in effetti con un milione di clandestini ad oggi nel paese fanno 35 milioni al giorno per le organizzazioni negriere di sdado e amici!
ma forse la cifra giusta e' 10 miliardi l'anno!!!
per questa cifra la Catalogna sta battagliando per l'indipendenza.
Gli itagliani invece vanno al mare!
Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
Stupri, attentati, invasione, fallimenti, disoccupazione, emergenza sociale, denatalita',violenza verbale , suicidi, omicidi....
LA BOSSI FINI E' DA SEMPRE BOICOTTATA E NON APPLICATA
Libero: “Bossi-Fini boicottata Pm dei clandestini confessa: Archiviamo tutti”
di Redazione Blitz
ROMA – “Schiaffo alla Bossi-Fini” scrive Alberto Samonà per Libero. Cos’è successo? Il giornale diretto da Belpietro denuncia le parole del “super procuratore” di Agrigento: migliaia di immigrati indagati ma chiediamo sempre di non procedere, sono casi disperati. E la Bossi-Fini? E il reato di clandestinità?
Circa dodicimila iscrizioni nel registro degli indagati fra gli immigrati per il reato di clandestinità. E però dodicimila sono anche le richieste di archiviazione avanzate dalla procura. Accade ad Agrigento, sotto la cui area di competenza rientra anche Lampedusa – e dunque ha la responsabilità di valutare le situazioni della stragrande maggioranza degli immigrati che sbarcano nel nostro Paese.
E dunque, ecco la prova concreta dell’ostruzionismo opposto dai magistrati rispetto all’applicazione della legge Bossi-Fini. Di più: l’ammis – sione da parte dello stesso procuratore. Un vero e proprio muro giudiziario che, di fatto, mira a rendere inoffensiva la portata repressiva delle norme in questione. Della serie: i migranti possono venire tranquillamente, da clandestini, nel nostro Paese, perché tanto il reato di clandestinità non sarà loro contestato.
Alfiere di questa «crociata» è il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale. Ripetiamo: le richieste di archiviazione che provengono dagli uffici giudiziari riguardano in sostanza la totalità dei casi di immigrati sbarcati nel territorio di competenza di questa procura, dunque la quasi totalità degli indagati per il reato di clandestinità – anche in queste ore a Lampedusa stanno arrivando centinaia di migranti, e così succede pressoché ogni giorno, peraltro mandati sulle coste italiane da organizzazioni criminali attive nei porti della Libia e dedite al traffico di esseri umani.
«REATI MODESTI» A confermare esplicitamente quest’orientamento è proprio Di Natale. Secondo cui quello di immigrazione clandestina sarebbe un reato di modesta entità e non sufficiente ad arrecare un danno alla collettività: «Noi abbiamo sempre chiesto di archiviare – spiega – perché applichiamo una norma della legislazione del giudice di pace che consente di chiedere, appunto, l’archiviazione nel caso in cui il reato sia di entità modesta e arrechi un danno superficiale ».
E ancora: «Sì, abbiamo l’obbligo di iscrivere nel registro degli indagati tutti coloro che arrivano in Italia, con eccezione di quanti vengono soccorsi in acque internazionali. Ma poi domandiamo per tutti l’archiviazione, perché abbiamo fatto la scelta di applicare la legge in modo umano, tenendo conto delle situazioni difficili da cui provengono queste persone». “ . Per fare questo, il procuratore Di Natale ha istituito una task-force di tredici viceprocuratori onorari, che si occupano in prevalenza proprio di immigrati clandestini e che con puntualità meticolosa chiedono di archiviare le posizioni di tutti gli indagati: richieste che possono comunque cadere nel vuoto, perché i giudici di pace competenti per materia, anche contrariamente a quanto richiesto loro dai pm, possono rinviare a giudizio gli immigrati in questione.
PROSCIOGLIMENTO E comunque, lo stesso copione si ripete anche una volta istruiti i processi. Dove i pm onorari, al momento della requisitoria, invece di chiedere la condanna per il reato di clandestinità formulano una richiesta di proscioglimento, portando così fino in fondo l’orientamento permissivo della procura di Agrigento e rendendo definitivo lo strappo con chi, in definitiva, è chiamato a giudicare. E infatti nella maggioranza dei casi i giudici, una volta verificata la sussistenza dello status di clandestinità, condannano gli immigrati al pagamento di una pena pecuniaria di cinquemila euro. Cifra di cui naturalmente non dispongono. Quel che emerge è quindi una sorta di «obiezione di coscienza» giudiziaria, tendente a rendere inapplicata la Bossi-Fini e – con la scusa di « umanizzare» le norme – e rendere ancora più complicata la gestione dei flussi migratori. Tanto che, a questo punto, viene spontaneo domandarsi se i continui sbarchi che si registrano con cadenza quotidiana lungo le coste siciliane non siano anche il frutto di questo mix che mette insieme confini colabrodo violati a ripetizione dai trafficanti di esseri umani e il miraggio, per migliaia di disperati, di arrivare in Italia senza il rischio di essere
Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
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la tunisia è in guerra ??