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    Predefinito La TRUFFA del FOTOVOLTAICO

    La truffa del FV non penalizza solo i cittadini italiani con un costo di 6,5 miliardi di euro l’anno, ma penalizzia addirittura l’ambiente con un gravissimo e irrecuperabile peggioramento delle emissioni di CO2.
    Questo si deduce leggendo
    La resa in energia del solare fotovoltaico

    la traduzione in italiano.
    https://www.dropbox.com/s/5shjb729h...

    La resa in energia del solare fotovoltaico Postato il 9 maggio 2016 da Euan Mearns Un nuovo studio di Ferroni e Hopkirk [1] stima pari a 0,83 l'ERoEI dei sistemi solari fotovoltaici (FV) a latitudini temperate. Ciò significa, se corretto, che viene consumata più energia per produrre i pannelli fotovoltaici di quanta mai ne sarà recuperata nella loro vita di 25 anni. Un pannello fotovoltaico produrrà più CO2 di quanta ne sarebbe prodotta se fosse stato usato soltanto il carbone per produrre direttamente l'elettricità. Ma, peggio ancora! Tutta la CO2 da produzione fotovoltaica è già stata immessa nell'atmosfera mentre, usando carbone per produrre elettricità, le emissioni sarebbero diluite in 25 anni. L'immagine mostra le vere credenziali verdi del fotovoltaico: sono stati creati terreni incolti industriali in Cina in modo che gli europei possano far credere che stanno riducendo le emissioni di CO2 (immagine di credit Business Insider). Mi è stato chiesto di scrivere un post per rivedere il concetto della 'resa in energia' sull'energia investita (ER0EI) e, come primo passo in tale direzione, ho inviato un'e-mail ai miei amici "statalisti" Charlie Hall, Nate Hagens e David Murphy chiedendo letteratura recente. Il primo articolo che ho letto era di Ferruccio Ferroni e Robert J. Hopkirk intitolato il Ritorno di energia su energia investita (ERoEI) per impianti solari fotovoltaici nelle regioni a insolazione moderata [1] e i risultati sono così incredibili che mi sono sentito obbligato a scrivere immediatamente questo post. Che cosa è quindi l'ERoEI? È semplicemente il rapporto della energia prodotta per la quantità di energia utilizzata per produrla (energia investita): ERoEI = energia prodotta / energia investita Semplice, no? Beh non è così semplice come sembra a prima vista. Ad esempio, utilizzando il fotovoltaico per illustrare il punto, l'energia prodotta dipenderà dalla latitudine, dalla quantità d'insolazione, dall'orientamento dei pannelli e anche dalla vita utile degli stessi. E come registrare o misurare l'energia investita? Basta misurare l'energia elettrica utilizzata presso la fabbrica del fotovoltaico? O si include l'energia consumata dai lavoratori e dai minatori che hanno estratto il silicio e il carbone utilizzato per produrre l'elettricità? Ferroni e Hopkirk scendono nei dettagli e ne derivano un ERoEI per il PV solare alle latitudini temperate di 0,83. A questo valore, il solare fotovoltaico non è più una fonte, ma un dissipatore di energia. Questo vale per la Svizzera e la Germania. Sarà molto peggio a Aberdeen! Perché è importante l'ERoEI? È un concetto che estraneo alla maggior parte degli individui, tra cui molti ingegneri, dipendenti del settore energia, accademici e politici. Il concetto correlato di energia netta è definito come: Energia netta = ERoEI – 1 (dove 1 è per l'energia investita) L'energia netta è la parte prodotta eccedente quella già consumata, che viene utilizzata per alimentare la società – costruire ospedali, scuole, aerei e a far crescere il cibo. Nel passato la resa dell'energia investita (Energy Returned On Energy Invested) - ERoEI, delle nostre fonti di energia primarie: petrolio, gas e carbone – è stata talmente alta, probabilmente oltre 50, che c'era abbastanza energia a basso costo da costruire tutte le infrastrutture e nutrire tutte le persone che oggi abitano la Terra. Ma con l'equazione dell'energia netta del solare fotovoltaico che appare così: 0.83-1 =-0,17 ….. Bruxelles, abbiamo un problema! Così, come può essere possibile che riusciamo a distribuire dispositivi che evidentemente consumano piuttosto che produrre energia? La risposta semplice è che il nostro sistema di finanza, le leggi e le sovvenzioni sono in grado di piegare le leggi della fisica e della termodinamica, fin quando ancora disporremo di altra energia con resa energetica (ERoEI) abbastanza alta da mantenere l'intero sistema e la sovvenzione parassita delle energie 'rinnovabili'. Provate a estrarre e purificare il silicio utilizzando una macchina d'estrazione elettrica alimentata dal sole e le stesse leggi della fisica ristabiliranno abbastanza rapidamente la realtà. In termini molto semplici, il solare fotovoltaico impiantato nell'Europa del Nord può essere visto come carbone bruciato in Cina usato qui indirettamente per generare elettricità. Tutte le emissioni di CO2, che sostengono il fotovoltaico, sono prodotte in Cina. Solo in caso di resa di energia alta dei dispositivi solari fotovoltaici si ridurrebbero le emissioni di CO2. Vedremo più avanti. Resa di energia I calcoli sono tutti basati sull'energia prodotta da un metro-quadro di fotovoltaico I calcoli teorici di ciò che dovrebbero generare i moduli fotovoltaici realizzati dai produttori non tengono conto del deterioramento operativo a causa dello sporco superficiale. Ne essi tengono conto del cattivo orientamento, di guasti o della rottura, che sono abbastanza comuni. L'effettiva energia prodotta, utilizzando la statistica Svizzera lavora intorno a 106kWhe al metro-quadro l'anno Abbiamo quindi anche bisogno di sapere per quanto tempo i pannelli restano utili. I produttori sostengono 30 anni, mentre l'evidenza empirica suggerisce un'età di rottamazione media di soli 17 anni in Germania. Ferroni e Hopkirk utilizzano un generoso periodo utile di 25 anni. La combinazione di tutti questi fattori porta a un valore di 2203kWhe al metro-quadro per tutta la vita di un pannello. Energia investita Anche il calcolo dell'energia investita si basa su un metro-quadro di pannello e usa la massa dei materiali come approssimazione dell'energia consumata e l'intensità energetica del PIL come approssimazione per la parte lavoro nell'equazione. Sono descritti due metodi diversi per misurazione dell'energia investita: ERoEI(IEA) ERoEI(Ext) Dove AIE = metodologia applicata dall'Agenzia internazionale dell'energia ed Ext = confine esteso come descritto da Murphy e Hall, 2010 [2,3]. La differenza tra i due metodi è che l'AIE tende a concentrarsi sull'energia utilizzata nel processo di fabbricazione mentre la metodologia estesa di Murphy e Hall, 2010 comprende attività quali estrazione, purificazione e trasporto del minerale grezzo del silicio. A mio parere, Ferroni e Hopkirk correttamente seguono la metodologia ERoEI estesa di Murphy e Hall e includono nei loro calcoli quanto segue: Materiali per produrre, ma anche per erigere e installare i pannelli Lavoro in ogni fase del processo, dalla produzione mineraria allo smaltimento Processo produttivo cioè l'energia utilizzata nelle varie fabbriche Pannelli difettosi che vengono scartati Capitale che è visto come l'utilizzazione di preesistenti investimenti in infrastrutture ed energia Integrazione del fotovoltaico intermittente sulla rete E questo ci dà il risultato di ERoEI: 2203 / 2664 kW he/m^2 = 0,83 L'unico punto che mi chiedo è l'inclusione del costo energetico del capitale. L'energia prodotta può essere divisa in quella utilizzata per la produzione e la residua utile alla società, e mi chiedo se il costo del capitale non rientri nella seconda? Ma il costo energetico della distribuzione mi sembra essere un'omissione più importante. In Europa, circa il 50% del costo dell'energia elettrica (tasse escluse) ricade nella costruzione e nella manutenzione della rete. Se questo doveva essere incluso avrebbe prodotto un'altra grave diminuzione dell'ERoEI. Questo valore di ERoEI è inferiore al 2 segnalato da Prieto e Hall [4] e molto più basso dei valori da 5 a 6 riportati dall'AIE [5]. Uno dei motivi è che la pubblicazione in questione [1] è specifica per il solare delle latitudini temperate. Ma Ferroni e Hopkirk dettagliano anche le omissioni dall'AIE come riassunte qui di seguito. AIE: investimento iniziale di energia, omissioni ed errori a) Il flusso di energia al contorno del sistema e investito per la manodopera non è incluso.
    b) Non è incluso il flusso di energia al contorno del sistema e investito per il capitale.
    c) L'energia investita per l'integrazione delle gravi carenze del fotovoltaico, in un sistema di fornitura e distribuzione complesso e flessibile, non è inclusa (il fotovoltaico disattende le necessità del cliente).
    d) Le linee guida dell'IEA specificano l'utilizzo della "energia primaria equivalente" come base. Tuttavia, l'energia restituita viene misurata come energia secondaria elettrica, il vettore energetico stesso. E dal 64% al 67% dell'energia investita per la produzione dei moduli fotovoltaici solari di silicio è anche in forma di elettricità (Weissbach et al., 2013). Inoltre, le regole per la conversione da vettore o energia secondaria indietro a primaria, non sono scientificamente perfette (Giampietro e Sorman, 2013). È pertanto più facile e appropriato esprimere l'energia investita sotto forma di energia elettrica. Anche il contributo diretto dei combustibili fossili, per esempio nella fornitura di energia per il processo di riscaldamento, deve essere convertito in energia secondaria. La conversione dalla energia chimica interna di un combustibile fossile in elettricità avviene nelle moderne centrali con un rendimento del 38% in accordo al protocollo statistico della BP (BP Statistical Review di World Energy, giugno 2015). Nel presente documento, al fine di evitare errori di conversione, continueremo a utilizzare l'energia elettrica (cioè secondaria) in kWhe/m2 come nostra unità di riferimento.
    e) In base alle effettive esperienze la durata consigliata dell'impianto di 30 anni è irrealistica.
    f) L'energia resa può e dovrebbe essere basata su dati sperimentali effettivi misurati in campo. L'uso di questa procedura produrrà valori in generale molto più bassi rispetto alla produzione di energia elettrica dichiarata dagli investitori e dai politici. Di tali punti io ero d'accordo di getto con "a", "c" e "f". Io non sono sicuro sui punti "b" ed "e", ma credo che questo sarà oggetto di dibattito. Il punto "d" riguarda una questione complessa ed è infatti lo stesso descritto nel mio post recente UE e BP metodologie di contabilità dell'elettricità rinnovabile. Sono d'accordo con Ferroni e Hopkirk che l'unità di energia elettrica deve essere utilizzata ovunque, ma se l'AIE ha incassato l'energia elettrica utilizzata per tenere conto di perdite di calore nelle centrali elettriche, allora questo dovrebbe aumentare la loro energia investita e abbattere, non gonfiare, le loro stime di ERoEI. Quindi questo è un punto che deve essere chiarito. Impatti ambientali La ragione principale addotta per promuovere il dispiegamento del solare fotovoltaico in Europa è la minore emissione di CO2. La Commissione europea e la maggior parte dei governi europei hanno fatto gli gnorri permettendo alle industrie ad alta intensità di CO2 di trasferirsi in Cina, abbassando le emissioni in Europa e alzando le emissioni in Cina e facendo credere che in qualche modo l'importazione di acciaio dalla Cina è priva di emissioni. L'esempio del fotovoltaico porta questo in primo piano. Supponendo che l'investimento di energia principale sia da carbone e con ERoEI < 1, la produzione di energia elettrica da solare fotovoltaico in realtà creerà più emissioni di CO2 di quanto ne avrebbe prodotto il carbone stesso usato direttamente per produrre elettricità. Ma è molto peggio! Tutte le emissioni associate a 25 anni di produzione di energia elettrica sono già nell'atmosfera adesso, incidendo molto più sul riscaldamento globale di quanto avrebbero altrimenti senza il fotovoltaico. E peggio ancora! La produzione dei pannelli fotovoltaici comporta un sacco di sostanze chimiche troppo brutte: Molte sostanze chimiche potenzialmente pericolose vengono utilizzate durante la produzione di moduli solari. Per esempio, il trifluoruro di azoto (NF3), (Arnold et al., 2013), un gas utilizzato per la pulizia dei residui di contaminanti del silicio nelle camere di processo. Secondo l'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) questo gas ha un potenziale di riscaldamento globale di circa 16600 volte quella del CO2. Due altri gas similmente indesiderabili "serra" che compaiono sono l'esafluoroetano (C2F6) e l'esafluoruro di zolfo (SF6). E Il peso medio di un modulo fotovoltaico è di 16 kg/m2. E il peso del sistema di supporto, inverter e bilanciamento è almeno 25 kg/m2 (Myrans, 2009), senza considerare il cemento. Inoltre, la maggior parte delle sostanze chimiche utilizzate, quali gli acidi/basi, mordenzanti, gas elementari, droganti e prodotti chimici per fotolitografica ecc. non è inclusa, dal momento che le quantità sono piccole. Ma, dobbiamo aggiungere l'acido cloridrico (HCl): la produzione di silicio di grado solare per un metro quadrato di pannello richiede 3,5 kg di acido cloridrico concentrato. Confronto con il nucleare Il documento offre alcuni interessanti confronti con l'energia nucleare. Guardando ai materiali utilizzati per unità di energia elettrica prodotta: Il fotovoltaico usa 20,2 g/kWhe (principalmente acciaio alluminio e rame) Una centrale nucleare utilizza 0,31 g/kWhe (principalmente acciaio) per un fattore di carico dell'85% kWhe = chilowattora elettrico Per il lavoro, gli autori osservano: I fornitori coinvolti nel settore energie rinnovabili pubblicizzano la loro capacità di creare molti nuovi posti di lavoro. Mentre ovviamente le migliori forme di energia impiegano quanto meno lavoro possibile. Quando l'ERoEI raggiunge 1, ciascuno è impegnato a raccogliere energia e la società, quella a noi nota, COLLASSA! Il solare fotovoltaico crea 94,4 posti di lavoro per MW installato, corretto per il fattore di capacità. Il nucleare crea 13 posti di lavoro per MW installato, per la costruzione, il funzionamento e la disattivazione. Questo può sembrare bello ai certi politici, ma è questa inefficienza che rende costoso il solare fotovoltaico e ammazza l'ERoEI. E guardando i costi di capitale: Il solare fotovoltaico necessita 6000 franchi svizzeri per ogni kW installato Ove per l'energia nucleare ne bastano 5500 Ma rapportati ai rispettivi fattori di capacità del 9% e dell'85%, otteniamo per la capacità effettiva: (100*6000/9) / (100*5500/85) = 66.667 / 6471 = 10.3 Il solare fotovoltaico è 10 volte più avido di capitali del nucleare. [NdT - Niente a che vedere la crisi delle banche italiane vero?] Trasformazione di energia Quando l'ERoEI si avvicina o scende di sotto 1, entriamo in un regno di trasformazione di energia che è abbastanza comune nel nostro sistema energetico. Ad esempio, nella conversione del carbone in energia elettrica dobbiamo scartare circa il 62% dell'energia termica. In determinate circostanze la conversione di carbone e altre materie prime in un pannello fotovoltaico può avere senso. Ad esempio il fotovoltaico e un sistema di batterie possono fornire i villaggi africani con un po' di elettricità dove c'è poca speranza di ottenere l'allacciamento stabile alla rete. Allo stesso modo per una baita di montagna. Gli individui preoccupati per i blackout possono anche considerare un sistema di fotovoltaico e batterie come una necessità del backup. Ma come mezzo per ridurre le emissioni di CO2 il fotovoltaico alle latitudini temperate fallisce miseramente la prova. Aggiunge semplicemente costo e disturbo al sistema. Si, nei climi più assolati la situazione migliorerà... Commenti conclusivi I risultati di questo singolo studio suggeriscono che il dispiegamento di solare fotovoltaico alle alte latitudini in paesi come la Germania e il Regno Unito è un totale spreco di tempo, energia e denaro. Si ottiene solo di aumentare il prezzo dell'elettricità e rendere instabile la rete. I difensori di RE e solare sottolineano che si tratta di un singolo documento e ci sono certamente alcune delle premesse al Ferroni e Hopkirk aperte al dibattito. Ma ci sono motivi per credere che i risultati stanno centrando la realtà. Ad esempio Prieto e Hall hanno trovato l'ERoEI per il solare fotovoltaico = 2. Guardando solo alla alta nuvolosità, alle latitudini temperate quel numero si degrada sostanzialmente. E basta guardare alla produzione, come illustrato di seguito. Il solare fotovoltaico produce un palleggio in inverno e assolutamente niente alla domanda di picco delle 18.00. Per compensare questo si paga un grande costo finanziario ed energetico e gli appassionati di energie alternative lo ignorano con un gesto del braccio. Figura 1 Da Rete del UK rappresentata graficamente . Il dispiegamento di energia solare nel Regno Unito è cresciuto di 7 volte in 4 anni. Ma 7 volte un palleggio d'inverno, è comunque un palleggio. La grande quantità di energia incorporata in questi dispositivi costosi non produce niente quando più ne abbiamo bisogno. Energy Matters ha una buona funzione di ricerca in alto a destra. Ho inserito "pv" e sono rimasto sorpreso di trovare quanti articoli Roger e io abbiamo scritto e tutti giungono più o meno alle stesse conclusioni. Ho aggiunto questi riferimenti alla fine del post. Figura 2 Un tipico impianto solare in Aberdeen dove i pannelli sono su un tetto rivolto verso est, lasciando vuoto il tetto ideale a sud. Si tratta di un emblema dell'ignoranza e della stupidità che pervade anche il mondo accademico. Qualcuno ha visto un'università che non dispone di distese di solare fotovoltaico? Ho sentito che gli accademici sostengono che l'orientamento non importa in Scozia, e potrebbero essere nel giusto. Mi permetto di dire che lasciare i pannelli nelle loro casse farebbe poca differenza con il loro dispiegamento. Gli accademici, naturalmente, sono sempre più intenzionati a sostenere le politiche di governo. Si noti che giornate come questa sono estremamente rari in Aberdeen. E in inverno, il sole sorge circa alle 10.00 e tramonta circa alle 15.00. Due anni fa io ho scagliato fulmini sull'orientamento casuale dei pannelli solari a Aberdeen in un post chiamato Scozia solare. E questo orientamento casuale porterà senza dubbio a grave degrado dell'ERoEI. Gli appassionati di fotovoltaico assumeranno senza dubbio che tutti i pannelli fotovoltaici sono orientati in modo ottimale nella loro analisi di energia netta mentre nel mondo reale di Ferroni e Hopkirk, non lo sono. Un buon rimedio qui sarebbe quello di rimuovere l'incentivo nelle tariffe dei sistemi non ottimamente esposti, sperando che gli incentivi futuri delle tariffe del fotovoltaico finiscano tutti. Ma come far sentire questo messaggio a livello politico? Il colloquio finale di David MacKay è stato molto illuminante: L'unico motivo solare trovato sul tavolo era la democrazia. Le MPs hanno voluto avere una tariffa incentivata per il solare. Quindi nonostante i funzionari abbiano consigliato ai ministri: 'no, noi non dovremmo sovvenzionare il solare', abbiamo finito per avere questa situazione. C'è stato pure molto successo per le pressioni esercitate dai lobbisti solari. Così ora permane questa diffusa convinzione che il solare sia una cosa meravigliosa, anche se... la Gran Bretagna è uno dei paesi più bui del mondo. Se ora i politici non ascoltano i consigli di uno dei più famosi e rispettati analisti di energia al mondo, allora non daranno ascolto a nessuno. Ma con il tempo diventeranno sempre più consapevoli delle conseguenze di precipitare il loro elettorato giù dalla scogliera della energia netta.

  2. #2
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    Predefinito Re: La TRUFFA del FOTOVOLTAICO

    Ci penseranno le auto elettriche ad azzerare la CO2

    O No?

  3. #3
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    Predefinito Re: La TRUFFA del FOTOVOLTAICO

    Citazione Originariamente Scritto da L'anticristo Visualizza Messaggio
    Ci penseranno le auto elettriche ad azzerare la CO2

    O No?
    Scusa,ma le auto elettriche da chi prenderanno l'energia, forse da provenienza fossile , e allora siamo punto e a capo.

  4. #4
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    Predefinito Re: La TRUFFA del FOTOVOLTAICO

    Citazione Originariamente Scritto da IOSPERO Visualizza Messaggio
    Scusa,ma le auto elettriche da chi prenderanno l'energia, forse da provenienza fossile , e allora siamo punto e a capo.
    La prenderanno dalle batterie, No?

  5. #5
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    Predefinito Re: La TRUFFA del FOTOVOLTAICO

    Oggi i pannelli durano tranquillamente 30 anni. Durante la loro vita produrranno 60 Mw. Lo studio dice, da quello che leggo, che la sua produzione consuma più energia di quanti un pannello ne possa produrre nella sua vita. 60 Mw, 60000 Kw, sono quelli, come detto, che produrrà il pannello nella sua vita. 1 Kwp di panneli costano oramai 600 euro, forse anche meno (in vendita, non in produzione). Quindi servirebbero 60000 Kw per produrre 1 Kwp di pannelli? Se anche l'energia costasse 3 cent al Kw vuol dire che per produrre 1 Kwp di pannelli si spenderebbero, in energia, 1800 euro. Anche non considerando i costi delle materie necessarie per la costruzione e della mano d'opera in poche parole le aziende perderebbero 1200 euro ad ogni Kwp di pannelli prodotti? Sono dei benefattori?
    "Voi non avete fermato il vento gli fate solo perdere tempo"
    www.forumviola.it

  6. #6
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    Predefinito Re: La TRUFFA del FOTOVOLTAICO

    Ah ecco, i NO-FOTOVOLT mi mancavano, così finisco la collezione delle figurine NO-TUTTO...

  7. #7
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    Predefinito Re: La TRUFFA del FOTOVOLTAICO

    Citazione Originariamente Scritto da trash Visualizza Messaggio
    Ah ecco, i NO-FOTOVOLT mi mancavano, così finisco la collezione delle figurine NO-TUTTO...
    Io sono a favore di tutto, purche' a pagare sia chi usufruisce ... e non altri, attraverso obblighi legali in bolletta che finanziano sussidi vari... che distorcono la reale convenienza di una tecnologia.

    Questo il motivo per cui le auto elettriche e le rinnovabili mi stanno un po' sui coglioni...

  8. #8
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    Predefinito Re: La TRUFFA del FOTOVOLTAICO

    Citazione Originariamente Scritto da trash Visualizza Messaggio
    Ah ecco, i NO-FOTOVOLT mi mancavano, così finisco la collezione delle figurine NO-TUTTO...
    Io sono SI-Fotovolt.

    Purché paghi-Pantalon

  9. #9
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    Predefinito Re: La TRUFFA del FOTOVOLTAICO

    Il costo di un impianto fotovoltaico da 3 kW può oscillare oggi tra i 5400 euro e i 7200 euro- possiamo mettere quello da 1 Kw a € 2000 ?
    Possiamo mettere il costo dell'energia a 1,7 cent al Kw ? Allora in energia si spenderebbe € 1020 , quindi le aziende ci guadagnerebbero quasi il 50%.
    ( i costi sono copiati da internet)
    Scusami, ma scienziati di fama mondiale direbbero delle corbellerie ?

  10. #10
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    Predefinito Re: La TRUFFA del FOTOVOLTAICO

    Citazione Originariamente Scritto da IOSPERO Visualizza Messaggio
    Il costo di un impianto fotovoltaico da 3 kW può oscillare oggi tra i 5400 euro e i 7200 euro- possiamo mettere quello da 1 Kw a € 2000 ?
    Possiamo mettere il costo dell'energia a 1,7 cent al Kw ? Allora in energia si spenderebbe € 1020 , quindi le aziende ci guadagnerebbero quasi il 50%.
    ( i costi sono copiati da internet)
    Scusami, ma scienziati di fama mondiale direbbero delle corbellerie ?
    Il costo non include Pantalone, che è il vero pagatore.

 

 
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