Dopo la bocciatura della Corte dei conti del bilancio del comune di Terni (comune messo già malissimo dopo lo scandalo di mesi fa culminato con gli arresti domiciliari , poi revocati, del sindaco Di girolamo e dell’assessore al bilancio implicati nella mala gestione degli appalti) la data del 22 novembre 2017 resta uno snodo cruciale. Sarà la Corte dei conti a sezioni riunite a indicare in qualche modo il sentiero da percorrere per il Comune di Terni ormai ad un passo dal dissesto delle finanze. Tre le possibili sentenze della magistratura contabile: bocciatura, che nessuno si aspetta; approvazione, considerata un eventuale ‘miracolo’; giudizio in sospeso, aperto a ulteriori integrazioni per le quali appunto si sta lavorando.
Per evitare il dissesto la giunta comunale di Terni ha tenuto una riunione fiume di emergenza per varare un bilancio di lacrime e sangue con una manovra da 3,5 milioni di euro che porterebbe ad un innalzamento di Imu e Tasi, che sarebbe (forse) compensato da un piccolo risparmio sulla Tari .
Grossi licenziamenti in massa del personale amministrativo di Palazzo Spada non dovrebbero ma si punta ad un fondo di rotazione che blocca le assunzioni . Le aliquote Imu e Tasi quelle sì schizzeranno alle stelle, ma secondo le previsioni Asm l’attivazione della cosiddetta tariffa puntuale sui rifiuti garantirà invece un risparmio di ben 3,5 milioni, di cui però non si accorgeranno i possessori di grandi capannoni industriali e commerciali, né coloro che hanno più case, per queste categorie previsti aumenti.
Tutte le ipotesi del caso dovranno comunque scontare i vari passaggi in consiglio e poi eventualmente ottenere l’ok del governo nazionale (con effetti dunque che potrebbero verificarsi solo ad anno nuovo inoltrato)