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    Predefinito Non era un padre violento: «Ora ridatemi mia figlia»

    L’ex convivente lo accusò di maltrattamenti, il tribunale di Pavia lo ha assolto. Un’odissea iniziata nel 2011: ora i giudici italiani e rumeni gli affidano la bimba


    PAVIA. Ha superato processi e infinite difficoltà e ora, finalmente, spera di poter riabbracciare la figlia di sei anni che era stata portata in Romania, ad aprile 2016, dall’ex convivente. La vicenda riguarda un uomo di 38 anni, difeso dagli avvocati Carola Marchesi ed Erika Veratti, che vive in un centro a poca distanza da Pavia. Essendo coinvolta una minore, ometteremo generalità e indicazioni che possano condurre al riconoscimento della bambina.

    Dal 2011 ad oggi, il 38enne ha già affrontato processi in sede civile e penale, in Italia e Romania, uscendone sempre vincitore. L’ultimo si è celebrato pochi giorni fa a Pavia. L’uomo era imputato, su querela della ex convivente di nazionalità romena, di maltrattamenti in famiglia. La donna, una 35enne, lo aveva accusato di averla ingiuriata e picchiata davanti alla minore, di averle impedito di usare il telefono e di lesinarle il cibo. Il pubblico ministero, per queste imputazioni, aveva chiesto la condanna dell’uomo a 4 anni e 4 mesi e la parte civile, cioè il difensore della donna, aveva chiesto il pagamento di 50mila euro a titolo di risarcimento dei danni.

    Ma il giudice, Luigi Riganti, dopo avere valutato le conclusioni delle parti, ha deciso che non vi fossero elementi sui quali poggiare una sentenza di condanna. Il 38enne è stato così assolto con la formula “perchè il fatto non sussiste”.

    Il verdetto favorevole ha però dato solo un temporaneo sollievo all’uomo che, da anni ormai, è impegnato in una lotta giudiziaria per l’affido della figlia minorenne. Dal 2011 ad oggi, infatti, l’uomo ha già affrontato svariati processi in sede civile e davanti al Tribunale dei minori. Un duello legale all’esito del quale i giudici avevano deciso che la bambina dovesse essere affidata alle cure del padre.

    Nel 2016, improvvisamente, il colpo di scena: la 35enne dice che, in occasione delle festività di Pasqua, ha intenzione di fare un breve viaggio in Romania, dai suoi famigliari, e di portare con sè la bambina. L’uomo acconsente, ma, da allora, la piccola non ha più fatto rientro in Italia. Solo in seguito l’uomo si è reso conto che sin dall’inizio la volontà della ex compagna era quella di non voler più fare rientro dalla Romania. Prima di partire, infatti, la 35enne aveva chiuso le utenze di luce e gas relative all’alloggio nel quale si trovava.

    Per questo il padre si è rivolto a uno studio legale. La donna è stata denunciata all’autorità giudiziaria con l’accusa di sottrazione di minore. È stato, poi, avviato un procedimento davanti alla magistratura romena. Il 38enne, tramite i suoi legali, ha chiesto che la bambina rientrasse in Italia e gli venisse finalmente affidata, come peraltro deciso dall’autorità giudiziaria italiana.

    Anche su questo fronte, l’uomo ha ottenuto giustizia. Le autorità del Paese dell’Est, infatti, hanno decretato l’affidamento della bambina al padre e, di conseguenza, il suo rientro in Italia. Da aprile 2016 ad oggi, l’uomo ha potuto vedere sua figlia soltanto due volte, in occasione di altrettanti incontri davanti ai giudici romeni. Adesso, finalmente, a fine gennaio la piccola dovrebbe fare ritorno nell’abitazione del padre. «Il mio cliente – spiega l’avvocato Marchesi – è soddisfatto per l’assoluzione dal reato di maltrattamenti, che non aveva mai commesso, ma è decisamente provato per una vicenda che si protrae ormai da anni».


  2. #2
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    Predefinito Re: Non era un padre violento: «Ora ridatemi mia figlia»

    Pas...

    queste cagne che accusano i mariti\compagni della cosa più aberrante, maltrattamenti e abusi sui figli, la passano sempre liscia.

    ma ci sarà qualche uomo di politica che ha abbastanza palle da battersi per far si che vengano riviste le attuali norme per comminare pene proporzionali al reato commesso da queste schifose, che non sono neanche poche?

    o si continuerà sempre e solo a parlare di femencidi e cazzate simili?

 

 

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