Proprio l'altro giorno vedevo un documentario in cui si parlava di Fiorentino Sullo. Chi di voi è mai stato all'estero, in paesi europei paragonabili all'Italia, ha mai fatto caso alle differenze tra l'Italia e gli altri paesi dal profilo urbanistico? Io non sono mai stato all'estero, ma mi interesso di topografia e urbanistica, ed anche senza aver visto di persona, dalle sole carte topografiche delle città noto una evidente differenza. Le città italiane hanno un urbanistica che denota come siano cresciute a casaccio, a differenza di quelle estere che denotano una pianificazione accurata. Nelle città estere si nota una grande presenza di infrastrutture, mentre le città italiane sono un informe agglomerato caotico di isolati abitativi concentrati. Vi siete mai chiesti quale sia il motivo? Da quel documentario l'ho capito. Nel 1963 Sullo cercò di applicare anche in Italia lo stesso sistema usato negli altri paesi europei. Negli altri paesi non esiste il concetto che uno che è proprietario di un terreno chieda al comune la licenza edilizia, le licenze edilizie a privati non esistono proprio. I comuni decidono che un dato terreno è necessario per allargare la città, lo espropriano, fanno redigere un progetto agli architetti (che ovviamente sarà un progetto razionale essendo disinteressato), realizzano le fogne, gli acquedotti, i gasdotti, le strade, ecc. Poi mettono il terreno all'asta, e chi offre di più ne diventa proprietario ed è vincolato a realizzare il progetto stabilito, del quale, ribadisco, SARA' IL PROPRIETARIO. Niente vieta che egli sia il precedente proprietario del terreno, se vince l'asta. In ogni caso, al precedente proprietario va una percentuale del ricavato della vendita come pagamento del terreno espropriato (che ovviamente varrà molto di più della precedente destinazione d'uso). Il risultato è ovviamente una crescita razionale della città, organizzata, non come qui dove ognuno fa quello che gli pare (e di conseguenza farà ciò che crede essere il suo interesse, la cubatura massima nel minimo spazio senza alcuna coerenza con tutto il circondario e senza lasciare spazi per le infrastrutture di servizio). Il risultato sarà anche una crescita tout court della città (le città degli altri paesi sono molto più ampie a parità di popolazione), perché qui da noi il risultato del metodo con licenza edilizia ai privati è un freno all'edilizia (dato che non necessariamente il permesso viene dato.... e per fortuna viene da commentare, visti gli standard costruttivi dei progetti di ogni lotto lasciati ai privati), oppure il ricorso alla costruzione abusiva con le conseguenze relative. Il progetto di Sullo di adeguamento agli standard europei fu bocciato perché chi aveva interessi nell'edilizia fece circolare la voce che si trattasse di un'attentato alla proprietà privata....... ora, dato che i terreni espropriati lo venivano per essere ceduti ad altri privati (o allo stesso precedente proprietario), dove ce lo vedete l'attentato alla proprietà privata?
Forse gli agglomerati caotici di cui parla il sig. Astolfo sono legati alla topografia dei luoghi ove sorgono le città.
Abbiamo appena guardato la mappa stradale di Torino e Milano, soprattutto a Torino la disposizione delle strade principali è a reticolo quindi la predisposizione di servizi è abbastanza semplice.
Se guardiamo Roma, invece, vediamo che le strade, soprattutto nella parte più antica, sono disposte apparentemente a casaccio secondo gli standard attuali ma certamente non per quelli di 2250 anni fa quando Roma fu fondata. In questa situazione portare servizi quali fognature, acquedotti, ecc. è ovviamente più difficile.
Non dimentichiamo che Torino e Milano sorgono in pianura mentre Roma si adagia sui famosi sette colli.
Oltre a tutto questo esistono anche vincoli urbanistici legati alla conservazione dei beni culturali per cui tutto si ferma di fronte ad un pezzo di muro vecchio di 20 secoli...
Un problema, questo, che altre città più recenti, non hanno.
Prendiamo Los Angeles, California, una città di appena 235 anni: osservare il reticolo urbano delle strade è come guardare una scacchiera, strade a 90°, le principali tutte abbastanza ampie a 4 corsie ( 2 per ogni senso di marcia), rare le curve... Certo una città così, per il nostro standard italico più avvezzo alle stradine strette, alle calli, ai vicoli bianchi di Martina Franca e Ostuni, una città così può essere noiosa, anche snervante per certi versi.
Mosca, città relativamente antica di soli 850 anni, parte dal centro storico iniziale e si sviluppa per cerchi concentrici sempre più allargati (un po' come il GRA di Roma) ma anche lì siamo in pianura e con spazi enormi tutt'intorno.
Circa il discorso dei piani urbanistici noi non siamo esperti ma possiamo solo dire che, in Italia, tutto deve promanare dall'alto, tutto deve essere sottoposto a controllo il che non sempre porta dei vantaggi.
Ad esempio nel nostro comunello, sull'unica strada principale, insistono dei vincoli di edificabilità legati ai cosiddetti "coni visivi".
Questi coni visivi, voluti dal P.R. Regionale recepito dal comune, devono impedire di edificare per un tratto di circa 2 Km. per consentire la visibilità verso ovest del magnifico panorama locale costituito da frutteti e vigneti e più in là di due campanili oltre, ovviamente, delle prealpi quasi sempre offuscate dalla nebbia distanti circa 80 km.
Poi ci sono le aberrazioni perché, ad ogni cambio di amministrazione, negli anni passati (oggi non più perché non c'è più spazio) sorgeva una nuova zona artigianale ognuna delle quali ospitava uno o due capannoni. Sei zone scollegate fra di loro, con scarsa viabilità e costi di infrastrutturazione enormi, ma che soddisfavano le ambizioni politiche dell'amministratore di turno oltre che di qualche assessore regionale.
Quindi esistono vari modi per valutare il criterio di edificabilità e di abusivismo... Si può creare caos urbanistico anche con i P.R. e gli espropri.
Dott. Kobra
Se hai la necessità di scegliere tra un uomo e un Kobra,
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E se ti serve un amico, trovati un cane.
Ovviamente mi riferisco all'urbanizzazione degli ultimi 60-70 anni, non ai centri storici già esistenti 70 anni fa. Negli Usa non so come funzioni, quindi non ho preso in considerazione le città americane.
Se non altro dimostrano di passare dalle parole ai fatti.
Se il candidato alla Regione può solo proporre, a Bagheria la giunta grulla ha messo in pratica e ha praticamente legalizzato l'abusivismo edilizio.
https://www.nextquotidiano.it/m5s-ba...abusi-edilizi/
insomma.
la struttura di Milano non è propriamente reticolare.
la struttura di Torino sì: fino dalla fondazione della città come accampamento Romano. però Torino non è propriamente in pianura: a quanto mi ricordo di là dal Po c'è la collina.
le fogne a Roma ci sono fino dai tempi della fondazione, e i Romani per abitudine quando arrivavano in un posto, costruivano subito una cloaca.
poi i piani regolatori (o di governo del territorio) possono presentare più sconcezze di quante ne conosca la nostra filosofia. qui la giunta della sciura Letissia aveva fatto un piano che prevedeva mezzo milione di abitanti in più a Milano. venuti da dove e a far che cosa non è dato sapere, ma per gli immobiliaristi andava bene così.
è l'efficienza lombarda, o meneghina: perché fare degli abusi quando si può rovinare una città in modo del tutto legale?