Il piddino e l'euro: la parola al neurologo
(...in questo blog abbiamo definito il nostro interlocutore standard "piddino", dando al termine una valenza antropologica mutuata dalla filosofia classica e non necessariamente connessa a una appartenenza partitica. Il piddino è il personaggio antisocratico che sa di sapere, il discepolo di Etarcos, insomma. L'insopportabile saccenza di questi mentecatti, il loro fascismo intrinseco, che poi è il fascismo dell'opinione, nel quale si materializza la più insidiosa e lurida delle ingiustizie, quella che consiste nel trattare fattispecie diverse [un sapiente e un imbecille] in modo uguale, ci ha certo infastidito, ma non abbiamo potuto trattenerci dal provare un moto di umana pietà verso queste pecore condotte al macello dai loro pastori tedeschi. Quelli di voi che appartenevano a questa massa di ignavi ci hanno più volte descritto quali meccanismi psicologici offuscassero la loro percezione. La protervia del piddino, lo si intuisce, quando non è l'ottusità dello stolto, che se ne batte completamente delle sofferenze altrui, è la rimozione del debole, che difende se stesso dalla più dolorosa delle esperienze: la conoscenza, cioè l'assassinio del proprio io ignorante, a beneficio di un io certo migliore, ma forse meno attrezzato ad affrontare l'esistenza, proprio perché il salto quantico verso un'orbita di maggiore consapevolezza lo mette di fronte a una realtà più complessa, nella quale i punti di riferimento abituali - i media, l'appartenenza - sono saltati, e anzi diventano un ulteriore, colossale problema.
Tutto questo ampolloso preambolo potrebbe essere sintetizzato in una frase semplice, soggetto-verbo-predicato: i piddini sò dei poracci. Massimo, che già ci ha aiutato a capire una cosa molto importante, ci fornisce alcune possibili chiavi di lettura scientifiche di tanta poraccitudine. Enjoy...)
da: Goofynomics: Il piddino e l'euro: la parola al neurologo