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Discussione: Gentile & Marx

  1. #1
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    Predefinito Gentile & Marx

    Cari amici

    vorrei proporvi un tema filosofico di fine vacanze. Quanto c'è in comune, per voi, tra questi due filosofi? L'uno (Gentile) con il suo idealismo e la sua concezione dello Stato e della società, l'altro con la storicizzazione della lotta di classe come motore dell'umanità e del conflitto capitale-lavoro. Che ne dite? (E' possibile che da qualche parte ne abbia parlato pure fusaro?)

    anche se non è tra i miei utenti preferiti, ne riconosco lo spessore culturale quindi coinvolgerei anche @Troll e se vogliamo anche @Giò che credo sia un fervente gentiliano
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  2. #2
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    Predefinito Re: Gentile & Marx

    Da quel poco che ne so abbastanza poco: infatti le sintesi tra Marx e Gentile mi convincono poco. Intanto Gentile è estremamente idealista e dissolve ogni oggettività nel pensiero, riprendendo più l'idealismo di Fichte che di Hegel. Data queste premesse il pensiero di Gentile è da una parte profondamente anti-scientico, come si vede anche dalla riforma della scuola, dall'altra è volontarista in quanto basato sulla fusione tra pensiero e prassi. Il pensiero di Marx invece è proprio basato sul oggettivazione della dialettica hegeliana, quindi riprende maggiormente il lato storico di Hegel, mentre Gentile riprende il lato più soggettivo e conscenzialista di Hegel. Poi Marx è su molte cose anche eccessivamente positivista, mentre Gentile è anti-positivista.

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  3. #3
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    Predefinito Re: Gentile & Marx

    Citazione Originariamente Scritto da Dean M. Visualizza Messaggio
    Cari amici

    vorrei proporvi un tema filosofico di fine vacanze. Quanto c'è in comune, per voi, tra questi due filosofi? L'uno (Gentile) con il suo idealismo e la sua concezione dello Stato e della società, l'altro con la storicizzazione della lotta di classe come motore dell'umanità e del conflitto capitale-lavoro. Che ne dite? (E' possibile che da qualche parte ne abbia parlato pure fusaro?)

    anche se non è tra i miei utenti preferiti, ne riconosco lo spessore culturale quindi coinvolgerei anche @Troll e se vogliamo anche @Giò che credo sia un fervente gentiliano
    Sei sicuro?
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  4. #4
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    Predefinito Re: Gentile & Marx

    Citazione Originariamente Scritto da Dean M. Visualizza Messaggio
    Cari amici

    vorrei proporvi un tema filosofico di fine vacanze. Quanto c'è in comune, per voi, tra questi due filosofi? L'uno (Gentile) con il suo idealismo e la sua concezione dello Stato e della società, l'altro con la storicizzazione della lotta di classe come motore dell'umanità e del conflitto capitale-lavoro. Che ne dite? (E' possibile che da qualche parte ne abbia parlato pure fusaro?)

    anche se non è tra i miei utenti preferiti, ne riconosco lo spessore culturale quindi coinvolgerei anche @Troll e se vogliamo anche @Giò che credo sia un fervente gentiliano
    Rispondo sinteticamente: no, non è possibile operare una sintesi tra il pensiero di Gentile e quello di Marx. Le divergenze sono eccessive e Attilio le ha ben evidenziate. E' vero che Fusaro spesso parla in toni lusinghieri di Gentile, ma non ha mai proposto la sintesi di cui sopra. Possiamo certamente affermare che Giovanni Gentile studiò attentamente Marx e che un suo libro ("La Filosofia di Marx" ) fu apprezzato perfino da Lenin. Ma , oltre questo dettaglio, non riesco a trovare punti di contatto tra i due filosofi, nonostante la comune formazione "hegeliana".

    PS: mi sembra che Giò sia più affine al tradizionalismo di pensatori come De Maistre e Donoso Cortés
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  5. #5
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    Predefinito Re: Gentile & Marx

    Citazione Originariamente Scritto da Lord Attilio Visualizza Messaggio
    Da quel poco che ne so abbastanza poco: infatti le sintesi tra Marx e Gentile mi convincono poco. Intanto Gentile è estremamente idealista e dissolve ogni oggettività nel pensiero, riprendendo più l'idealismo di Fichte che di Hegel. Data queste premesse il pensiero di Gentile è da una parte profondamente anti-scientico, come si vede anche dalla riforma della scuola, dall'altra è volontarista in quanto basato sulla fusione tra pensiero e prassi. Il pensiero di Marx invece è proprio basato sul oggettivazione della dialettica hegeliana, quindi riprende maggiormente il lato storico di Hegel, mentre Gentile riprende il lato più soggettivo e conscenzialista di Hegel. Poi Marx è su molte cose anche eccessivamente positivista, mentre Gentile è anti-positivista.

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    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    Rispondo sinteticamente: no, non è possibile operare una sintesi tra il pensiero di Gentile e quello di Marx. Le divergenze sono eccessive e Attilio le ha ben evidenziate. E' vero che Fusaro spesso parla in toni lusinghieri di Gentile, ma non ha mai proposto la sintesi di cui sopra. Possiamo certamente affermare che Giovanni Gentile studiò attentamente Marx e che un suo libro ("La Filosofia di Marx" ) fu apprezzato perfino da Lenin. Ma , oltre questo dettaglio, non riesco a trovare punti di contatto tra i due filosofi, nonostante la comune formazione "hegeliana".

    PS: mi sembra che Giò sia più affine al tradizionalismo di pensatori come De Maistre e Donoso Cortés
    Vere le vostre osservazioni, però mi sembra che l'idealismo gentiliano contenga anche il germe dello stato etico, che magari non incontra l'idea marxista dello Stato di classe, ma al netto delle influenze che ebbe anche sul fascismo, postula l'idea di uno Stato che si fa portatore della sua missione storica e morale nella dialettica che lo contrappone non solo al positivismo ma anche al liberalismo (che osteggiano sia l'uno che l'altro)
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  6. #6
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    Predefinito Re: Gentile & Marx

    Citazione Originariamente Scritto da Dean M. Visualizza Messaggio
    Vere le vostre osservazioni, però mi sembra che l'idealismo gentiliano contenga anche il germe dello stato etico, che magari non incontra l'idea marxista dello Stato di classe, ma al netto delle influenze che ebbe anche sul fascismo, postula l'idea di uno Stato che si fa portatore della sua missione storica e morale nella dialettica che lo contrappone non solo al positivismo ma anche al liberalismo (che osteggiano sia l'uno che l'altro)
    Però Gentile non si contrappone nettamente al liberalismo, lui stesso ammette di essere un liberale. Gentile riprende la parte peggiore di Hegel, quella più conservatrice, per questo riprende in peggio l'idea dello stato etico, che già il giovane Marx aveva criticato sia nella critica ad Hegel che nell'Ideologia Tedesca.

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  7. #7
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    Predefinito Re: Gentile & Marx

    Citazione Originariamente Scritto da Lord Attilio Visualizza Messaggio
    Però Gentile non si contrappone nettamente al liberalismo, lui stesso ammette di essere un liberale. Gentile riprende la parte peggiore di Hegel, quella più conservatrice, per questo riprende in peggio l'idea dello stato etico, che già il giovane Marx aveva criticato sia nella critica ad Hegel che nell'Ideologia Tedesca.

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    ma di fatto l'applicazione delle sue idee ha dato vita a vari stati "etici".
    E' vero che Gentile fu un liberale, ma diverso dai liberali che conosciamo noi.
    comunque io non è che difenda l'idea dello stato etico, era solo per capire se tra i due filosofi vi fosse qualche cosa in comune.
    non mi piace hegel e nemmeno l'hegelismo (fatta eccezione per alcuni spunti dialettici, anche se poi va considerato che il grosso dei filosofi ottocenteschi "sociali" sono tutti stati hegeliani), preferendogli schopenahuer e nietzsche
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  8. #8
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    Predefinito Re: Gentile & Marx

    Citazione Originariamente Scritto da Dean M. Visualizza Messaggio
    Vere le vostre osservazioni, però mi sembra che l'idealismo gentiliano contenga anche il germe dello stato etico, che magari non incontra l'idea marxista dello Stato di classe, ma al netto delle influenze che ebbe anche sul fascismo, postula l'idea di uno Stato che si fa portatore della sua missione storica e morale nella dialettica che lo contrappone non solo al positivismo ma anche al liberalismo (che osteggiano sia l'uno che l'altro)
    Per Marx nessuno stato si deve fare "portatore della sua missione storica e morale". Lo stato viene considerato come strumento di dominio borghese. Strumento che dovrà essere estinto/superato al più presto (cioè nella fase successiva alla dittatura del proletariato). Marx non può essere definito anarchico, nonostante le palle di raymondino, ma non ha mai espresso o sostenuto nessuna forma di statolatria. Solo i nazionalbolscevichi degli anni '20, neanche tutti, avevano una visione piuttosto simile a quella di Gentile.
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  9. #9
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    Predefinito Re: Gentile & Marx

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    Per Marx nessuno stato si deve fare "portatore della sua missione storica e morale". Lo stato viene considerato come strumento di dominio borghese. Strumento che dovrà essere estinto/superato al più presto (cioè nella fase successiva alla dittatura del proletariato). Marx non può essere definito anarchico, nonostante le palle di raymondino, ma non ha mai espresso o sostenuto nessuna forma di statolatria. Solo i nazionalbolscevichi degli anni '20, neanche tutti, avevano una visione piuttosto simile a quella di Gentile.
    Certo Marx considera lo stato un "mezzo" attraverso cui i lavoratori (instaurando il loro) aboliranno i privilegi della borghesia che la rende sfruttatrice, e quando questo meccanismo sarà finito dovrebbe iniziare la fase di autoestinzione. E sai bene che io , avendo come missione ideale la liberazione dell'uomo da ogni sovrastruttura (ci metto anche un po' di Foucault) condivido la cosa. Il punto è che nella fase in cui lo stato dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, degli emarginati, insomma dei proletari, è necessario, e lo è in forma autorevole, per contrastare i capitalisti e ogni tipo di parassita, ricollegandomi a Gentile (senza appoggiarne tutto il pensiero) necessita di una forma etica, che per altro nei regimi socialisti è esistita eccome. Chiedi ai russi se durante il socialismo reale potevano indossare i jeans, ascoltare musica occidentale o fare uso di droghe come in Europa.
    Detto cio', io non sono assolutamente per abolire vestiti , musica o libri che parlino di vita o di divertimenti, perche' per me il socialismo non è moralistico, anche se lo è stato nei paesi in cui si è affermato. Bisogna sempre intendersi su cosa pensiamo sia uno stato "etico".
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  10. #10
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    Predefinito Re: Gentile & Marx

    Citazione Originariamente Scritto da Dean M. Visualizza Messaggio
    Certo Marx considera lo stato un "mezzo" attraverso cui i lavoratori (instaurando il loro) aboliranno i privilegi della borghesia che la rende sfruttatrice, e quando questo meccanismo sarà finito dovrebbe iniziare la fase di autoestinzione. E sai bene che io , avendo come missione ideale la liberazione dell'uomo da ogni sovrastruttura (ci metto anche un po' di Foucault) condivido la cosa. Il punto è che nella fase in cui lo stato dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, degli emarginati, insomma dei proletari, è necessario, e lo è in forma autorevole, per contrastare i capitalisti e ogni tipo di parassita, ricollegandomi a Gentile (senza appoggiarne tutto il pensiero) necessita di una forma etica, che per altro nei regimi socialisti è esistita eccome. Chiedi ai russi se durante il socialismo reale potevano indossare i jeans, ascoltare musica occidentale o fare uso di droghe come in Europa.
    Detto cio', io non sono assolutamente per abolire vestiti , musica o libri che parlino di vita o di divertimenti, perche' per me il socialismo non è moralistico, anche se lo è stato nei paesi in cui si è affermato. Bisogna sempre intendersi su cosa pensiamo sia uno stato "etico".
    Considero solo l'URSS di Lenin e Stalin. Ai loro tempi il rock 'n' roll non esisteva e i jeans erano merce rara anche in occidente. Comunque , quello che scrivi è in parte vero. Uno stato impegnato nella lotta contro imperialisti e guardie bianche , doveva per forza di cose irregimentare e guidare le masse. Con la concezione gentiliana dello stato , però, i punti di contatto finiscono qui. Lo stato etico , per il filosofo fascista, doveva essere uno stato , detto in parole povere, "fine a se stesso" ma, soprattutto, uno stato corporativo
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