Tu guarda che caso strano. A meno di venti giorni dalle Elezioni Europee ed Amministrative, cade la tradizionale tegola giudiziaria sul Presidente del Consiglio.
Nessuna novità, non è certo la prima volta che accade. Tutti ci ricordiamo la puntualità dell'avviso di garanzia del 1994, recapitato prima ai giornali che allo stesso Premier.
I toni della sentenza firmata dal Giudice Nicoletta Gandus sono inequivocabili, durissimi: l'avvocato Mills è stato corrotto da Silvio Berlusconi. Le prove sono, sarebbero, inoppugnabili, certe.
Così, nonostante la Legge "Alfano" sull'immunità delle alte cariche dello Stato, nonostante lo stralcio conseguente della posizione del Cavaliere nel processo in attesa della sentenza della Corte Costituzionale sulla liceità di questa norma, Berlusconi si trova condannato.
Condannato ancora prima della fine del processo. Condannato senza alcuna sentenza che lo riguardi in prima persona.
Sostanzialmente l'obbiettivo del processo è stato raggiunto: Lodo o non Lodo, immunità o non immunità, Berlusconi è colpevole. A prescindere dalle arringhe di accusa e difesa. Al di là di qualsiasi valutazione in una Camera di Consiglio.
Ricomincia la canea giudiziaria, senza pietà, senza rispetto della presunzione di innocenza.
Il tutto a partire da un Giudice con una posizione iniziale -sarà pure lecito affermarlo, visto che siamo in democrazia- alquanto discutibile circa l'imparzialità.
Non ripescheremo le affermazioni passate della Gandus, il tono degli appelli firmati, gli atteggiamenti e le considerazioni a dir poco negativi verso le riforme del II Governo Berlusconi: sono noti a tutti.
Ci sia concesso almeno di sottolineare la difficoltà ad accettare in modo sereno una simile sentenza, durissima verso il Premier e giunta, putacaso, a pochi dì dal voto.
Berlusconi ha annunziato un intervento in Parlamento. E' forse giunto il momento di un chiarimento definitivo sull'annosa questione della giustizia italiana, sull'eterno scontro fra potere giudiziario e potere politico.
Chissà che questa sentenza non rappresenti l'atto finale di una giustizia poco limpida, il casus belli per una soluzione radicale del problema, per il ripristino di una condizione normale, nella quale non vi sia più alcun sospetto sull'obiettività dei giudici e su sentenze ad orologeria.
Attendiamo il Premier al varco. Non è più tempo per gli accomodamenti.
Ne va della democrazia e della volontà del popolo italiano.
http://www.falcodestro.it/anduril/20...ione-radicale/