Berlusconi cala le braghe di fronte all’Ue e alla Merkel

[jethrotull]

Roma, 22 gen – Ce la sta mettendo tutta Silvio Berlusconi per spegnere ogni scintilla di “sovranismo” presente nel centrodestra. Prima apre allo Ius Soli, poi propone un piano mastodontico di privatizzazioni per abbattere il debito pubblico (solita ricetta neoliberista che ha fallito ovunque) e ora arriva anche l’inchino alle burocrazie di Bruxelles. Ospite ieri da Massimo Giletti su La7, Silvio parla in particolare dell’assurdo tetto del 3% al rapporto tra deficit e Pil, fortemente voluto dai tecnocrati europeisti: «È una regola che va rispettata […]. È difficile ritenere che sia una regola corretta […]. Ma per quanto ci riguarda, la politica che noi intendiamo seguire con la politica fiscale attraverso la flat tax, ci dice che nel nostro programma la regola del 3% sarà rispettata».

Oggi il debito pubblico «è al 134% – ha proseguito il Cavaliere – vogliamo assolutamente ridurre questa percentuale e riportarla a quel 125% almeno, come era al momento del colpo di stato del 2011 quando io fui costretto alle dimissioni dal governo». Interessante questo riferimento al golpe dello spread, orchestrato tra gli altri dai suoi “amici” tedeschi del Ppe. Eppure Silvio non teme le contraddizioni: la Merkel, infatti, «ci sostiene in questa campagna elettorale». E aggiunge: «Ho sempre avuto con la signora Merkel un eccellente rapporto di rispetto reciproco».

Ricapitolando: il tetto del 3% non è giusto, ma verrà rispettato; Silvio ha subìto un colpo di stato ad opera di Napolitano e della Merkel, ma la cancelliera tedesca lo appoggia in questa campagna elettorale e lui se ne gloria. Esatto, la stessa Merkel che era diventata il bersaglio preferito di Giorgia Meloni allorché bisognava darsi una rispolverata “sovranista”. Insomma, il centrodestra – che ammicca, in perfetto stile veltroniano, ai moderati ma anche agli “incazzati” e che si rivolge ai sovranisti ma anche agli europeisti – si sta rivelando sempre più una colossale truffa ai danni degli italiani che, votando da “sovranisti” e “patrioti”, si potrebbero ritrovare a Palazzo Chigi una fotocopia di Mario Monti con agenda scritta direttamente da Juncker e dalla Merkel.

Elena Sempione



Berlusconi cala le braghe di fronte all?Ue e alla Merkel

[jethrotull]

Salvini e Meloni ogni tanto se la porranno qualche domanda sul loro alleato o fanno due delle tre scimmiette
non vedo e non sento?

[Giò]

Salvini e Meloni ogni tanto se la porranno qualche domanda sul loro alleato o fanno due delle tre scimmiette
non vedo e non sento?

Salvini contro Berlusconi: «se il 3% deficit/Pil ci danneggia, non esiste» - Corriere.it

[Sparviero]

Deficit, Salvini si sgancia: "Tetto al 3%? non esiste". E candida il prof anti euro

Bagnai e Borghi in campo con la Lega. Salvini mette in chiaro: "Se fa danni, il tetto al 3% non esiste". E sull'euro: "È un esperimento fallito"
Sergio Rame - Mar, 23/01/2018 - 12.50

Deficit e euro. Matteo Salvini si sgancia dall'Unione europea.

"Il numerino 3, se danneggia il risparmio, le famiglie e il lavoro, per noi non esiste", attacca criticando il limite del 3% del rapporto deficit/Pil imposto da Bruxelles. "I vincoli europei sono una gabbia, noi vogliamo aprirla e se ci riusciremo con l'accordo di tutti saremo felicissimi - continua in conferenza stampa a Montecitorio- se fossimo invece sotto ricatto, per noi verrà prima l'interesse nazionale".

La strategia di Salvini è chiara sin dalla scelta dei candidati. Alle prossime politiche Alberto Bagnai sarà candidato con la Lega in diverse Regioni. Dal 2005 professore associato di Politica economica al dipartimento di Economia dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara, dove insegna Politica economica e Economia e politica della globalizzazione, ha una netta posizione anti euro. Claudio Borghi, responsabile economico della Lega, è stato invece scelto dal leader del Carroccio "per sfidare il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan", nel collegio di Siena. "Penso che quello di Siena sia un collegio che la sinistra dia già per acquistito, ma sarà conteso - ha spiegato Salvini - vogliamo offrire un futuro diverso rispetto ai drammi del passato". La battaglia della Lega, insomma, è chiara. E non è mai cambiata. "Più Europa in questo momento significa allungare la fiaschetta di whisky a un alcolista", continua assicurando che il partito "non nega alcuna possibilità per difendere il risparmio e il lavoro degli italiani" dal momento che "un Paese che non controlla la sua economia, la sua moneta, i suoi confini e le sue banche non è completamente libero. Sarà un percorso complicato, ma abbiamo alle spalle una squadra che è pronta".

Anche sull'euro Salvini assicura di non aver "mai cambiato idea". "Difendiamo gli italiani e il documento che regola la vita degli italiani, che è la Costituzione. Ogni iniziativa verrà concordata. Noi per difendere il lavoro e il risparmio degli italiani non neghiamo a priori nessuna possibilità", incalza il leader del Carroccio rimarcando che"un Paese che non controlla la sua moneta non è un paese completamente libero". E l'euro, a suo dire, "è un esperimento fallito". Sul tema Europa Salvini riconosce che "Lega e Forza Italia hanno due sensibilità diverse", ma esclude categoricamente rotture con il partito di Silvio Berlusconi. Alle prossime elezioni politiche gli italiani avranno tre scelte, conclude, "insistere con la sinistra, che ha svenduto le famiglie e le imprese italiane all'Europa e alle multinazionali, il caos dei 5 stelle, che sull'euro e l'Europa cambiano idea ogni quarto d'ora, o il centrodestra, che ha un programma comune che parla di revisione dei Trattati, di interesse nazionale e dice 'più Italia in Europa'".

Deficit, Salvini si sgancia: "Tetto al 3%? non esiste". E candida il prof anti euro

[jethrotull]

Salvini contro Berlusconi: «se il 3% deficit/Pil ci danneggia, non esiste» - Corriere.it

Salvini ha però escluso rotture con il partito di Berlusconi. A chi gli chiedeva se le sue posizioni non fossero distanti da quelle dell’alleato su Ue e moneta unica, l’europarlamentare ha richiamato il punto 3 del programma del centrodestra, «accettato e firmato da tutti»: «C’è scritto meno vincoli dall’Europa, no a politiche di austerità, revisione dei trattati europei e prevalenza della Costituzione italiana sul diritto comunitario. non credo ci sia altro da aggiungere». E ha ribadito che la Lega è «disposta a tutto per difendere l’interesse nazionale»: «I vincoli europei sono una gabbia, noi vogliamo aprirla e se ci riusciremo con l’accordo di tutti saremo felicissimi. Se fossimo invece sotto ricatto, per noi verrà prima l’interesse nazionale. Per difendere gli italiani siamo disposti a disattendere anche le regole dell’euro».


insomma a parole fuoco e fiamme... poi?

[Giò]

insomma a parole fuoco e fiamme... poi?

Nel centrodestra la confusione regna sovrana. Se continueranno così, in caso di vittoria elettorale, sarà de facto impossibile governare. Ciò a cui punta Salvini è un'affermazione massiccia della Lega al punto da rendere Forza Italia facilmente piegabile alla linea politica salviniana. Berlusconi e i suoi puntano a fare la stessa cosa nei confronti della Lega con Forza Italia. Il problema è che questo gioco al rialzo, o meglio, al massacro, rischia di non decretare un vincitore ma solo un sostanziale equilibrio delle forze di fronte al quale il rischio ingovernabilità è altissimo. Sempre che non subentrino più miti consigli che indurrebbero Lega, FI e FdI ad accontentarsi di "galleggiare" in nome del potere appena ottenuto a fatica dopo cinque anni di governo piddino.

[Flaviogiulio]

Conosco troppo poco gli equilibri interni alla lega per poter fare analisi compiute, ma a naso direi che Salvini sia anche frenato dall'ala "maroniana" del partito che non accetterebbe una completa rottura con Berlusconi.

[Sparviero]

Salvini ha però escluso rotture con il partito di Berlusconi. A chi gli chiedeva se le sue posizioni non fossero distanti da quelle dell’alleato su Ue e moneta unica, l’europarlamentare ha richiamato il punto 3 del programma del centrodestra, «accettato e firmato da tutti»: «C’è scritto meno vincoli dall’Europa, no a politiche di austerità, revisione dei trattati europei e prevalenza della Costituzione italiana sul diritto comunitario. non credo ci sia altro da aggiungere». E ha ribadito che la Lega è «disposta a tutto per difendere l’interesse nazionale»: «I vincoli europei sono una gabbia, noi vogliamo aprirla e se ci riusciremo con l’accordo di tutti saremo felicissimi. Se fossimo invece sotto ricatto, per noi verrà prima l’interesse nazionale. Per difendere gli italiani siamo disposti a disattendere anche le regole dell’euro».


insomma a parole fuoco e fiamme... poi?

E' semplicemente impossibile "rompere" con FI prima del voto, significa fare un regalo immenso al trio Grillo Renzi e D'Alema.

Si va al voto, ci si conta e poi si vede.
In una coalizione vera (non le due liste civetta che si porta dietro il PD) le divergenze anche serie non sono mica una cosa così strana.

[Albert_zero]

Berlusconi che sta con le braghe calate, è credo, uno dei suoi desideri più frequenti.
Ma tornando seri, ho visto la sua intervista da Vespa di qualche settimana fa, ho voluto vedere proprio quella perché Vespa da il via libera all'ex cavaliere.
Da quello che traspariva, si capiva la fatica di un anziano a tenere il passo con tutto quello che accade al paese e sopratutto cercare di dare credibilità a cose che nemmeno lui ritiene veritiere, non riusciva più a fingere come prima, quindi a questo punto aldilà delle schermaglie interne ho l'impressione che serva una "figura" dietro cui nascondersi per cercare di conquistare voti.
E tutto questo si chiama stagnazione politica, cosa che l'Italia non si può permettere più.

[Tular]

Da quello che traspariva, si capiva la fatica di un anziano a tenere il passo con tutto quello che accade al paese e sopratutto cercare di dare credibilità a cose che nemmeno lui ritiene veritiere, non riusciva più a fingere come prima,

Infatti penso che ormai sia scollegato dalla realtà; non lo è sempre stato, negli anni '90 riusciva ad intuire non solo i desiderata del "popolo", ma anche alcune esigenze reali dei più; oggi è fuori dal contesto che per altro ha contribuito anche lui a creare. Basti pensare che un ricco qualunque, non Berlusconi intendo ma un uomo mediamente ricco, già solo per questo oggi è fuori da ogni realtà quotidiana; non vede le brutture che sono costretti a vedere i "comuni mortali" ogni giorno; vive in un mondo separato; e lo scollamento tra ricchi e poveri oggi è molto più grande di quanto non fosse venti o trenta anni fa; in più l'Italia non è più la stessa, in tutti i sensi , basti pensare alle centinaia di migliaia di africani che sono entrati in 4 anni; cosa ne sa un uomo ricco di questo? Sono realtà che non vive minimamente ; figuriamoci un uomo molto ricco come lui e con il suo status di uomo ex potente; vive in una realtà separata; per di più ormai molto anziano, quindi con la testa a venti anni fa se va bene e venti anni di delta oggi sono tantissimi; l'Italia non è la stessa di venti anni fa e il tempo corre più rapidamente oggi, nel senso che accadono molte più cose in meno tempo. Inoltre non ha fatto niente per crearsi una classe dirigente in FI, quando poteva farlo preferì circondarsi di yes men e soubrettes; e adesso in fondo è un vecchio uomo solo, per quanto ancora influente sia come "simbolo" nel bene o nel male per molti, sia per via del denaro che ancora ha. Ma non ha niente di solido da offrire su cui poter costruire nell'immediato futuro, anzi. Intorbiderebbe solo le acque, come ha fatto in questi ultimi anni, ignorando lo squallore da terzo mondo in cui stanno precipitando tante nostre città. Squallore che lui non conosce di certo; e lo dico senza acrimonia, ma con lo stesso stato d'animo con cui potrei dire che un sasso cade verso il basso, ossia come semplice constatazione di fatto.