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  1. #11
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    Predefinito Rif: Il coraggio di Obama e la viltà della politica italiana

    Citazione Originariamente Scritto da Gauss Visualizza Messaggio
    io personalmente ritengo che debbano essere i singolo cittadini a dover decidere se sia il caso di costruire un edificio di culto nel loro quartiere , tramite un referendum ; e intendo qualunque culto , non solo l'islam . Sarebbe un ottimo modo per fare capire a quei fedeli che per essere riconosciuti dalla collettività bisogna anche essere integrati con il suo stile di vita .
    Noi invece, che siamo notoriamente più fessi della media, pensiamo che debba valere anzitutto il principio di reciprocità.

    Vuoi la moschea a Viggiù? Vuoi garantito il diritto di culto?

    Benissimo... Sia data analoga possibilità ai cristiani iraniani, iracheni, sauditi, afghani, ecc. di fare altrettanto in quei paesi.

    Invece, ben che gli vada, sono discriminati, perseguitati e spesso trucidati.

    Nel CORAGGIOSO e OMERTOSO silenzio complice dell'illuminato Barack Hussein e dei nostri esponenti politici sinistrati.
    Se hai la necessità di scegliere tra un uomo e un Kobra,
    preferisci chi striscia.
    E se ti serve un amico, trovati un cane.

  2. #12
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    Predefinito Rif: Il coraggio di Obama e la viltà della politica italiana

    Citazione Originariamente Scritto da Kobra Visualizza Messaggio
    Benissimo... Sia data analoga possibilità ai cristiani iraniani, iracheni, sauditi, afghani, ecc. di fare altrettanto in quei paesi.

    i.
    Non possiamo fare gli "update" della nostra civiltà in base ai progressi fatti a Baghdad o Gedda.
    Sarebbe come far adeguare un giaguaro alla velocità di un cammello.
    PEOPLE SMASH AUSTERITY

  3. #13
    L'ultimo uomo
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    Predefinito Rif: Il coraggio di Obama e la viltà della politica italiana

    Citazione Originariamente Scritto da Abbott Visualizza Messaggio
    Mi sembra più una mossa elettorale in vista delle elezioni di mid term, esattamente come la vacanza in Florida. D'altronde non dimentichiamoci che questo discorso l'ha pronunciato di fronte ad un gruppo di mussulmani invitati alla Casa Bianca in occasione dell'inizio del Ramadan...

    Una mossa elettorale? Guarda, è tutto il contrario. Elettoralmente parlando è un vero e proprio suidicio. Il 70 % degli americani è contrario ad aprire una moschea vicino a dove stavano le torri gemelle, ed il suo discorso darà la vittoria ai repubblicani per le elezioni di novembre.
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  4. #14
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    Predefinito Rif: Il coraggio di Obama e la viltà della politica italiana

    diciamo che è la scelta di farla proprio in quel luogo il "problema" , non il farla o meno.
    -Ma dai, sarà la bora..
    -Ma non siamo a Trieste!

  5. #15
    L'ultimo uomo
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    Predefinito Rif: Il coraggio di Obama e la viltà della politica italiana

    Una impopolare scelta di civiltà - Repubblica.it

    Una impopolare
    scelta di civiltà
    di VITTORIO ZUCCONI

    CI VOLEVANO fegato, enorme coraggio civile e un pizzico di vocazione al suicidio elettorale per fare quello che il Presidente Obama ha fatto venerdì sera. Una impopolare scelta di civiltà. Il coraggio di schierarsi decisamente, secondo la civiltà e la storia americane a favore della futura moschea a due isolati dagli spettri delle Torri Gemelle, perché gli Stati Uniti d'America sono costruiti sulla libertà di praticare "qualsiasi fede religiosa, da parte di qualsiasi cittadino, in qualsiasi luogo".

    In un momento orribile per la sua popolarità che comincia ad avvicinare gli abissi della "zona Bush" e dunque per le fortune del Partito Democratico avviato a una mazzata elettorale storica in novembre, prudenza, opportunismo e astuzia gli avrebbero dovuto consigliare silenzio, su una vicenda che non riguarda direttamente la Casa Bianca e dalla quale lui non ha nulla da guadagnare e dunque tutto da perdere. Preso tra una destra biliosamente demagogica e una sinistra sussiegosamente impermalosita, impaniato in un'economia che non riprende e lo trascina in basso, Obama avrebbe potuto ricorrere al collaudato trucco politichese della "triangolazione" inventato da Bill Clinton: dire una cosa e fare l'opposto.

    Clinton avrebbe tuonato contro il fanatismo islamico e sotto traccia avrebbe incoraggiato la comunità musulmana a costruire il proprio centro magari due isolati più lontano, o avrebbe invocato la libertà religiosa, lavorando poi in silenzio per impedire quello che molti newyorkesi considerano un oltraggio alla memoria delle vittime del terrorismo islamista.

    Ma Obama non è Clinton. La sua storia personale, la sua natura, la sua aspirazione a essere un leader etico e non soltanto un amministratore, gli ha impedito di guardare dall'altra parte come i suoi stessi consigliori gli raccomandavano. La sua è esclusivamente una religione civile, una fede nell'America della storia e della Costituzione come soltanto i cittadini di prima generazione, quale lui è, e di minoranza etnica che hanno conosciuto il sapore amaro della marginalizzazione, coltivano. Quando l'occasione per un discorso alto, nobile, laico, come sempre magnificamente pronunciato, si presenta, non sa resistere.

    Fatta la scelta di parlare, non aveva scelta. Non poteva dire altro che "come cittadino e come Presidente - si noti la precedenza data alla parola cittadino - credo che i Mussulmani abbiano lo stesso diritto di praticare la propria religione di chiunque altro, in questa nazione". Quando ciò che dovrebbe essere sacrosantamente ovvio diventa elettoralmente rischioso, il segno dei tempi non è buono.

    Invano il suo addetto stampa Robert Gibbs, ormai avviato al licenziamento, gli aveva raccomandato di tenersi fuori da "una questione strettamente locale" come questa moschea di 13 piani da erigere due isolati a nord dal cratere dell'11/9, che a ormai quasi dieci anni di distanza dal massacro resta un grande vuoto nel cuore di Downtown Manhattan. Il sindaco della città, Bloomberg, si era già detto pienamente a favore della richiesta, nonostante l'opposizione della comunità ebraica. Il potentissimo comitato di zona aveva respinto all'unanimità - evento miracoloso nella città più litigiosa del mondo - una mozione per bloccare il "Centro Cordoba", come i promotori hanno chiamato il progetto, ricordando la grande e squisita città multietnica andalusa governata dagli Arabi fino al XIII secolo. Obama non avrebbe quindi il potere né per bloccare, né per imporre la costruzione.

    Se ha sentito il bisogno di intervenire davanti a leader mussulmani e chierici invitati alla Casa Bianca per l'"iftar", il pasto serale che interrompe il digiuno quotidiano durante il Ramadan, è perché Obama si sente l'erede e il custode di una storia che comincia con Thomas Jefferson duecentoventi anni or sono, quando il padre della democrazia americana e della separazione fra Stato e Chiesa s'intratteneva con religiosi mussulmani, perché nella sua vita è stato esposto a culture, esperienze, fedi, etnie diverse che gli rendono incomprensibili l'intolleranza e l'odio che quel cratere nel centro di Manhattan rappresentano. "Capisco le emozioni che questo problema suscita, ma questa è l'America e il principio secondo il quale popoli di ogni fede sono benvenuti, e non saranno trattati in maniere diverse dal loro governo, è parte essenziale di ciò che siamo".

    Meravigliosi principi che hanno fatto, più che cannoni e certamente più del dollaro, la grandezza di questa "città sulla collina" che gli Usa sono, ma che politicamente dimenticano una terribile verità: che esiste un'America pre 11 settembre 2001 e un'America post 11 settembre. Una moschea con grattacielo di 13 piani a cento metri da una tomba a cielo aperto scavata da chi uccise credendo di compiere una missione divina appartiene al "dopo". Non ci sono conciliazioni razionali fra coloro che a New York, e nelle schiere dei seguaci di abili manipolatori della politica come Sarah Palin ("una provocazione" ha chiamato quel centro islamico), domandano "perché una moschea proprio lì" e coloro che, come Obama, chiedono: "Perché non lì?" visto che decine di mussulmani morirono quel giorni accanto a cristiani, ebrei, atei.

    Infatti, Obama è riuscito a irritare tutti e a non accontentare nessuno, come accade a chi dice la cosa giusta, a parte il promotore del progetto, il costruttore Sharif al-Gamal, entusiasta. Dal mondo arabo e mussulmano arriva l'accusa di fare molto "simbolismo", come fu il celebre discorso all'Islam pronunciato al Cairo, e poca sostanza, mentre il campo di Guantanamo resta aperto e le vittime "collaterali", cioè innocenti, in Afghanistan e in Pakistan sotto i bombardamenti, si accumulano. La principale organizzazione ebraica degli Usa, la Anti Defamation Ligue, lo critica e si oppone ferocemente alla moschea, tra le grida e gli strepiti dei repubblicani che accusano il Presidente di "sacrilegio".

    E l'economia, che è il solo altare ai cui piedi alla fine ogni tabernacolo, ogni Libro, ogni paramento, ogni fede in America s'inchinano, resta una dea immusonita e incollerita che chiederà il sacrificio civile di un presidente, di Obama, che troppo ancora crede alla civiltà della politica e allo spirito dell'America, anche, e soprattutto, quando brutalmente ferita e offesa dai barbari.

    (15 agosto 2010)
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  6. #16
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    Predefinito Rif: Il coraggio di Obama e la viltà della politica italiana

    Citazione Originariamente Scritto da Kobra Visualizza Messaggio
    Noi invece, che siamo notoriamente più fessi della media, pensiamo che debba valere anzitutto il principio di reciprocità.

    Vuoi la moschea a Viggiù? Vuoi garantito il diritto di culto?

    Benissimo... Sia data analoga possibilità ai cristiani iraniani, iracheni, sauditi, afghani, ecc. di fare altrettanto in quei paesi.

    Invece, ben che gli vada, sono discriminati, perseguitati e spesso trucidati.

    A parte che non esistono i cristiani sauditi (i sauditi possono essere solo islamici per la legge di quel paese), il principio di reciprocità non esiste. Non si può pretendere che quei paesi adottino le nostre leggi civili se non le vogliono. Noi non facciamo distinzione di religione, sesso, razza, lingua, ecc, loro invece si. Non piace neanche a me, ma è casa loro, e non possiamo farci niente. Possiamo fare pressioni a livello politico internazionale, ma se rimangono chiusi e sordi mica possiamo costringerli con la forza, ti pare?
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  7. #17
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    Predefinito Rif: Il coraggio di Obama e la viltà della politica italiana

    Citazione Originariamente Scritto da Rasputin Visualizza Messaggio
    Non possiamo fare gli "update" della nostra civiltà in base ai progressi fatti a Baghdad o Gedda.
    Sarebbe come far adeguare un giaguaro alla velocità di un cammello.
    Sa com'è ... Nel giorno in cui in uno di quegli illuminati paesi una donna rischia di essere lapidata per adulterio (se vuole raccontiamo nei particolari come si svolge la cosa...) o nel giorno in cui la Cina supera il Giappone nella produzione industriale pensiamo che confrontare cammelli e giaguari sia quantomeno improprio.

    La storia dei popoli è sempre stata basata sulle differenze culturali, politiche, economiche, religiose e da queste ha tratto benefici.

    Ci dovrebbe spiegare PERCHE' una CIVILTA' più veloce e progredita divrebbe fermarsi ad aspettare il cammello...

    Non esiste.
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  8. #18
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    Predefinito Rif: Il coraggio di Obama e la viltà della politica italiana

    Citazione Originariamente Scritto da Gauss Visualizza Messaggio
    in Italia ci sono 2 moschee conformi ai canoni architettonici islamici ... più molte altre ricavate da vecchi edifici.

    quindi è errato dire che ci sono solo due mosche , va anche precisato che di queste due una è a Roma ( con buona pace del papa e del Vaticano ) ed è la più grande costruita in Europa .

    io personalmente ritengo che debbano essere i singolo cittadini a dover decidere se sia il caso di costruire un edificio di culto nel loro quartiere , tramite un referendum ; e intendo qualunque culto , non solo l'islam . Sarebbe un ottimo modo per fare capire a quei fedeli che per essere riconosciuti dalla collettività bisogna anche essere integrati con il suo stile di vita .
    e la libertà di culto???? dove la metti.....
    per me devono essere garantiti i luoghi di culto ........

  9. #19
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    Predefinito Rif: Il coraggio di Obama e la viltà della politica italiana

    Citazione Originariamente Scritto da blobb Visualizza Messaggio
    e la libertà di culto???? dove la metti.....
    per me devono essere garantiti i luoghi di culto ........
    ma mica impedisco a quelle persone di pregare
    possono farlo benissimo privatamente a casa loro .


    e non impedisco neppure che vengano costruiti luoghi di culto , basta solo che nel quartiere la maggioranza sia d'accordo .
    Ultima modifica di Gauss; 16-08-10 alle 14:07

  10. #20
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    Predefinito Rif: Il coraggio di Obama e la viltà della politica italiana

    Secondo il mio parere i punti fondamentali della questione sono i seguenti:

    1) Nel momento in cui una determinata comunità religiosa è stanziata all'interno del nostro territorio ha pieno diritto ad erigere i propri luoghi di culto e lo stato, neutro rispetto alle dispute religiose, deve agevolare il godimento di tale diritto.

    2) E' pacifico che non si potrà mai accettare una forte presenza islamica in Europa, una presenza tale da provocare importanti mutamenti nella nostra società.

    Quindi abbiamo due qualità che devono essere entrambe preservate: la libertà di culto e la natura della nostra società.

    Per ovviare a tale dilemma si dovrebbe fissare una quota, 2-3 % massimo rispetto alla popolazione totale in cui dovrà essere contenutà la comunità islamica.

 

 
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