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L'azienda italiana che cerca solo lavoratori migranti - Tiscali Notizie
[La storia] L'azienda italiana che cerca solo lavoratori migranti da assumere
Comunque vada, sarà un successo. Nel senso che cominceremo a capire, fuori dalla fumosità dei convegni, se queste persone possono essere utili a un Paese che vive una crisi demografica gravissima e in cui molti lavori vengono disdegnati anche da chi un’occupazione non ce l’ha. Forse non saranno i migranti della Permasteelisa a pagarci le pensioni, ma almeno vedremo che cosa succede togliendoli dai giardinetti e mettendoli nei cantieri di un’azienda che ‘tira’
di
Mauro Tedeschini
La ripresa economica, contrariamente alla politica, non guarda in faccia a nessuno, neanche ai pregiudizi sull’immigrazione. Ed è curioso che a farlo sia un’azienda del profondo Nord-est, la Permasteelisa di Treviso, protagonista di un affondo che difficilmente piacerà al governatore veneto, il leghista Luca Zaia. La notizia è che la nota azienda di costruzioni, oggi di proprietà di un gruppo cinese, tramite la Prefettura ha aperto una ricerca di personale tra i migranti in possesso dello status di protezione internazionale.
I requisiti
Attenzione, però, perché non si tratta di un’operazione di solidarietà o di assistenzialismo: i candidati devono avere una serie di requisiti che li rendano funzionali alle esigenze della Permasteelisa, come la conoscenza dell’italiano e di una seconda lingua (inglese o francese), il possesso di almeno un diploma di scuola superiore, l’abilità psico-fisica a operare in cantiere e la disponibilità a lavorare anche nelle ore notturne.
Sfatare i tabù
L’iniziativa potrebbe cominciare a sfatare un tabù, ovvero la fastidiosa convinzione che tutti coloro che arrivano in Italia sui barconi siano animati da scarsa o nulla o voglia di lavorare, convinzione che si ingrossa (anche tra chi razzista non è) in virtù della lunga, inoperosa permanenza nei Centri di accoglienza. E potrebbe aprire finalmente una discussione sul che fare di tutte le persone che arrivano in Italia, sull’esempio di quel che predica da tempo la Germania, ovvero cercare di integrarle esigendo disponibilità a imparare la lingua locale e a lavorare nei ruoli più utili per le aziende. Non è un caso che la Peermastelisa insista in una zona di quasi piena occupazione come il trevigiano e che la proprietà sia da tempo di gruppi multinazionali (prima dei cinesi c’erano degli investitori giapponesi) che non sono imbevuti delle polemiche su immigrazione sì-no tanto care alla politica di casa nostra.
Soluzione alla crisi demografica
Comunque vada, sarà un successo. Nel senso che cominceremo a capire, fuori dalla fumosità dei convegni, se queste persone possono essere utili a un Paese che vive una crisi demografica gravissima e in cui molti lavori vengono disdegnati anche da chi un’occupazione non ce l’ha. Forse non saranno i migranti della Permasteelisa a pagarci le pensioni, ma almeno vedremo che cosa succede togliendoli dai giardinetti e mettendoli nei cantieri di un’azienda che ‘tira’
14 ottobre 2017