Non poter prescindere dalla presenza della Chiesa è questione di giustizia e di realismo, non di laicità.
Non poter prescindere dalla presenza della Chiesa è questione di giustizia e di realismo, non di laicità.
Primo: dipende cosa intendi per presenza della chiesa, espressione parecchio generica
Secondo: se non è questione di laicità significa che la laicità è secondaria e subordinata rispetto alla giustizia e al realismo, ma secondaria rispetto all'idea che la chiesa ha di giustizia e realismo, non a quello che lo stato laico ha di essi.
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
Ancora: il concetto di laicità ha avuto la sua genesi all'interno della cristianità. E' poi ampiamente degenerato AL DI FUORI di essa.
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
Certo che sì! Ciò è avvenuto in molte fasi e non certo per coincidenze storiche ma per solide basi.
Si inizia con lo Stato di Israele, quando il Signore sotrasse la Legge al potere e lo rilegò al trascendentale. Questa fu una grande novità rispetto alla teo-politica dell'antico Egitto e degli altri regni, dei quali la divinità stessa si identificava con il potere.
Con l'idea dell'Alleanza, che lo coinvolge in prima persona il Signore diventa garante a differenza del Faraone, che invece incorporava la giustizia nella sfera sociopolitica sottoposta alla sua sovranità. Stato e sacro, in quest'ultimo caso, sono una cosa sola. Al contrario, In Israele, la giustizia viene trasportata in Dio.
la sovranità e il sacro, per la prima volta, si separano. Così fu fatto il primo importantissimo passo verso la laicità.
Poi c'è il passo evangelico "date a Cesare quello che è di Cesare..."
E ancora, voglio ricordare la grande "rivoluzione papale", la riforma gregoriana: la prima delle grandi rivoluzioni dell'Occidente, quando si istituzionalizzò il dualismo tra papato e impero.
Di chi è la colpa se l'economia va male? Mia? Tua, di Pinco Pallino? E' colpa della Ragione, che da sola non servirà mai a rendere giusto questo mondo: basta guardare als ecolo scorso per capirlo. Cosa porta una società fondata sulla sola ragione e su null'altro? Ad un mondo ingiusto. Si può rendere questo mondo, un mondo un po' meno ingiusto anche con l'uso della sola ragione? Sì! Dunque? Ci proviamo. Come? Nella maniera più giusta che riusciamo a fare.. siamo tanti e metterci d'accordo tutti non è cosa facile. Le utopie? A volte son tali a volte no: vediamo di scoprirlo. Come? Con gli strumenti che oggi abbiamo. Come sono questi strumenti? Ingiusti! Perché? Perché la sola ragione non basta a formare una società che crei strumenti giusti. E allora? facciamo con quelli che abbiamo? E quali sono quelli che abbiamo? A esempio una democrazia non del tutto democratica.E chi lo dice che il popolo va a votare? va a votare una parte del popolo, una percentuale magari consistente ma pur sempre una parte.
Comunque il punto è che dire che la volontà della chiesa vinca democraticamente, cioè con il consenso del popolo, è un azzardo estremo, anche solo attenendosi alla definizione di democrazia e senza indagare sulla capacità del Vaticano di esercitare pressioni di tipo lobbystico.
In una democrazia non del tutto democratica, chi vince, vince democraticamente? Secondo me sì. E' ingiusto? Sì, ma è leale.
bisogna anche che Platone capisca abbene che cosa significa "laicità".
laicità è semplicemente separazione delle autorità religiose dallo Stato.
sono due strutture separate, con organi separati.
detto questo, basta a definire la "laicità".
ma di laicità ce sono vari tipi.
ad esempio vi può essere una laicità degenerata, a cui faceva riferimento ugodepayens.
E' quella laicità nella quale il popolo non può legiferare su temi etico-morali.
E' questo il "laicismo"; è quello che è definito relativismo.
e poi c'è la laicità sana, nella quale il popolo, i suoi governanti laici, legifera su temi etico-morali.
non perché Stato e autorità religiosa si intersechino, ma semplicemente perché è assolutamente assurdo e dannoso che il potere politico laico, il potere che governa la società, non si occupi di questioni etico-morali.
questa chiamiamola laicità etica, per differenziarla dalla laicità relativista.
E' quello che chiede il Papa (una laicità etica cristiana) nei suoi discorsi e quello che i parlamentari hanno applaudito.
non è stato affatto un "applauso alla teocrazia".
PER L'EUROPA NAZIONALE, CATTOLICA, REPUBBLICANA, POPOLARE
Unica speranza per noi cittadini e lavoratori poveri è un vero governo di destra, che ripristini il potere di governo, riorganizzi l'economia, diffonda moralità, legge ed ordine. \o
Ma la laicità a cosa serve?
Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini.
la sua utilità dovrebbe essere come strumento per non mischiare sacro e profano....
detta più chiara servirebbe per impedire che il potere politico, gestito insieme al potere religioso, snaturi la religione.
questo è facile che capiti, quando si mischiano queste due componenti del potere, politico e religioso, nella teocrazia.
aggiungo che io sono contrarissimo al relativismo; lo considero un male molto grave per la società. sostengo la laicità etica, non il cosiddetto "laicismo".
Stato e Chiesa per me devono continuare ad essere separati e indipendenti, ma lo Stato deve fare leggi cattoliche e possedere una identità cattolica solida.
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Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini.
e chi ha detto che si deve aggiungere?
dico solo che, per fini pratici di non-snaturamento della religione, è più conveniente che Stato e Chiesa siano separati.
lo Stato fa il suo ruolo, si deve occupare di tutto, con un'identità cattolica e la Chiesa fa il suo ruolo.
tu invece ....che hai in mente? fammi capire da che punto di vista mi critichi.
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