Roma, tra gli immigrati occupanti 20 sospetti jihadisti monitorati dall’Antiterrorismo

CRONACA, NEWSmercoledì, 30, agosto, 2017

Diritto alla casa o rischio terrorismo? Quando si parla di okkupazioni, movimenti per gli abusivi, immobili sotto scacco occupati da stranieri, senzatetto e via dicendo, bisogna anche tenere conto del rischio jihad.


Lo sa bene l’Antiterrorismo, che da tempo monitora questi stabili e controlla che in quei palazzi senza legge possano nascere (o crescere) aspiranti lupi solitari. Secondo quanto scrive il Tempo, infatti, negli edifici in mano ai Movimento per il diritto alla casa a Roma ci sarebbero almeno 20 possibili jihadisti, “costantemente monitorati perché presentano delle caratteristiche che mettono in allarme”.

Questi personaggi attenzionati sarebbero immigrati ospitati abusivamente negli stabili okkupati. L’assenza totale della legge, infatti, permette a queste persone di rimanere non solo nell’anonimato, ma di sfuggire di fatto anche ai controlli. Perché entrare in un palazzo come quello sgomberato in via Curatone è praticamente impossibile senza provocare la reazione scomposta di chi ci vive, come successo la settimana scorsa a Roma.

Anche per questo motivo il Viminale aveva deciso di aprire gli occhi lì dove per troppo tempo erano stati chiusi per evitare polemiche sulle condizioni dei migranti in Italia. Da quanto il Belpaese è nel mirino dell’Isis, non si potevano più accettare condizioni di illegalità come gli edifici occupati in cui possono liberamente radicalizzarsi e magari organizzare attentati. Per questo sono partiti gli sgomberi in via Curatone, il Baobab di via Tiburtina (a Roma) e tanti altri in tutta Italia.

Eppure in pochi giorni Marco Minniti è stato costretto ad una repentina virata. Secondo le indiscrezioni, infatti, gli sgomberi non saranno più possibili senza una alternatva certa da dare agli occupanti. E così i Comuni dovranno cercare casa agli abusivi. E pure a possibili jihadisti.

IL GIORNALE