un nome con lo stesso significato di Rustha. Sarebbe a Ujjain che compose il Pashupata Sutra che poi insegnò ai suoi quattro discepoli. Una colonna eretta a Mathura nel 380 D.C. da Chandragupta II afferma che un Guruvayatana (una dimora dei Guru) era stata fondata da un certo Uditacharya, quarto in discendenza da un maestro Pashupata chiamato Parashara, che a sua volta era il sesto discendente di Kushika. Se questo Kaushika fosse uno dei quattro discepoli di Lakulisha, allora Lakulisha sarebbe vissuto attorno al 125 D.C. È opinione di alcuni studiosi che Lakulisha modificò la dottrina Maheshwara esponendo interpretazioni differenti sui tutti i cinque principali concetti in quella dottrina, ponendo particolare enfasi sui differenti modi di comportamento da adottare in ciascuno dei cinque stadi, nella loro progressione dall’iniziazione fino all’ottenimento di illimitati poteri di conoscenza, volontà e azione sul piano terreno.


    Rasikara Kaundinya

    È l’autore del famoso Panchartha Bhasya sui Pashupata Sutra. Ci sono quattro testi che danno qualche indicazione del periodo di Kaundinya: il Ratnatika, il Tarkarahasyadipika di Gunaratna, il Shaddarshana Samucchaya di Haribhadra Suri e il Shaddadarshana Samucchaya di Rajashekara. Questi lavori riportano che secondo i Pashupata ci sono stati diciotto Tirthankara, iniziando dallo stesso Lakulisha e che Rasikara Kaundinya era il diciasettesimo. Il secondo, terzo, quarto, quinto Tirthankara erano i quattro discepoli di Lakulisha. Considerando circa 25 generazioni per le undici generazioni di maestri compresi tra Lakulisha e Rasikara Kaundinya, quest’ultimo potrebbe essere vissuto approssimativamente attorno al 400 D.C.


    Dottrina del sistema Pashupata

    1.C’è un solo Dio, il Signore Rudra.

    2.Dio è la causa efficiente dell’Universo.

    3.Salvezza, e termine del ciclo della rinascita e morte possono essere raggiunti propiziando il Signore Rudra. Dunque il sistema vede Dio come una divinità personale.

    4.I frutti del Karma hanno come effetto il Legame, la triplice miseria dell’esistenza mondana e la limitazione del proprio potere, volontà e forza.

    5.Il Signore Rudra può essere propiziato attraverso il Dhyana Yoga (meditazione), praticata in luoghi solitari, accompagnata dall’osservanza di alcune discipline mentali, morali e fisiche. Queste discipline distruggono gli effetti del Karma.


    Le discipline morali, fisiche e mentali sono esposte nel quadruplice modo cioè Kryapada, Charyapada, Yogapada e Jinanapada. Kryapada tratta della sezione ritualistica, Charyapada degli aspetti del comportamento, Yogapada degli aspetti della meditazione e Jnanapada con quelli dello stato di realizzazione o conoscenza.

    Nel corso del tempo queste discipline vennero incorporate nel Pashupata Vrata. Questo stadio del pensiero Pashupata è esposto nel Shiva Purana, nelle Shaiva Upanishad quali Kalagnirudra ecc. Ecc.


    Letteratura dei Shivaiti Pashupata

    1.Pashupata Agama: si dice siano in numero di ventotto

    2.Pashuta Sutra di Lakulisha: sono costituiti da 168 aforismi suddivisi in cinque capitoli. Il testo inizia con la parola Atha e termina con la parola Shiva. Secondo il Panchartha Bhasya, questi Sutra furono insegnati da Lakulisha al suo discepolo Kushika a Ujjain. In questi Sutra c’è una considerevole enfasi sull’aspetto Pashupati del Signore Rudra e i cinque capitoli trattano di regole di comportamento specifiche che dovrebbero essere osservate dal Sadhaka in ognuno dei Cinque stadi. Il primo stadio è quello del Sadhaka che mostra i simboli esterni della setta (Vyaktavastha) mentre l’ultimo stadio è quello del perfetto riposo (Nishtha). I cinque principi fondamentali (Padartha) del sistema Maheshwara sono: Karya, Karana, Yoga, Vidhi e Dukhanta. I Pashupata Sutra li menzionano qui e là ma non c’è alcun tentativo all’interno di dare una sistematica esposizione degli stessi.

    3.Panchartha Bhashya di Kaundinya: Kaundinya ha cercato di provare che i Lakulisha hanno accettato i Cinque Padartha del sistema Maheshwara nella composizione del suo testo e quindi i Pashupata Sutra meritavano il titolo Panchartha Shastra. Il Bhashya chiarisce la distinzione tra le posizioni dei Pashupata che seguivano il sistema Vaisheshika e gli Shaiva che seguivano la scuola di filosofica Nyaya.

    4.Citazioni nel Shiva Purana, Linga Purana, Vayu Purana, Brahmanda Purana, Kurma Purana e altri Purana Shivaiti.

    5.Upanishad Shivaite minori come Kalagnirudra Upanishad, Brihajjabala Upanishad ecc.

    6.Ganakarika del Panchartha Bhashya di Haradatta.

    7.Una sezione del Shaddarshanasamucchaya e i commentari di Haribhadrasuri come risultato.

    8.Dipika anonimo sui Panchartha Bhashya.

    9.Sezione riguardo i Pashupata nel Shaddarshanasamucchaya di Rajashekhara e commentari.

    10.Samskararika, Satkaryavichara e altri lavori riportati o citati nel commentario su Ganakarika di Naiyyayika Bhasarvajna.

    11.Sesto capitolo, sui Pashupata, nel Madhaviya Sarvadarshanasamucchaya.

    12.Svayogashastra citato nei testi Jain.

    13.Numerose iscrizioni dal decimo al quattordicesimo C.E.

  2. #2
    libero
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    Predefinito Re: Pashupata Sampradaya

    Posso chiedere, Baba, del perchè tu (da occidentale) sia stato fascinato più dallo shivaismo che dal vishnuismo?

    se non ci metterai troppo io ti aspetterò tutta la vita...

  3. #3
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    Predefinito Re: Pashupata Sampradaya

    non saprei, come teenager l'Induismo mi sembrava complicato da capire, non che oggi l'abbia compreso molto...

    shivaismo e vishnuismo, termini che vogliono racchiudere galassie di scuole e tradizioni spalmate su un arco di millenni, sono da alcuni considerati di origine non vedica

    forse, diciamo, le mie vite passate mi hanno spinto inconsciamente dove dovevo arrivare

  4. #4
    libero
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    Predefinito Re: Pashupata Sampradaya

    Citazione Originariamente Scritto da baba Visualizza Messaggio
    non saprei, come teenager l'Induismo mi sembrava complicato da capire, non che oggi l'abbia compreso molto...

    shivaismo e vishnuismo, termini che vogliono racchiudere galassie di scuole e tradizioni spalmate su un arco di millenni, sono da alcuni considerati di origine non vedica

    forse, diciamo, le mie vite passate mi hanno spinto inconsciamente dove dovevo arrivare
    Capisco.
    Io ho bisogno di disciplina, purezza e dharma...
    ...oltre a ciò sono perso...anche in un chilum di un sadhu: io ci vedo attaccamento e non liberazione....anche se aspetto il mio turno a polmoni aperti.
    ��
    se non ci metterai troppo io ti aspetterò tutta la vita...

  5. #5
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    Predefinito Re: Pashupata Sampradaya

    Citazione Originariamente Scritto da Ucci Do Visualizza Messaggio
    Capisco.
    Io ho bisogno di disciplina, purezza e dharma...
    La sadhana quotidiana abbinata al controllo della mente è disciplina, una purificazione continua, per realizzare un'esistenza consapevole annichilendo il nostro ego e la nostra superficialità

    Citazione Originariamente Scritto da Ucci Do Visualizza Messaggio
    ...oltre a ciò sono perso...anche in un chilum di un sadhu: io ci vedo attaccamento e non liberazione....anche se aspetto il mio turno a polmoni aperti.
    ��
    caro fratello, penso che dovremo tentare di lasciarci tutto alle spalle prima di lasciarci alle spalle questo stesso corpo, cauff cauff (tossettina)...

 

 

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