Shakespeare ne La Tempesta dice che “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni” e questo dubbio è da sempre che mi rincorre. E se quella che crediamo realtà fosse davvero un sogno? Perché dovremmo essere sicuri di una realtà che spesso ci appare irreale? In fondo, quando sogniamo tutto ciò che avviene nel sogno ha per noi la stessa realtà di ciò che avviene nello stato di veglia: i luoghi, le persone, i suoni, i pensieri, le emozioni che viviamo nel sogno ci appaiono “reali” fino a quando, al risveglio, ci rendiamo conto che tutto quello è accaduto nel sogno, tutto ciò che vi abbiamo incontrato, vissuto, sperimentato, in realtà è “fatto” di quella che potremmo definire “materia onirica”, o, con le parole di Shakespeare, “della materia di cui sono fatti i sogni”.
Del resto se ci soffermiamo anche solo un attimo a pensare, riscontriamo che è indimostrabile l’esistenza di una realtà oggettiva al di fuori della percezione del singolo, ma non solo perché anche da un punto di vista pratico il mondo non esiste per ognuno di noi prima della nostra nascita, ne, verosimilmente, esisterà dopo la ns morte. Quando veniamo al mondo dobbiamo fare un atto di fede per credere che l'universo fosse già esistente prima di noi, dobbiamo imparare la storia, perchè non l'abbiamo vissuta, non ne abbiamo memoria. Quindi l'ipotesi che tutto quanto cade sotto i nostri sensi non sia altro che un sogno non è poi così peregrina.
Anche Cartesio ne “Descartes, Sesta Meditazione,Laterza Editore a pag 199 scrive:-
« Io supporrò, dunque, che vi sia, non già un vero Dio, che è fonte sovrana di Verità, ma un certo cattivo genio [genium aliquem malignum], non meno astuto e ingannatore che possente, che abbia impiegato tutta la sua industria ad ingannarmi. Io penserò che il cielo, l'aria, la terra, i colori, le figure, i suoni e tutte le cose esterne che vediamo, non siano che illusioni e inganni, di cui egli si serve per sorprendere la mia credulità. Considererò me stesso come privo affatto di mani, di occhi, di carne, di sangue, come non avente alcun senso, pur credendo falsamente di aver tutte queste cose. Io resterò ostinatamente attaccato a questo pensiero; se, con questo mezzo, non è in mio potere di pervenire alla conoscenza di verità alcuna, almeno è in mio potere di sospendere il mio giudizio. Ecco perché baderò accuratamente a non accogliere alcuna falsità, e preparerò così bene il mio spirito a tutte le astuzie di questo grande ingannatore, che, per potente ed astuto ch'egli sia, non mi potrà mai imporre nulla
E a voi che mi leggete questo dubbio è mai venuto? Che si stia recitando un copione? Ricordate Matrix, il film?