Regionali, 5 giorni al voto: sugli "impresentabili" scoppia la polemica
Al rush finale quando mancano cinque giorni al voto in Sicilia, si punta a intercettare il voto degli indecisi e a convincere gli scettici a recarsi alle urne. E per raggiungere l'obiettivo più che sui programmi si fa leva sulle presunte debolezze degli avversari, sulle invettive o sulle mosse a sorpresa dei big. Tanti slogan, molte accuse all'avversario, le contraddizioni del rivale come possibile tornaconto di consensi.
Il must rimane la questione degli 'impresentabili'. Qui, tutti danno il meglio di sé. "Forza Italia non ha un problema di candidature impresentabili: c'è, anche tra gli alleati, chi si fregia di liste più cristalline, ma più che di cristallo, parlerei di vetro di bassa qualità", messaggio che Gianfranco Miccichè, sembra indirizzare all'alleato Matteo Salvini. Che non la manda a dire: "Gli impresentabili? Sceglieranno i siciliani, noi abbiamo detto tanti no difficili che però mi fanno camminare a testa alta; altri hanno fatto altre scelte elettorali, io non commento le liste".Ma per il commissario di Fi per "proporre liste di perfetti sconosciuti, senza alcuna esperienza nell'amministrare qualcosa, non garantisce nulla se non una bassissima qualità dei candidati". Il M5s, sul tema, non molla la presa. Anzi. "Sembra incredibile, ma in Sicilia gli stessi uomini del centrodestra ammettono di essere impresentabili", attacca Beppe Grillo sulla sua pagina Fb dove rilancia un post del candidato Giancarlo Cancelleri che pubblica un video di Francesco Vozza, referente siciliano di "Noi con Salvini", e dice testualmente: "Vedo tanto schifo in questa coalizione, questo centro-destra è sporco. Sono davvero impresentabili".Vozza "si scaglia pesantemente contro la coalizione che appoggia Nello Musumeci alle elezioni siciliane, di cui il suo stesso partito fa parte. Insomma sono loro stessi a dirvi di non votarli. Ascoltateli!" è l'appello che lancia Cancelleri dal blog. Attacchi dai quali, Musumeci si continua a smarcare: "Ho amministrato denaro pubblico per anni ma non ho mai ricevuto un avviso di garanzia". E rilancia: "Ho attraversato la palude e ne sono uscito indenne".
"L'unico impresentabile è proprio Giancarlo Cancelleri - incalza il candidato del centrodestra - Proprio da lui poi non accetto lezioni di moralità dopo il caso delle firme false del suo movimento per elezioni di Palermo".
Silvio Berlusconi e Salvini condurranno una campagna di fatto parallela nell’Isola. L’ex Cavaliere sarà a Palermo mercoledì e il giorno dei morti si presenterà, un po’ a sorpresa, a Catania, alle Ciminiere. Con una postilla: per quel giorno è previsto il comizio finale di Salvini proprio in piazza nella città etnea, appena un’ora e mezza dopo il comizio del leader di FI, in programma alle 18.
Salvini apprende la notizia nel corso del suo tour da Trapani a Palermo. “Ma che facciamo, due comizi separati? Se c’è una piazza comune è meglio”, sottolinea, per poi comunicare suoi dubbi al candidato unitario Nello Musumeci, con il quale si dice disponibile a spostare di mezz’ora il suo comizio. Ma, almeno per ora, la piazza comune non ci sarà.
Fonti vicine a Berlusconi confermano, in serata, che FI “andrà da sola” come da programma: mercoledì al Politeama di Palermo, poi a Catania. E chissà se la mossa di Berlusconi non sia in qualche modo legata alle frecciate che in queste ore manda Salvini sul tema degli impresentabili. “Fossi in FI avrei detto tanti no”, spiega infatti il leader leghista che attacca: “a noi i voti dei mafiosi fanno schifo”.
Schermaglie, malintesi che, inevitabilmente, si ripercuoteranno nel post-voto in Sicilia. Un post-voto dove il sodalizio Salvini-Berlusconi continua a mostrare crepe. “Antonio Tajani sarebbe un ottimo premier, Gentiloni è un gentiluomo e dinamico”, sono le parole con cui Berlusconi non riduce le distanze con la Lega mentre Salvini, nel suo tour di 9 ore tra treno e autobus, non lesina attacchi, proprio dalla sua città natale, ad al leader di Ap Angelino Alfano: “se fossi siciliano mi vergognerei di lui”.