Muore nella notte stroncato da infarto il sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli
Fabrizio Cardarelli, 60 anni, dal 2014 alla guida della città del Festival, è morto alle 7.34 del mattino nella sua abitazione di zona Collerisana. Decine i messaggi di cordoglio seguiti alla tragica notizia, dal vescovo Renato Boccardo che lo ricorda come un «uomo appassionato e generoso», alla governatrice Catiuscia Marini che racconta «il suo dolore immenso», fino al Consiglio di amministrazione della Spoleto credito e servizi, società cooperativa che Cardarelli ha guidato tra il 2004 e il 2008.
All’esecutivo che ha guidato per tre anni e mezzo spetterà il compito di accompagnare Spoleto fino alle prime elezioni utili, (si sarebbe votato nel 2019) . Alla notizia del decesso di un primo cittadino, la prima reazione della comunità è ovviamente il lutto e la vicinanza ai familiari. Ma, in caso di una carica pubblica così importante, c’è anche l’aspetto politico. Per cui, cosa succede al Comune se muore un sindaco? l’articolo 53 s del D.Lgs 267/2000, stabilisce in caso di «impedimento permanente, rimozione, decadenza o decesso» che «la giunta decade e si procede allo scioglimento del consiglio. Il consiglio e la giunta rimangono in carica sino alla elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco». Fino alle nuove elezioni, le funzioni del sindaco la legge stabilisce che sono svolte «dal vicesindaco».Al comma 4, si sancisce come «il rinnovo del consiglio nelle ipotesi di scioglimento deve coincidere con il primo turno elettorale utile previsto dalla legge»
Fabrizio Cardarelli era l’”autore politico” di una delle vittorie a sorpresa alle comunali di tre anni fa contro il centrosinistra(insieme a quella di Romizi a Perugia) quando a giugno 2014 dopo aver superato al primo turno il centrodestra alla testa di una coalizione di liste civiche (“Rinnovamento” e “Spoleto popolare”) sconfisse al ballottaggio il centrosinistra spoletino che da anni amministrava la città