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Avrà sede a Napoli, presso il Dipartimento «Asia, Africa e Mediterraneo» (palazzo Corigliano) dell’Università degli studi di Napoli L’Orientale, l’Associazione italiana di “studi tibetani, himalayani e mongoli”, prima in Italia di questo genere.

Tra gli obiettivi dell’Associazione: sostenere e promuovere la pubblicazione di studi scientifici, traduzione e opere di alta divulgazione sulle culture tibetane, himalayane e mongole; favorire il contatto con i singoli cultori delle conoscenze sulle civiltà tibetane, himalayane e mongole e le istituzioni scientifiche italiane e internazionali; stipulare convenzioni e accordi con enti e istituti pubblici e privati per la realizzazione di attività connesse ai propri scopi statutari; raccogliere e diffondere, a mezzo di un website, informazioni sulle culture tibetane, himalayane e mongole, sulle attività editoriali, sulle manifestazioni culturali e sui progressi negli studi relativi, compiuti in Italia e all’estero.

Storia di una tradizione

L’Orientale vanta una grande tradizione di studio della storia delle civiltà del Tibet, dell’Himalaya e della Mongolia. Dal 1930 al 1933 Giuseppe Tucci insegnò a Napoli all’Orientale e fu lo stesso Tucci a invitare in Italia Namkhai Norbu che poi venne all’Orientale dove è stato titolare delle cattedre di Lingua e letteratura tibetana e di Lingua e letteratura mongola dal 1962 al 1992. L’insegnamento del tibetano continuò da allora in modo ininterrotto, e l’Orientale rimane l’unico Ateneo in Italia a fornire un insegnamento quinquennale, sia a livello triennale, sia a livello magistrale in questa affascinante disciplina, affiancato anche da altri insegnamenti correlati quali Civiltà e religioni indotibetane, Religioni e filosofie dell’India, Lingua e letteratura sanscrita, Storia dell’India, storia dell’Arte dell’Asia centrale ecc. E da quest’anno c’è anche un insegnamento di lingua mongola. Inoltre il Centro di studi sul buddhismo è anche molto attivo in altre attività di divulgazione, seminari, cicli di conferenze, rassegne cinematografiche sulle civiltà buddhiste del Tibet, dell’India, del Bhutan, Ladakh e dell’Estremo Oriente.

Il Tibet, la Mongolia e i paesi himalayani rappresentano in qualche modo il cuore dell’Asia, e gli studi in questo settore sono importanti per le nostre conoscenze del mondo asiatico antico. Pensiamo all’importanza delle raccolte canoniche tibetane che preservano testi buddhisti perduti in sanscrito, alle meraviglie dell’arte himalayana e tibetana di cui abbiamo un grande patrimonio in Italia, preservato nel Museo Nazionale d’Arte Orientale, che ha sede a Roma, frutto delle numerose spedizioni di Giuseppe Tucci che portò in Italia dipinti e oggetti d’arte preziosissimi ecc. Ma non sono importanti solo gli studi storici sul passato, anche gli studi contemporanei sull’Asia centrale, sulla Mongolia, sulla fascia dei paesi himalayani, sono cruciali per chi voglia approfondire i vari problemi di geopolitica dell’Asia contemporanea.