Purtroppo sta prendendo piede la peggiore forma di dirigismo statale, un approccio che tramite la democrazia si permette di prendere i più elementari diritti naturali, riconosciuti da tutte le costituzioni, come quello al lavoro, alla non discriminazione per condizione personale, alla ricerca della felicità etc e svenderli sul mercato della politica senza nessun imbarazzo e vergogna.
Per via di varie problematiche sono stato un late entry level nel lavoro e adesso combatto ogni giorno contro le limitazioni per accedere a varie forme di contratto che mi rendono antieconomico e mi negano ogni diritto e speranza.Ho avuto diversi problemi in passato e finalmente quando ho iniziato a vedere la luce mi sono accorto di essere un reietto, anzi un vero perseguitato.
Tra i vari contratti che limitano l'accesso al mondo del lavoro ci sono
-il limite dei 29 anni per i contratti di apprendistato
attualmente propogabile per chi ha maturato il naspi, ma NON per gli inoccupati
-la concorrenza sleale nei tirocini di chi è dentro Garanzia Giovani
- i nuovi incentivi del governo Gentiloni sulla decontribuzione del 50% a 34 anni
- il limite dei 24 anni per i contratti a chiamata che hanno sostituito i voucher
Trovo molto odioso, illogico e inumano impedire di accedere al mercato del lavoro a chi ha avuto solo la disgrazia dalla vita di aver avuto varie problematiche e dover scontare delle colpe, la cui accusa non è logica perchè non solo non ammette prova contraria nella sua presunzione, ma sovverte l'onere della prova a carico di chi lancia questa accusa.
Penso che questi limiti siano discriminatori, arbitrari e contrari a tutti i principi superiori.
Ricordo che discriminare per l'età, quindi per condizione personale va contro la Costituzione italiana
(discriminando per condizione personale, l’età) , sia contro la carta dei diritti umani e la carta di Lisbona (o Costituzione europea)
che stabilisce
Articolo 21
Non discriminazione
1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale.
Rendendo alcune assunzioni antieconomiche privino sostanzialmente del diritto al lavoro sancito dalla dichiarazione dei Diritti dell’Uomo
Art 23 comma 1
1.
Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a
giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la
disoccupazione.
Nonché dalla tutela alla non discriminazione per condizione personale e l’età è indubbiamente una di queste.
Articolo 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti
e tutte le libertà enunciate nella
presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di
colore, di sesso, di lingua, di religione,
di opinione politica o di altro genere, di
origine nazionale o sociale, di ricche
zza, di nascita o di altra condizione.
e nella Costituzione della Repubblica Italiana, l'art. 3 recita:
« Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali [...] »
Ora vorrei analizzare la ratio legis di queste norme. A mio parere il legislatore sembra aver voluto porre limitazioni di età per dare un diritto di prelazione ai giovani, in quanto, non ancora entrati nel mercato del lavoro, mancanti di esperienza sarebbero perciò ignorati dal mercato. Sostanzialmente una sorta di categoria protetta, permettendo a loro di farsi sfruttare in modo privilegiato ottenendo una corsia preferenziale sul mercato, con il beneplacito dei sindacati che ancora non li trovano nei loro iscritti e non difendono i classici diritti sindacali.
Quello che io critico e dimostrerò illogico è proprio questa ratio legis;
privilegiare i giovani under29 per permettere a coloro i quali non siano ancora entrati nel mercato del lavoro, che siano mancanti di esperienza e ignorati dal mercato di avere più chances è illogico perché vi sono over29 che si trovano nella stessa situazione (indipendentemente dalla loro buona volontà ) che si vorrebbe tutelare che invece verrebbero annientati socialmente, derubati del diritto naturale al lavoro, del diritto umano al lavoro e alla speranza e perciò alla dignità umana.
Che poi essere in ritardo nel mercato del lavoro non può essere una colpa da punire dallo Stato in un sistema di mercato e anche se si ipotizzasse una qualche colpa spetterebbe a chi accusa dimostrarla.
Quindi è una legge proprio illogica.
Cercare di invalidare queste leggi sollevando il dubbio di costituzionalità lo vedo più difficile perché ciò sarebbe possibile solo per via incidentale se non sbaglio.
Per cui vorrei creare un gruppo di persone che subiscono questa discriminazione, o che la trovano semplicemente ingiusta o contraria ai principi liberisti o egualitari, per appellarsi a una corte europea, la corte di Strasburgo o la Corte di Giustizia Europea per difendere sacrosanti diritti costituzionali.
Che ne pensate? Se siete davvero liberisti, per la libertà di contratto, per i diritti naturali in questo forum dovreste essere d'accordo.