Originariamente Scritto da
Dav. c. G.
Adesso partiranno lagne e fake di ogni tipo, lo so.
Intanto la disoccupazione scende all'11% nonostante il crollo degli inattivi (- 1 milione e passa) da inizi 2014 quando la disoccupazione era al 13%. E scende anche la disoccupazione giovanile.
Dopo anni di crisi strutturali con cali di occupazione di 1,2 milioni (dal 2008 al 2013) ed i residui occupati composti in discreta parte da cassintegrati, precari senza alcun diritto (false partite iva e co co pro, voucher), c'è maggiore fiducia nel presente e nel futuro.
Ovvio che nella prima fase della ripresa non tutti gli occupati sono contratti permanenti e negli ultimi mesi i nuovi occupati permanenti siano poco meno del 20% rispetto ai nuovi occupati totali per diversi motivi:
1) soprattutto nel 2015 ed in parte nel 2016 si è fatto il pieno di nuovi contratti permanenti per le decontribuzioni;
2) nel fine 2017 si aspetta ad assumere a tempo indeterminato e probabilmente vanno alla grande contratti a tempo determinato e contratti di apprendistato in attesa di assumere con contratto permanente nel 2018 quando le decontribuzioni per i giovani solo al 50% e per i disoccupati del sud al 100% ed al 100% anche per i giovani al sud.
Occupati e disoccupati (dati provvisori)
A novembre 2017 la stima degli occupati torna a crescere (+0,3% rispetto a ottobre, pari a +65 mila). Il tasso di occupazione sale al 58,4% (+0,2 punti percentuali).
La crescita dell'occupazione nell’ultimo mese interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Risultano in aumento i dipendenti, sia permanenti sia, in misura maggiore, a tempo determinato, mentre sono in lieve calo gli indipendenti.
Nel periodo settembre-novembre si registra una crescita degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,4%, +83 mila) che interessa donne e uomini e si concentra soprattutto tra gli over 50, in misura più lieve anche tra i 15-24enni, a fronte di un calo tra i 25-49enni. L'aumento è determinato esclusivamente dai dipendenti a termine, mentre calano i permanenti e rimangono stabili gli indipendenti.
La stima delle persone in cerca di occupazione a novembre diminuisce per il quarto mese consecutivo
(-0,6%, -18 mila). La diminuzione della disoccupazione interessa donne e uomini e si concentra nelle classi di età più giovani mentre si osserva un aumento tra gli over 35. Il tasso di disoccupazione si attesta all’11,0%, (-0,1 punti percentuali rispetto a ottobre), mentre quello giovanile cala al 32,7% (-1,3 punti).
Dopo la diminuzione del mese scorso, a novembre la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni è ancora in calo (-0,5%, pari a -61 mila). La diminuzione interessa sia le donne sia gli uomini e si concentra tra gli over 50 e i 15-24enni, mentre si osserva un aumento nelle classi di età centrali tra 25 e 49 anni. Il tasso di inattività cala al 34,3% (-0,1 punti percentuali).
Nel trimestre settembre-novembre, rispetto ai tre mesi precedenti, alla crescita degli occupati si accompagna il calo dei disoccupati (-1,4%, -40 mila) e degli inattivi (-0,3%, -43 mila).
Su base annua si conferma l'aumento degli occupati (+1,5%, +345 mila) che riguarda donne e uomini. La crescita si concentra tra i lavoratori dipendenti (+497 mila, di cui +450 mila a termine e +48 mila permanenti), mentre calano gli indipendenti (-152 mila). In valori assoluti aumentano soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+396 mila) ma anche i 15-34enni (+110 mila), mentre calano i 35-49enni (-161 mila). Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-7,8%, -243 mila) sia gli inattivi (-1,3%,
-173 mila).
Al netto dell'effetto della componente demografica tuttavia, su base annua cresce l'incidenza degli occupati sulla popolazione in tutte le classi di età.
http://www.istat.it/it/files/2018/01...todologica.pdf