Trump attaccherà la Cina nel discorso di lunedì... e poi si rischierà una guerra
Financial Times, Axios, Al Jazeera
Il nuovo attacco di Trump e la prossima possibile guerra tra Stati Uniti e Cina
(Luca Zanini) La prossima trovata di Trump per distogliere l’attenzione dei suoi elettori (e del mondo) dai problemi della sua amministrazione in patria? Dopo il caos innescano dal riconoscimento di Gerusalemme quale capitale di Israele, il presidente Usa si appresterebbe a uno scontro frontale con la Cina. Lo scrivono Demetri Sevastopulo e Shawn Donnan in uno scoop sul Financial Times, che preannuncia: «Nell’ambito della sua strategia per la sicurezza nazionale “America First”, che svelerà lunedì, Trump accuserà la Cina di “aggressione economica”». Secondo i giornalisti di FT la mossa del tycoon sarebbe dettata però, prima ancora che da una ragionamento strategico, dalla frustrazione per il fatto di non riuscire a sfruttare il suo legame con Xi Jinping (incontrato anche un mese fa durante il suo viaggio in Oriente) per convincere Pechino a tener conto delle preoccupazioni espresse da Washington. Dunque, secondo voci dello staff presidenziale, Trump annuncerà una posizione molto più dura sulla Cina rispetto alle precedenti amministrazioni. «È probabile che definirà la Cina non solo un concorrente ma una minaccia, e quindi, un avversario». Eppure il presidente cinese era venuto fino a Mar-a-lago per abbracciare Trump. E su rapporti e sanzioni per la Corea del Nord si etano fatti passi in avanti. Il problema, scrive Alexi McCammond su Axios, è che «la strategia di sicurezza nazionale è il colpo di pistola che darà il via ad una serie di misure economiche contro i cinesi...». Da qui all’escalation della tensione il passo sarà breve. Secondo il docu-film di John Pilger sul sito dell’emittente araba Al Jazeera, «la più grande potenza militare del mondo potrebbe essere in procinto di affrontare una guerra con la Cina». E non sarebbe una guerra solo commerciale. «Basta guardare agli sviluppi delle installazioni militari Usa in Asia e nel Pacifico... o alle piste di atterraggio costruite da Pechino sulle isole contese di Spratly» per capire che i segnali allarmanti ci sono tutti. Perché la crescita economica e politica della Cina è vista dagli Usa come una minaccia alla supremazia di Washington». E ormai dai grattacieli di Pechino si possono vedere le navi da guerra Usa a Guam. (nella cartografia pubblicata da Al Jazeera, la mappa delle installazioni militari Usa in Oriente)