Sondaggi elettorali Demopolis: Movimento 5 Stelle sfiora il 30%
La svolta “europeista” del Movimento 5 Stelle paga in termini elettorali. Lo certifica l’ultimo Barometro Politico Demopolis che registra un balzo dei pentastellati, ora al 29%. Le parole del candidato premier Cinque Stelle Di Maio hanno lasciato il segno. “Non credo sia più il momento per l’Italia di uscire dall’euro perché l’asse franco-tedesco non è più così forte, e spero di non arrivare al referendum sull’euro che comunque per me sarebbe un’estrema ratio”.
Intanto anche il centrodestra torna sui suoi passi. Ieri Silvio Berlusconi ha annunciato che il Jobs Act non verrà toccato. Si tratta di una strategia per intercettare il voto moderato che si rifugia nell’astensione. L’obiettivo è raggiungere quota 40%. Se non addirittura il 45%, sogno dichiarato del leader di Forza Italia.
Al momento però, la coalizione di centrodestra, secondo Demopolis, arriva al 36,2% ben lontano dalla meta agognata. “Con le attuali stime di voto – precisa il direttore di Demopolis Pietro Vento – anche la coalizione più forte resta oggi al di sotto della maggioranza assoluta di 316 seggi a Montecitorio”.
E il centrosinistra come sta? Non bene. Demopolis disegna il trend degli ultimi mesi. Da novembre 2016 a gennaio 2018, i democrat hanno lasciato per strada otto punti percentuali. Ora navigano intorno al 24%. “Negli ultimi 15 mesi – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – il Movimento 5 Stelle, guidato oggi da Di Maio, ha consolidato il proprio consenso guadagnando circa 2 punti in un anno, mentre il PD è passato dal 32% del novembre 2016 al 24% di oggi”.
Renzi cerca di recuperare il voto dei militanti di sinistra delusi dalle politiche del Pd. Il primo passo è ribadire che con Forza Italia non ci sarà alcun governo di coalizione. “Voglio dire ai cittadini che più voteranno Pd e centrosinistra, più lo spettro e il rischio delle larghe intese si allontanerà”. Basterà per risalire?
Sondaggi elettorali Demopolis: nota metodologica
L’indagine è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, dal 6 all’8 gennaio 2018, su un campione stratificato di 1.000 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Supervisione della rilevazione demoscopica con metodologie integrate cawi-cati di Marco E. Tabacchi. Coordinamento del Barometro Politico Demopolis a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.
PAGINA SPECIALE SULLE ELEZIONI POLITICHE A QUESTO LINK
SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER
PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM
Scritto da: Andrea Turco
----------------------------------------------------------------
|Clicca qui per leggere l'articolo|
----------------------------------------------------------------
|Clicca qui per leggere gli articoli riguardanti gli ultimi Sondaggi Politici|
Ho votato l'ultima opzione, esageriamo dai...
PATRIMONIALE PROGRESSIVA SU IMMOBILI, DEPOSITI, PRODOTTI FINANZIARI, RENDITE E SUCCESSIONI!
Sondaggi elettorali Ipsos: M5S quasi al 30%, Pd sotto il 23%
Crescono solo Movimento 5 Stelle e Forza Italia stando alla rilevazione Ipsos pubblicata oggi dal Corriere della Sera; arretrano, invece, chi più chi meno, tutti gli altri partiti. In particolare, i pentastellati incassano lo 0,6% in più rispetto all’ultimo sondaggio dell’istituto (risalente al 13 gennaio) e arrivano a toccare quota 29,3%. Dietro c’è il Pd che perde lo 0,4% e sprofonda al 22,7%. Poi, appunto, Forza Italia che sfiora il 17% (+0,4% da metà mese). Rimanendo nel centrodestra: impercettibile calo della Lega che resta intorno al 14%; piccola flessione anche per Fratelli d’Italia che rimane sotto il 5%. Astensione al quasi al 22%; indecisi poco sotto il 13% secondo l’istituto di Nando Pagnoncelli.
Sondaggi elettorali Ipsos: M5S quasi al 30%, Pd sotto il 23%
L’analisi di Ipsos prosegue con un’indagine sul voto in base all’età, al genere e alla professione degli elettori. La situazione è ben riassunta proprio da Pagnoncelli a corredo del sondaggio realizzato per il quotidiano di Via Solferino: “In buona sostanza i partiti tendono ad avere alcuni blocchi sociali di riferimento, le cosiddette costituencies, che esprimono bisogni, priorità, aspettative e valori talora molto diversi”.
Per concludere, sempre con le parole dell’Ad di Ipsos, “la componente prevalente tra i pentastellati è costituita da coloro che lavorano e appartengono al ceto medio impiegatizio e ai ceti esecutivi; il Pd ha il suo zoccolo duro tra i pensionati; Forza Italia tra le casalinghe e i pensionati (non a caso Berlusconi ha ipotizzato di istituire un ministero per la terza età) mentre, rispetto al passato, ha perso la propria capacità di rappresentanza dei ceti produttivi. La Lega compete con il M5S rappresentando prevalentemente ceti medi e operai. Liberi e uguali ritrova alcune componenti tradizionali della sinistra (pensionati, impiegati e studenti) e, sorprendentemente, gli elettori dei ceti dirigenti sono più numerosi di quelli operai”.
Nota informativa
Vedi Immagine
SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER
PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM
Scritto da: Guglielmo Sano
----------------------------------------------------------------
|Clicca qui per leggere l'articolo|
----------------------------------------------------------------
|Clicca qui per leggere gli articoli in Primo piano|
Almeno il 27%.
Da un grande potere derivano grandi responsabilità.
Prenderà tra il 22% e il 32%
M5s 31% d 36 cs 27 leu 6
minimo 30%
DUX SUCKS
Lombardo-veneto vituperio delle genti
Se non ti rispondo è probabile che sei in ignore list e/o sei troppo beota. STACCE.