Alternativa Popolare, il partito si scioglie: “È una separazione consensuale”. Per ora i gruppi parlamentari restano uniti




Alternativa Popolare non esiste più. Lo scioglimento del partito di centro che sostiene la maggioranza è stato votato all’unanimità durante la direzione nazionale. Il documento approvato prevede una “separazione consensuale”, un “patto di consultazione per il futuro” e la “soluzione condivisa” legate alla formazione “delle liste e al simbolo”.

“Continueremo a sostenere il governo Gentiloni fino all’ultimo minuto di legislatura. Dopodiché, strade separate”, ha detto il vice presidente dei deputati Ap Sergio Pizzolante, al termine della direzione, confermando che i gruppi parlamentari centristi non subiranno modifiche e resteranno nella maggioranza fino allo scioglimento delle Camere.

Dopo l’annuncio del ministro degli Esteri Angelino Alfano di non volersi candidare alle prossime Politiche, si smembra quindi la sua creatura che teneva insieme Maurizio Lupi, Beatrice Lorenzin, Roberto Formigoni e Fabrizio Cicchito. Lo scioglimento era nell’aria da giorni e si profilo all’orizzonte anche le probabili destinazioni degli esponenti di spicco dell’ormai ex partito, con tante poltrone e il 2,8 per cento di voti.
Verso il centrosinistra sono segnalati il ministro Lorenzin e l’ex berlusconiano, Fabrizio Cicchito, assieme anche al sottosegretario Giuseppe Castiglione. Chi migra verso il Pd non confluirà nel partito ma dovrebbe dare vita a una lista centrista di supporto.Mentre torneranno “alla base” Formigoni e Lupi, pronti a riabbracciare Forza Italia.

“Da domani partono gli incontri per una forte proposta moderata di centro nella coalizione di centrodestra e penso agli interlocutori come Fitto, Tosi, Zanetti ma anche Parisi o Cesa, perché sarebbe irresponsabile non mettersi insieme”, afferma Lupi sottolineando come, “nell’impossibilità di una scelta autonoma”, tale forza politica sarà nella coalizione di centrodestra.