Il Pd non è in crisi solo per la diffusa corruzione che appesta ogni suo organo, per le divisioni interne, per la questione banche, per i personaggi ridicoli, venduti e improbabili che lo affollano, perché è comandato da un bullo destronzo incapace di dire la verità o per l'alleanza con le destre berlusconiane ma anche e soprattutto perché ha ha fallito (al di là della propaganda dei troll renzini di questo forum e dei giornaloni fiancheggiatori che descrivono una Italia in grande spolvero) proprio là dove non doveva fallire ossia tra le classi sociali più povere che oggi lo sono ancora di più mentre i ricchi e i garantiti, che votano in massa per i piddini, sono sempre più ricchi e garantiti. Di fatto quella del Pd è stata una politica di destra che ha prodotto risultati di destra ossia maggiore povertà e disparità
Lo ha appena certificato l'Istat: i poveri sempre più poveri e aumentano le differenze e disparità sociali e questo nonostante l'aumento del reddito disponibile.
Istat: 18milioni di italiani a rischio esclusione. Aumentano i poveri, cresce la disparità socialehttps://www.ilfattoquotidiano.it/201...ciale/4022600/Nonostante un generale aumento delle retribuzioni, a risentire dello spostamento nella distribuzione del reddito sono soprattutto i nuclei composti da una o due persone. Aumenta il dislivello tra il quinto più povero e quello più abbiente, passato in un anno da 5,8 a 6,3.
Diciotto milioni di persone a rischio povertà o esclusione sociale, il 30% della popolazione residente. Sono le ultime stime Istat sul 2016, contro il 28,7% dell’anno precedente. Numeri che, scrive l’Istituto, vedono gli obiettivi prefissati dalla Strategia Europa 2020 “ancora lontani: la popolazione esposta a rischio di povertà o esclusione sociale – precisamente pari a 18.136.663 individui – è infatti superiore di 5.255.000 unità rispetto al target previsto”.
L’Italia, peraltro, presenta una disuguaglianza dei redditi maggiore rispetto alla media dei Paesi europei.......
....Secondo l’istituto di statistica, nel 2015 le famiglie italiane hanno registrato “una significativa e diffusa crescita del reddito disponibile e del potere d’acquisto” associata tuttavia “a un aumento della disuguaglianza economica e del rischio di povertà o esclusione sociale”.......
....Tuttavia, si evidenzia, la crescita del reddito è più intensa per il quinto più ricco della popolazione, trainata dal sensibile incremento della fascia alta dei redditi da lavoro autonomo, in ripresa ciclica dopo diversi anni di flessione pronunciata. Quindi, esclusi gli affitti figurativi, si stima che il rapporto tra il reddito equivalente totale del 20% più ricco e quello del 20% più povero sia aumentato da 5,8 a 6,3.......
.... aumentano sia l’incidenza di individui a rischio di povertà (20,6%, dal 19,9%) sia la quota di quanti vivono in famiglie gravemente deprivate (12,1% da 11,5%), così come quella delle persone che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (12,8%, da 11,7%).