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  1. #11
    Super Troll
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    Predefinito Re: La questione del politicamente corretto e della libertà di espressione

    E che dire dell'uso del pc in pubblicità con ad esempio lo spot di Panariello ritirato perché secondo alcuni offendeva Regeni o di questa divertente pubblicità, per una volta che uno spot fa davvero sorridere Errori (e orrori) della pubblicità troppo creativa
    Appena l'ho vista ho pensato che qualcuno avrebbe protestato, proprio come estremiste femministe protestano su altri versanti o estremisti di destra protestano sulle troppe famiglie multietniche presenti negli spot. Il massimo poi è stata la pubblicità sugli insulti sessisti sui cartelloni. Gli insulti ci sarebbero stati anche se c'erano dei maschi come protagonisti.

    https://massimolizzi.blogspot.it/201...donne.html?m=1
    O queste Mantova, femministe contro Intimissimi: "Pubblicità sessista" - IlGiornale.it

  2. #12
    Barbaro
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    Predefinito Re: La questione del politicamente corretto e della libertà di espressione

    Citazione Originariamente Scritto da Saturno Visualizza Messaggio
    Noto però che più la sinistra usa il politicamente corretto e più prende batoste, in USA come in Europa. Lo so, forse è troppo semplicistico legarlo totalmente al politicamente corretto, però penso che abbia avuto una buon contributo.
    mah a me non sembra
    mi pare anzi che il pc sia già divenuto patrimonio di molti partiti moderati e lib-con sia in USA che Europa Occidentale

    basti pensare ai Repubblicani anti-Trump, che oltretutto non è nemmeno poi cosi anti-pc....
    o a Salvini che ha deciso di cacciare un esponente foggiano di Noi con Salvini perchè aveva indirettamente spiegato la mancanza di empatia con le vittime dei nordafricani della Boldrini il fatto di non aver mai subito lei stessa una violenza simile
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  3. #13
    vae victis
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    Predefinito Re: La questione del politicamente corretto e della libertà di espressione

    Dipende anche cosa si intende per politicamente corretto .
    Io non confonderei la maleducazione con essere politicamente scorretti , possono andare a braccetto ma penso che il discorso andrebbe valutato più in profondità , sulle idee piu che sui modi .
    Il politically correct nel senso più ampio del termine ( allargherei il discorso oltre il nero vs negro ) io la vedo come l'adesione a quel background culturale che porta a definire moralisticamente come razzisti , omofobi , sessisti , ecc . tutti coloro che non sono in linea con i paradigmi progressisti , per cui essere politicamente scorretti equivale ad uscire da quegli schemi di cui sopra.
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  4. #14
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    Predefinito Re: La questione del politicamente corretto e della libertà di espressione

    Citazione Originariamente Scritto da King Z. Visualizza Messaggio
    Dipende anche cosa si intende per politicamente corretto .
    Io non confonderei la maleducazione con essere politicamente scorretti , possono andare a braccetto ma penso che il discorso andrebbe valutato più in profondità , sulle idee piu che sui modi .
    Nanni Moretti diceva che le parole sono importanti ...se si dimostra di non sapere esprimere un concetto se non mettendo in fila luoghi comuni, insulti, volgarità, non ci si dovrebbe definire "politicamente scorretti", perché anche essere politicamente scorretti avrebbe bisogno di un ragionamento dietro...sfido però a trovarlo nel mainstream "politicamente scorretto" ( che è maggioranza, moda ed egemonia culturale ormai, ovunque diffusa dai social ai bar passando per il panettiere e il parco).

    Chi sono veramente i "politicamente scorretti"?

    Quelli che usano il termine per mascherare assenza di profondità e incapacità di mantenere la barriera della buona educazione e della riflessione pre-scrittura? Non penso.

    Quelli che usano il termine per mascherare una ideologia ben precisa, che si vorrebbe far passare per "comune buon senso" ma è invece una precisa, studiata idea di società, con tinte estreme e radicali? Non penso.

    Ho visto persone politicamente scorrette, con le quali magari non ero d'accordo ma delle quali riconoscevo la profondità del ragionamento...ma difficilmente erano persone che si ammantavano del termine per farsene scudo.
    «Riformista è uno che sa che a sbattere la testa contro il muro si rompe la testa, non il muro! Riformista...è uno che vuole cambiare il mondo per mezzo del buonsenso, senza tagliare teste a nessuno» [Baaria]

  5. #15
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    Predefinito Re: La questione del politicamente corretto e della libertà di espressione

    ho visto che finalmente una mia discussione attira qualcuno che è in grado e vuole dare un contributo senza rispondere con insulti e pregiudizi inutili

    si vuole fare una discussione e io non voglio fare torto a nessuno, specialmente a @Gdem88 che è qui gradito ospite, se non rispondo immediatamente nel merito, lo farò senz'altro appena ho un attimo per dedicarmi a analizzare con attenzione i suoi rilievi (che mi sembrano ben posti)

    la ragione è che io stesso sto solo ancora raccogliendo le idee per elaborarle al meglio

    ora mi è venuta una illuminazione e voglio metterla giù per non perderla

    uno degli aspetti di questa nuova cultura radical chic, maturata in questi ultimi anni è che molte di queste persone nei media emergenti commentano tutto come fosse un grande spettacolo, una serie tv, un film, giudicano i politici come farebbero con gli attori

    che significa che deve mostrare empatia? Le espressioni del volto, come si giudicherebbe un attore durante una recitazione?
    Non a caso questa elite è composta in modo predominante da ricchi artisti, cantanti, attori, scrittori ecc

    qui Ben Shapiro fa questa osservazione intorno al minuto 8 prima mostrando i commenti della CNN e MSNBC e poi notando come parlano di questa cosa esattamente come farebbero la critica ad un film o a una serie TV.

    Non a caso di solito i radical chic sono quelli abbonati a Netflix oltre che a un certo tipo di giornali online e non

    non si tratta quindi solo di una ideologia diversa, qui si tratta proprio di contatto con la realtà, il giornalista di the Hill Joe Concha (tra l'altro uno dei pochi giornali davvero neutrali in America, è verde come si vede in questa immagine coi colori secondo uno studio abbastanza autorevole fatto dal Columbia Journalist Review)

    lo dice apertamente che questa gente che commenta nella CNN e MSNBC vive letteralmente in una torre d'avorio, completamente scollegata dalla realtà, qui al minuto 11: 30 circa, ma anche i minuti precedenti sono interessantissimi


    ricordo quando Obama ha finito il suo secondo mandato i giudizi sui social, e soprattutto su Michelle erano sostanzialmente dei collage di uno spettacolo che era stato molto gradito, avete presente che ne so: "è finita la serie Friends, quanto ci mancheranno!" con annesso estratti della serie e dei momenti più divertenti?



    I radical chic non commentano la parte politica, descrivono quanto gli sia piaciuta o meno la serie TV che hanno visto andare in onda per 8 anni... ah come rimpiangeranno Michelle che cantava e ballava così bene!
    E Obama? Quanto era figo!


    Voi ci crederete o meno ma i commenti erano questi... centinaia di migliaia, milioni... non si parlava di politica ma di uno show e questa è una delle caratteristiche del nuovo giornalismo: una critica simile a quella di una piece teatrale, dove i politici sono attori e sono giudicati in base allo show che offrono

    di questi video ce ne sono a centinaia, forse migliaia

    questo è quello di cui parlano i fan degli Obama, almeno i fan di Trump parlano di politica (che poi si può condividere o meno, parliamone), questi parlano di spettacoli...
    i video di fan di Trump che vedono Trump come un attore di uno show sono pochi, al massimo il tutto è funzionale a smerdare i giornalisti della torre d'avorio di cui sopra (quelli non si contano), ovvero a loro interessano più le cose che deve fare politicamente (e commentano e criticano quelle di solito) che il Trump show in se (che pure esiste ovviamente). Potrei postarvi centinaia, forse migliaia di video che parlano di politica vera (che si può essere d'accordo o meno con quello che dicono) in vari modi, e di solito Trump è citato solo perché è stato un argine a quello che loro ritengono lo schifo dell'altra parte. Non è il personaggio in se che gli interessa, anche se proprio la battaglia dei "dishonest media" lo ha reso un simbolo per loro, è quello che ha fatto e quello che vuole fare che gli interessa. Agli altri invece sta sul cazzo il personaggio Trump, come quell'attore che non ci piace e di cui parliamo male sempre... uguale uguale

    i radical chic sono benestanti, di solito appaino come se avessero una infanzia irrisolta, con forti collegamenti coi cartoni animati, soprattutto a livello subconsio
    costoro giudicano la realtà in questi termini, come se non avessero davvero altre preoccupazioni e la critica che fanno agli eventi è soprattutto estetica e simile a quella che farebbero a uno spettacolo.
    Passano il tempo a indignarsi sui social e ad accusare gli altri di avere pregiudizi usando per giudicare gli altri dei pregiudizi ancora più irritanti di quelli che criticano.
    Ipocriti fino all'inverosimile usano un doppio standard per un sacco di cose e hanno una memoria selettiva che difendono anche davanti all'evidenza, sono estremamente narcisisti ed egocentrici, ma non si accorgono di esserlo.

    Loro sono il principale spot per il ritorno della destra nel mondo occidentale.
    Ma non sanno di esserlo.


    segnalo infine questo pezzo di Battista
    Battista: «L?odio c'è sempre stato. Senza più partiti (e giornali) ora nessuno lo frena» - Il Dubbio
    che offre uno spaccato sulla morte del giornalismo.
    I giornali che fanno articoli per i social, per fare click sui social, non sono giornali, e chi ci scrive non è un giornalista

    i social hanno cambiato la faccia della politica e della informazione, hanno distorto le ideologie e persino il vocabolario

    -dalle scuole, dalle università, dai creativi e dagli artisti nasce una cultura,
    -questa cultura viene elaborata, impacchettata e proposta dai media adesso soprattutto attraverso social,
    -viene quindi metabolizzata dalle masse e diventa parte della cultura e della coscienza collettiva, e infine diventa politica

    il secondo passaggio, con l'introduzione dei social si è avariato, o forse è cambiato troppo in fretta perché lo comprendessimo, e il risultato non può che essere negativo

  6. #16
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    Predefinito Re: La questione del politicamente corretto e della libertà di espressione

    Citazione Originariamente Scritto da Gianluca Visualizza Messaggio

    -dalle scuole, dalle università, dai creativi e dagli artisti nasce una cultura,
    -questa cultura viene elaborata, impacchettata e proposta dai media adesso soprattutto attraverso social,
    -viene quindi metabolizzata dalle masse e diventa parte della cultura e della coscienza collettiva, e infine diventa politica
    si chiama ingegneria memetica, branca non ancora ben approfondita ma che sta alla base della diffusione delle idee
    sinistri, siete dei luridi da vomito, fatevene una ragione

  7. #17
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    Predefinito Re: La questione del politicamente corretto e della libertà di espressione

    Citazione Originariamente Scritto da Gdem88 Visualizza Messaggio
    Nanni Moretti diceva che le parole sono importanti ...se si dimostra di non sapere esprimere un concetto se non mettendo in fila luoghi comuni, insulti, volgarità, non ci si dovrebbe definire "politicamente scorretti", perché anche essere politicamente scorretti avrebbe bisogno di un ragionamento dietro...
    Vedi siamo d'accordo è esattamente quello che dicevo io .

    Citazione Originariamente Scritto da Gdem88 Visualizza Messaggio
    sfido però a trovarlo nel mainstream "politicamente scorretto" ( che è maggioranza, moda ed egemonia culturale ormai, ovunque diffusa dai social ai bar passando per il panettiere e il parco).
    Io non vedo i cafoni del bar e di FB come parte del mainstream del politicamente scorretto , questo non vuol dire che non siano maggioranza , ma che il politicamente scorretto ( che sottintende ad un ragionamento profondo ) non c'entra molto con il teppismo virtuale e con i cafoni .


    Citazione Originariamente Scritto da Gdem88 Visualizza Messaggio
    Chi sono veramente i "politicamente scorretti"?

    Quelli che usano il termine per mascherare assenza di profondità e incapacità di mantenere la barriera della buona educazione e della riflessione pre-scrittura? Non penso.

    Quelli che usano il termine per mascherare una ideologia ben precisa, che si vorrebbe far passare per "comune buon senso" ma è invece una precisa, studiata idea di società, con tinte estreme e radicali? Non penso.

    Ho visto persone politicamente scorrette, con le quali magari non ero d'accordo ma delle quali riconoscevo la profondità del ragionamento...ma difficilmente erano persone che si ammantavano del termine per farsene scudo.
    Ma perché i trogloditi su FB si ammantano di questo termine ?! Non ce li vedo ...
    Io personalmente odio il politcally correct e mi potrei definire anti-politically correct , devo dire che uno degli espedienti dialettici più comuni sul forum è quello di definire trolls coloro che non aderiscono alla vulgata politicamente corretta di una certa sinistra , classificabile in termini anche più ampi del classico radical-chic . Molto spesso chi aderisce ai paradigmi liberal-progressisti mainstream è talmente assuefatto dalla cultura egemone da non accettare che ci possano essere ragionamenti differenti dai propri , l'accusa di razzismo , sessismo , omofobia , xenofobia ,fascismo , islamofobia , trollaggio , sono la logica conseguenza di non riuscire a vedere oltre ai propri schemi mentali che si danno per scontati ed oggettivi , per cui chi ne esce è automaticamente etichettato moralisticamente in senso dispregiativo .
    Questa è secondo me l'essenza del politically correct ed il politicamente scorretto ne è l'antitesi .
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  8. #18
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    Predefinito Re: La questione del politicamente corretto e della libertà di espressione

    Citazione Originariamente Scritto da Gdem88 Visualizza Messaggio
    Nanni Moretti diceva che le parole sono importanti ...se si dimostra di non sapere esprimere un concetto se non mettendo in fila luoghi comuni, insulti, volgarità, non ci si dovrebbe definire "politicamente scorretti", perché anche essere politicamente scorretti avrebbe bisogno di un ragionamento dietro...sfido però a trovarlo nel mainstream "politicamente scorretto" ( che è maggioranza, moda ed egemonia culturale ormai, ovunque diffusa dai social ai bar passando per il panettiere e il parco).
    gli storici revisionisti non sono gente volgare o tamarra eppure il pc giuridico agisce pure verso di loro
    mentre non agisce contro i non-whites maschilisti e violenti, perchè "è la loro cultura" e quindi lasciano fare

    oltretutto il fatto che in Italia, ad esempio, ci sia ogi un problema cosi pressante di maleducazione che va affrontato politicamente e giuridicamente mi suona surreale...
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  9. #19
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    Predefinito Re: La questione del politicamente corretto e della libertà di espressione

    a me sembra che molti a sinistra non abbiano fatto in tempo ad accorgersi che molte delle persone che erano al loro fianco:
    -erano più irragionevoli dei grillini che criticavano, e questo faceva sembrare ipocriti i loro commenti
    -pretendevano che il comportamento delle persone fosse regolato per legge, come da stato etico e autoritario, ma con una etica diversa da quella della destra tradizionale
    -la coalizione moralista è diventata quella di sinistra, così come i grillini si indignavano per delle cose, anche loro, ma per altre cose più legate al "bon ton". Entrambi i gruppi erano pieni di indignati in servizio permanente effettivo
    -hanno preso il fatto di aggredire sui social anche i loro rappresentanti (omettendo che si trattava quasi sempre di correnti politiche come i bersaniani verso i renziani e viceversa) del loro stesso partito, come una dimostrazione di imparzialità. Ma quale imparzialità se attacchi costantemente quello della corrente avversa? Non sei sopra i partiti, sei solo di una corrente del partito

    detto fra noi questi non si rendono conto di quello che stanno facendo

  10. #20
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    Predefinito Re: La questione del politicamente corretto e della libertà di espressione

    Gli storici revisionisti fanno revisionismo, che è un'altra cosa ancora dal politicamente scorretto. Dire che gli israeliani spesso usano politicamente l'Olocausto per fare le vittime può essere politicamente scorretto, dire che l'Olocausto non è mai esistito o che è stato una cosa marginale è ben altra faccenda.

 

 
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