In Italia il 2015 si chiude sotto una cappa di smog. Sono diverse le città con il bollino rosso da diverse settimane. E Legambiente con la campagna di monitoraggio “PM10 ti tengo d’occhio” ha anticipato quali città capoluogo di provincia hanno superato per 35 giorni l’anno la soglia di 50 microgrammi per metro cubo delle polveri sottili, limite massimo di concentrazione nel tempo previsto dall’Ue.
La prima in classifica, dall’inizio dell’anno ad oggi, è Milano, con 86 giorni, seguono Torino con 73, Napoli con 59 e infine Roma con 49 giorni. Critica anche la situazione a Bologna, che da pochi giorni ha raggiunto il trentacinquesimo sforamento nel 2015... (...)
L’Italia rappresenta una delle situazione più critiche anche a livello europeo. Secondo il rapporto 2015 “Air quality in Europe”, dell’European environment agency, la situazione è preoccupante. Il nostro è il paese con la più alta concentrazione di piombo nell’aria, e insieme alla Germania, è l’unica nazione Ue a superare i limiti di nichel e benzene. Gli impatti dell’inquinamento atmosferico si trasformano, di conseguenza, in morti premature: quelle registrate nel 2012, dovute all’esposizione di Pm
2,5 (particolato) O
3 (ozono) e NO
2 (diossido di azoto), mostrano
un picco di 59.900 morti per l’esposizione al Pm
2,5. Da questo derivavo costi ingenti per il sistema sanitario. Secondo le ultime stime dell’Organizzazione mondiale della sanità e della Commissione Europea,
i costi oscillano tra i 330 e i 940 miliardi di euro l’anno in Europa. Le principali patologie legate all’inquinamento atmosferico, secondo i dati del rapporto “Air quality” sono quelle legate al cuore, poi ictus e cancro ai polmoni.