Ma perché i liberisti che a rigor di logica dovrebbero essere i primi a sostenere reddito di base e fiscalità monetaria, invece sono paradossalmente i più avversi? L'ho intuito di recente. Stavo partecipando ad una discussione su facebook sulla doppia moneta (la cui seconda è quella d'uso, definita "fiscale" mentre la prima rimarrebbe di mero computo) in un gruppo liberista, ed è emersa una cosa che mi ha messo la pulce nell'orecchio su cosa non mi era mai tornato riguardo le obiezioni accampate sempre nelle discussioni sul tema... praticamente è emerso che le persone discutono della doppia moneta sempre all'oscuro di quale sia il suo scopo (e lo stesso vale per il reddito di base, il cui scopo non è "dare soldi a qualcuno" ma le conseguenze che ciò comporta, conseguenze di natura liberista). Lo scopo specifico della doppia moneta è andare a sostituire e quindi abolire le imposte dirette e indirette proporzionali e progressive su redditi e consumi (o comunque ridurle a volontà, volendo anche del tutto perciò) nonché eliminare la necessità del ricorso all'emissione di certificati di credito ("debito pubblico") a scopo erariale. Perché lo scopo della seconda moneta è la fiscalità monetaria cioè finanziare la spesa pubblica tramite creazione di moneta con relativo signoraggio da parte dell'erario, senza dover ricorrere al demurrage monetario su singola moneta che invece caratterizza la teoria del "credito sociale". Quello che si era sempre fatto (seppur in misura limitata) con la lira, con la differenza che allora lo si faceva sulla moneta d'uso (allora unica moneta) con tutte le relative conseguenze negative, che la coesistenza di una moneta d'uso assieme ad una di computo non comporterebbe (il risparmio non subirebbe alcuna svalutazione). Ora la cosa che mi ha stupito dalla discussione su facebook (in un gruppo liberista tipo tea party) è stata questa: mentre se ne discuteva all'oscuro di ciò tutti ne se ne dicevano accanitamente contrari, ma quando gli ho specificato il vero senso della doppia moneta improvvisamente se ne sono detti tutti entusiasticamente favorevoli. Io finora ne avevo sempre discusso nella convinzione di scrivere con soggetti consapevoli di tale scopo della doppia moneta, non credevo fosse necessario specificarlo, e credevo la contrarietà fosse comunque nella consapevolezza di tale scopo, ma ora mi accorgo che non è così, e mi chiedo, ma allora a cosa si crede serva la doppia moneta? Quale scopo si crede abbia se si è all'oscuro del suo scopo? Ma se lo sono mai chiesti prima di farsene un opinione? Sono rimasto parecchio stupito nel vedere persone contrarie anche furentemente, diventare improvvisamente "furentemente" favorevoli nel momento in cui li si informa che lo scopo è abolire le tasse... ma prima secondo loro quale pensavano fosse lo scopo della doppia moneta fiscale? Non mi ha fatto una bella impressione questa repentina "fulminazione sulla via di Damasco", credo possiate capire perché. Il fatto che chi recentemente si è aggregato alla proposta liberista (paradossale che i liberisti non sappiano che è una proposta liberista!) della doppia moneta (Berlusconi, Salvini, Grillo, Meloni) non specifichi mai che lo scopo è l'abolizione delle tasse mi è incomprensibile... forse pure loro ne sono all'oscuro???? Ma allora anche loro, sulla base di quale cognizione la propongono? Come un mero "euro 2"? Che senso avrebbe? Dovrebbe essere abbastanza prevedibile che anche da parte loro il senso dovesse essere (e non si vede perché nasconderlo...) quello dell'abolizione, o comunque della riduzione anche solo parziale, delle attuali imposte reddituali e dell'emissione di titoli a debito. Perché anche loro lo omettono? Cavolo hanno la possibilità di promettere l'abolizione anche totale delle tasse, con relativa acquisizione di consenso (il capovolgimento di opinione che vi ho descritto è abbastanza indicativo no?), e non ne approfittano????