Di Maio: "In pensione dopo 41 anni di lavoro, De Benedetti? Uno scandalo" - Tiscali Notizie
Di Maio: "In pensione dopo 41 anni di lavoro, De Benedetti? Uno scandalo"
Il candidato premier del M5S in un'intervista parla anche di vaccini e della commissione d'inchiesta sulle banche che "deve essere permanente". Poi dice: "Sarà nostra cura rimborsare i risparmiatori"
Redazione Tiscali
"L'Italia è un Paese non ostaggio della burocrazia ma delle leggi". A parlare è il candidato premier del M5Stelle Luigi Di Maio che, a Tgcom24 ha annunciato che verrà aperto un sito "dove tutti potranno proporre una legge da abolire", collegato al progetto di cancellare 400 leggi "con unico atto". Ma il candidato pentastellato ha detto anche che "dopo 41 anni di lavoro si deve andare in pensione". E sulla telefonata di Renzi a De Benedetti, ha tagliato corto: "E' uno scandalo".
Quota 41: in pensione dopo 41 anni di lavoro
"Noi presto presenteremo il nostro programma che si chiama 'quota 41', si basa su un concetto che tu dopo 41 anni di lavoro devi andare in pensione" senza che ci sia il legame "tra tempo di lavoro ed età pensionabile". Il programma del M5S sulle pensioni "sarà presentato nei prossimi giorni", spiega Di Maio che sulla legge Fornero sottolinea: "Va abolita non solo per chi deve andare in pensione ma per tutti i giovani" che ci andranno.
"Io qui - ha proseguito rispondendo alle domande del direttore Paolo Liguori - mi assumo la responsabilità di dire che è semplificando che si aumenta il gettito fiscale dello Stato ed è semplificando che ridurremo la pressione fiscale, togliendo oneri burocratici". Di Maio ha poi promesso che il Movimento 5 Stelle non sarà "quello che farà leggi sulla sburocratizzazione" e che per il controllo sulle imprese "basterebbe fare una cosa: incrociare le banche dati tra gli enti, ad esempio agenzia delle entrate, camere di commercio, o motorizzazione".
Via spesometro e studi di settore - Per il Movimento 5 Stelle, lo spesometro "non è un modello di lotta all'evasione, non lo sono neanche lo 'split payment', il redditometro né l'agenzia delle entrate e riscossione. Questi per noi - ha ribadito - non sono modelli di lotta, insieme agli studi di settore". Il leader pentastellato, poi, è convinto che "i problemi di questo paese si risolvono con la fiscalità generale, gli investimenti e la legge di bilancio che si fa ogni anno".
Caso De Benedetti-Renzi? Uno scandalo
"E' uno scandalo sapere che il premier, allora Matteo Renzi, mentre stava per fare un decreto legge in 25 minuti che azzerava i risparmi dei risparmiatori, chiamava De Benedetti per dirgli che stava per fare il dl e quello attacca, chiama i suoi e dice: stanno per fare il decreto legge, comprate le azioni. Se questo è il modello del Pd, di coloro che dovevano esser la sinistra, io quel modello lo combatterò con tutte le mie forze. Non vanno votati, quei signori al massimo possiamo mandarli all'opposizione ma io sarei per mandarli a casa", ha detto ancora il candidato premier del M5Stelle.
"La commissione d'inchiesta sulle banche deve essere permanente, nessuna banca più si permetterebbe di fare quello che hanno fatto questi qua. E, da ora in poi chi deve controllare gli istituti di credito non puà essere più solo Banca d'Italia. Bankitalia esiste ma anche magistratura e guardia di finanza devono esercitare il controllo sugli istituti di credito", spiega Di Maio assicurando che sarà suo "dovere" risarcire i risparmiatori coinvolti nel salvataggio delle banche.
Accordo sulle alleanze non sulle poltrone
"Con noi non si vota a scatola chiusa, noi voteremo la fiducia a un governo con a capo Di Maio. Ma se non dovessimo avere i numeri per governare da soli - anche se credo che ce la possiamo fare ad arrivare al 40% - l'appello nostro ci sarà e diremo "mettiamoci d'accordo su un programma di governo"". Lo afferma il candidato premier M5S Luigi Di Maio a Tgcom24. "Sarà un accordo sul programma, non sulle poltrone. Diremo mettiamo insieme le priorità e attuiamole in 5 anni di legislatura", spiega Di Maio.
I vaccini? Tutta la mia famiglia è vaccinata
"Sono vaccinato, mio fratello è vaccinato, vaccinerei mio figlio, tutta la mia famiglia è vaccinata e crediamo nei vaccini", ha detto infine Di Maio.
10 gennaio 2018