Originariamente Scritto da
PhyroSphera
In data 21 settembre, ore 18:47, inviavo a sito internet riferito direttamente allo Stato Maggiore della Difesa il seguente messaggio, che includo tra i due apici:
'Io quale cittadino italiano sono ragionevolmente preoccupato della nuova deriva in Parlamento.
La proposta di sistema elettorale discussa in Parlamento, il cosiddetto "Rosatellum", è incostituzionale: infatti in tale sistema è prevista rappresentanza mista di maschi e femmine oscillante (non rispettivamente) tra 40% e 60% di percentuali minime e massime, ma rientrano negli obblighi di legge soltanto quei sistemi che non costringono a necessarie presenze di entrambi i sessi.
Inoltre sempre lo stesso cosiddetto "Rosatellum" risulterebbe valutabile nella parte riguardante il premio di maggioranza soltanto nel caso di unica presenza già massicciamente decisiva di raggruppamenti e non singoli gruppi, invece un sistema deve valere per tutti i casi: infatti i piccoli gruppi inglobati in raggruppamenti di successo avrebbero una giusta rappresentanza ma diversamente potrebbero subire ingiustamente mancanza di rappresentanza proprio a causa della riduzione per l'assegnazione del premio di maggioranza. E i calcoli maggioritari di fatto sono adatti alle nostre Istituzioni se sono in tutto bilanciati proporzionalmente; dunque se il riequilibramento è esclusivo di una circostanza solamente, non è sufficiente. Mi spiego meglio: il premio di maggioranza sarebbe riequilibrato dalla presenza interna nei raggruppamenti di tutti i singoli gruppi ovviamente soltanto qualora tale fosse la configurazione finale; in caso di gruppi singoli esterni invece mancherebbe il dovuto riequilibramento. Inoltre tale riequilibramento, oltre a non essere in tutti i casi, comunque nei casi in cui vi sarebbe risulterebbe perfetto solo per limitate casistiche, dato che il premio di maggioranza stabilito nel cosiddetto "Rosatellum" è fisso e non commisurato alle percentuali dei gruppi interni ai raggruppamenti, e dunque il rischio di difformità è connaturato a tale sistema anche per questo altro riguardo.'
Ora una commissione senza reali poteri giurisdizionali dà proprio assenso a sedute in Parlamento che sono incentrate su un oggetto, il cosiddetto "Rosatellum", inservibile, e di cui non bisogna servirsi.
Tale oggetto, evoluto, aggiunge il sopruso ai danni dei candidati meno giovani o più anziani; il sopruso ai danni dei Consigli Regionali, da cui copia senza liceità i diversi meccanismi elettorali, che possono annoverare preferenza di genere perché le rappresentanze regionali funzionano secondo criteri non generici ma neppure unitari e sono sottoposti anche alle esigenze qualunque dei rispettivi luoghi: certo è che il Parlamento centrale funziona e deve funzionare anche ora e in futuro in base al criterio più generico e quindi la preferenza di genere è ostile al funzionamento di esso proprio perché sui generi dei parlamentari esso non deve essere limitato da preferenze specifiche.
Sedute in Commissione, o per Commissione? In entrambi i casi non c'è onestà: non è una commissione di magistrati né di giudici, è fatta dagli stessi sostenitori del "Rosatellum", il gioco dello scaricabarile tra commissione nulla e parlamentari sviati non è lecito, non aggiusta niente.
MAURO PASTORE