60 chilometri alle latitudini di Murmansk sono tante, oltretutto la città ed il suo porto erano ben organizzate militarmente, e si trovavano in un territorio dove il vantaggio è nettamente dalla parte di chi deve difendersi; una eventuale forza d'attacco tedesca avrebbe richiesto una proporzione di uomini, mezzi e logistica dedicati notevole, oltretutto in condizioni ambientali che avrebbero reso impossibile un supporto aereo efficace.
Murmansk avrebbe richiesto, sempre ammesso che si fossero potute liberare le risorse necessarie da altri settori, un assedio con annesso blocco navale, in contemporanea con quello di Leningrado. Difficile da fare.
Sull'Islanda: la Germania non aveva la superiorità aerea e navale in quell'angolo di Atlantico, non aveva uomini, mezzi da sbarco e scorte per condurre operazioni di simile portata con una RN ed una RAF con tutte le antenne alzate dopo il fiasco norvegese. Non meno da trascurare la dimensione logistica: con cosa si sarebbero rifornite le forze che pure fortunosamente fossero riuscite a mettere piede sull'isola, sempre -ripeto- in un mare dominato in superficie dagli Anglo? Come si sarebbe potuto difendere la nuova conquista contro forze Alleate determinate ad occuparla nuovamente?