Inchiesta Expo, pg: "Da Sala danno di particolare gravità, c'erano i tempi per la gara sugli alberi"
Le nuove accuse al sindaco, allora commissario straordinario della manifestazione relative alla fornitura del verde per l'area dell'Esposizione. Deve rispondere anche di concorso in abuso d'ufficio, oltre al falso per la retrodatazione di alcuni verbali. Ipotesi di un unico processo con gli altri imputati
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14 dicembre 2017
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Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, ex ad di Expo, avrebbe causato, assieme all'ex manager Angelo Paris, un "danno di particolare gravità" alla società che gestiva l'Esposizione con l'affidamento diretto alla Mantovani spa della fornitura di seimila alberi per l'evento, parte del capitolo 'verde' dell'appalto per la Piastra dei servizi. Lo scrive la procura generale nell'atto di chiusura indagini per abuso d'ufficio notificato ieri. Secondo l'accusa, mancava anche il "requisito dell'urgenza" per l'affidamento senza gara.
Si tratta delle nuove contestazioni mosse al sindaco, allora commissario straordinario del governo per la manifestazione, che i legali di Sala descrivono come "iniziativa anomala della procura generale di Milano al punto da sembrare persecutoria" e inseriscono nel "tentativo pluriennale di attribuirgli delle colpe".
l nuovo avviso di conclusione indagini per concorso in abuso d'ufficio è stato notificato ieri a Sala, già a processo per falso per la presunta retrodatazione di due verbali della commissione giudicatrice della gara. I pg, con una rilettura degli atti hanno fatto cadere l'originaria accusa di turbativa d'asta che era stata stralciata e hanno contestato la nuova accusa per una parte del 'verde' relativa all'affidamento diretto di una fornitura di 6mila alberi per l'allestimento di Expo. In sostanza, secondo questa prospettiva, all'allora commissario di Expo Sala viene contestato di avere assegnato la fornitura degli alberi attraverso un affidamento diretto, quando avrebbe dovuto farlo attraverso una gara. I tempi c'erano, sostiene la procura generale, nonostante la corsa a finire i lavori dopo lo scandalo degli arresti del 2014.
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Oggi a Milano, è stata subito rinviata l'udienza preliminare a carico degli altri sette imputati del filone parallelo, tra cui lo stesso Paris e l'ex dg di Ilspa Antonio Rognoni. A questo punto non si esclude che i filoni dell'inchiesta potrebbero venire unificati. L'udienza è stata rinviata (per un difetto di notifica dell'atto di chiusura indagini) al 2 febbrio, mentre per il 20 febbraio era già stata fissato il processo con rito immediato chiesto dal sindaco.
L'udienza preliminare iniziata stamani riguarda anche l'ex presidente della Mantovani spa, che vinse il maxi appalto sulla Piastra, Piergiorgio Baita, il presidente di Coveco (Consorzio veneto cooperativo) Franco Morbiolo e un dipendente di Metropolitane Milanesi, Dario Comini. Imputate come enti anche Coveco e la stessa Mantovani. Quest'ultima risulta anche parte offesa come l'impresa Pizzarotti, MM e Expo 2015 spa. Le accuse in questo filone, a vario titolo, sono di corruzione, turbativa d'asta, rivelazione del segreto d'ufficio, accesso abusivo a sistema informatico e ricettazione.