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    Post Presentato il programma del PD 2018

    Presentato il programma del PD 2018 : “la parte del leone” è quella economica





    Tommaso Nannicini, da poco tornato da Harvard, ha messo a punto il Programma del 2018 con i responsabili Dipartimento del Pd, programma in cui ovviamente spicca la parte economica. Nelle sette pagine consegnate al Viminale a corredo del deposito del simbolo del Pd, i punti salienti del programma economico sono chiari. Il programma è molto ambizioso (forse anche troppo) prevede la discesa del debito pubblico fino a 100% del Pil in soli dieci anni, la soluzione è però legata a molte variabili: se l’inflazione si avvicinerà gradualmente al target Bce del 2%, con i tassi di crescita attuale, con avanzi primari robusti ma meno forti di quelli programmati in bilancio ora, se le condizioni macro economiche reggeranno, si potrà raggiungere l’ambizioso obiettivo. Viceversa, il Pd pone come «clausola di salvaguardia» un piano di dismissioni di immobili e caserme.

    Sgravi Irpef
    «Dopo una crisi che ha colpito duramente il ceto medio, non è una priorità dare 70 miliardi ai ricchi, ma investire in natalità e occupazione femminile», dice Nannicini. «Insomma, è il ceto medio uscito acciaccato dalla crisi, che va aiutato». Cosa propone il Pd sul nervo scoperto di tutti gli italiani, sulla tassazione dei redditi per le persone fisiche? Tre aliquote al posto di cinque? No, un sistema di detrazione universale: l’estensione degli 80euro di cui ha parlato Renzi, per farne beneficiare le famiglie con figli a carico, compresi lavoratori autonomi e «incapienti». Tradotto, circa 9miliardi di alleggerimento della pressione fiscale.

    Detrazioni alle famiglie per incentivare la natalità
    La detrazione unica, che rimodula il sistema di detrazioni in essere per le famiglie, in dettaglio sarà pari a 240 euro per ogni figlio da zero a tre anni, a 170 euro fino ai 18 anni e ad 80 euro per i figli a carico fino ai 25 anni. Una detrazione di imposta sull’Irpef che sostituisce le esistenti. Rispetto a quanto impegnato in bilancio oggi, la spesa aggiuntiva che il Pd stanzierebbe sarebbero dunque 8-9 miliardi di euro. Un esempio: questa misura sgraverebbe di 3.700 euro annui una famiglia monoreddito che incassa 35 mila euro lordi l’anno con due figli. E i bonus per la famiglia, bonus bebè, asili nido, etc, come verrebbero razionalizzati? Introducendo un solo strumento, mutuato dalla Francia: la carta universale dei servizi dove confluiscono e vengono arricchiti i servizi agevolati esistenti. Un altro miliardo di euro per i primi tre anni di spese famigliari per asilo, cure, baby sitter. Sarebbe una carta a scalare, un bonus digitale: si fa il contratto alla baby sitter e si può pagare con la carta universale. Serve per far emergere il nero e favorire la crescita occupazionale. Altri 400 euro al mese per ogni figlio per famiglie sotto un certo reddito, 40-50 mila euro. Insomma, la ratio di tutto ciò è: meno tasse se hai figli a carico. Come saranno coperti i dieci miliardi? Con una riduzione delle spese di beni e servizi, sostiene il Pd e innovando i processi della pubblica amministrazione, e con lotta all’ evasione. «Se la crescita prosegue, riducendo il deficit recuperi risorse. E la credibilità viene dal fatto che non stiamo promettendo nulla di impossibile».

    Previdenza e lavoro
    Un punto fermo del programma vidimato da Renzi è che il Jobs act non cambia. Il costo del lavoro stabile però verrebbe fatto scendere dal 33 al 29% un punto per anno, a partire dai contratti a tempo indeterminato del jobs act. Non c’è il raddoppio degli indennizzi da 4 a 8 mensilità minime per i licenziamenti economici chiesto da Cesare Damiano. Ma il lavoro temporaneo costerà di più: se non si stabilizza il lavoratore, a un certo punto bisogna dargli una buonuscita. «Se utilizzi in maniera reiterata per coprire delle posizioni lo stesso lavoratore per tre anni, dopo avrà diritto a 40 giorni pagati di buonuscita». Anche la Fornero non viene toccata, si propone di rendere strutturali alcuni strumenti di flessibilità gratuita a chi ha condizioni di bisogno, come l’ape sociale. La proposta nuova del Pd è la pensione di garanzia per giovani. Chi lavora con varie forme di contratto a partire dal ’95 dopo la riforma Dini (che introdusse il contributivo ed eliminava la pensione minima) avrà di nuovo diritto ad un assegno minimo, reintrodotto per una cifra di 750 euro che aumenta quanti più sono gli anni di contributi versati.

  2. #2
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    Predefinito Re: Presentato il programma del PD 2018

    Senza entrare nel merito dei singoli punti mi sembra un programma improntato alla ragionevolezza e alla coscienza che le nozze coi fichi secchi non si fanno. Ho paura che sia troppo tardi, per tutto.

  3. #3
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    Predefinito Re: Presentato il programma del PD 2018

    Troppo tardi a 45 GG dalle elezioni?

  4. #4
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    Predefinito Re: Presentato il programma del PD 2018

    Citazione Originariamente Scritto da POL Visualizza Messaggio
    Presentato il programma del PD 2018 : “la parte del leone” è quella economica





    Tommaso Nannicini, da poco tornato da Harvard, ha messo a punto il Programma del 2018 con i responsabili Dipartimento del Pd, programma in cui ovviamente spicca la parte economica. Nelle sette pagine consegnate al Viminale a corredo del deposito del simbolo del Pd, i punti salienti del programma economico sono chiari. Il programma è molto ambizioso (forse anche troppo) prevede la discesa del debito pubblico fino a 100% del Pil in soli dieci anni, la soluzione è però legata a molte variabili: se l’inflazione si avvicinerà gradualmente al target Bce del 2%, con i tassi di crescita attuale, con avanzi primari robusti ma meno forti di quelli programmati in bilancio ora, se le condizioni macro economiche reggeranno, si potrà raggiungere l’ambizioso obiettivo. Viceversa, il Pd pone come «clausola di salvaguardia» un piano di dismissioni di immobili e caserme.

    Sgravi Irpef
    «Dopo una crisi che ha colpito duramente il ceto medio, non è una priorità dare 70 miliardi ai ricchi, ma investire in natalità e occupazione femminile», dice Nannicini. «Insomma, è il ceto medio uscito acciaccato dalla crisi, che va aiutato». Cosa propone il Pd sul nervo scoperto di tutti gli italiani, sulla tassazione dei redditi per le persone fisiche? Tre aliquote al posto di cinque? No, un sistema di detrazione universale: l’estensione degli 80euro di cui ha parlato Renzi, per farne beneficiare le famiglie con figli a carico, compresi lavoratori autonomi e «incapienti». Tradotto, circa 9miliardi di alleggerimento della pressione fiscale.

    Detrazioni alle famiglie per incentivare la natalità
    La detrazione unica, che rimodula il sistema di detrazioni in essere per le famiglie, in dettaglio sarà pari a 240 euro per ogni figlio da zero a tre anni, a 170 euro fino ai 18 anni e ad 80 euro per i figli a carico fino ai 25 anni. Una detrazione di imposta sull’Irpef che sostituisce le esistenti. Rispetto a quanto impegnato in bilancio oggi, la spesa aggiuntiva che il Pd stanzierebbe sarebbero dunque 8-9 miliardi di euro. Un esempio: questa misura sgraverebbe di 3.700 euro annui una famiglia monoreddito che incassa 35 mila euro lordi l’anno con due figli. E i bonus per la famiglia, bonus bebè, asili nido, etc, come verrebbero razionalizzati? Introducendo un solo strumento, mutuato dalla Francia: la carta universale dei servizi dove confluiscono e vengono arricchiti i servizi agevolati esistenti. Un altro miliardo di euro per i primi tre anni di spese famigliari per asilo, cure, baby sitter. Sarebbe una carta a scalare, un bonus digitale: si fa il contratto alla baby sitter e si può pagare con la carta universale. Serve per far emergere il nero e favorire la crescita occupazionale. Altri 400 euro al mese per ogni figlio per famiglie sotto un certo reddito, 40-50 mila euro. Insomma, la ratio di tutto ciò è: meno tasse se hai figli a carico. Come saranno coperti i dieci miliardi? Con una riduzione delle spese di beni e servizi, sostiene il Pd e innovando i processi della pubblica amministrazione, e con lotta all’ evasione. «Se la crescita prosegue, riducendo il deficit recuperi risorse. E la credibilità viene dal fatto che non stiamo promettendo nulla di impossibile».

    Previdenza e lavoro
    Un punto fermo del programma vidimato da Renzi è che il Jobs act non cambia. Il costo del lavoro stabile però verrebbe fatto scendere dal 33 al 29% un punto per anno, a partire dai contratti a tempo indeterminato del jobs act. Non c’è il raddoppio degli indennizzi da 4 a 8 mensilità minime per i licenziamenti economici chiesto da Cesare Damiano. Ma il lavoro temporaneo costerà di più: se non si stabilizza il lavoratore, a un certo punto bisogna dargli una buonuscita. «Se utilizzi in maniera reiterata per coprire delle posizioni lo stesso lavoratore per tre anni, dopo avrà diritto a 40 giorni pagati di buonuscita». Anche la Fornero non viene toccata, si propone di rendere strutturali alcuni strumenti di flessibilità gratuita a chi ha condizioni di bisogno, come l’ape sociale. La proposta nuova del Pd è la pensione di garanzia per giovani. Chi lavora con varie forme di contratto a partire dal ’95 dopo la riforma Dini (che introdusse il contributivo ed eliminava la pensione minima) avrà di nuovo diritto ad un assegno minimo, reintrodotto per una cifra di 750 euro che aumenta quanti più sono gli anni di contributi versati.
    Mi sembra un buon programma, i circoli potranno portarlo in giro
    «Riformista è uno che sa che a sbattere la testa contro il muro si rompe la testa, non il muro! Riformista...è uno che vuole cambiare il mondo per mezzo del buonsenso, senza tagliare teste a nessuno» [Baaria]

  5. #5
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    Predefinito Re: Presentato il programma del PD 2018

    Ma la carta come funziona? Dopo aver scalato i 240 euro non funziona più? Non c'è il rischio di coppie che vivono con nonni arzilli, hanno lavoro sedentario e sono sempre con i figli e poi pagano con la carta "babysitter" che vengono usati per falciare l'erba del giardino o altre cose non idonee? Perché i controlli vengono fatti solo riguardo a reddito dichiarato ed effettiva residenza presumo.

    Sulle pensioni dicono di non toccare la Fornero, ma in realtà la ribaltano con la storia dei 750 euro e l'ape sociale.

  6. #6
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    Predefinito Re: Presentato il programma del PD 2018

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    Troppo tardi a 45 GG dalle elezioni?
    Non sarebbe tardi, ma da quello che sento in giro la gente sembra invelenita e propensa a credere alle balle spaziali, qui in Toscana c'è uno strano innamoramento per Salvini, roba da non credere! Spero nel ravvedimento degli astensionisti e nell'appello al voto utile

  7. #7
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    Predefinito Re: Presentato il programma del PD 2018

    Citazione Originariamente Scritto da Gdem88 Visualizza Messaggio
    Mi sembra un buon programma, i circoli potranno portarlo in giro
    per quello che leggo qua, immagino e spero che la versione integrale contenga altre cose interessanti, manca però il cavallo di battaglia capace di farti recuperare. Non lo vedo proprio.

  8. #8
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    Predefinito Re: Presentato il programma del PD 2018

    crederò ai programmi solo quando avranno valenza penale

  9. #9
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    Predefinito Re: Presentato il programma del PD 2018

    Citazione Originariamente Scritto da furioso2013 Visualizza Messaggio
    crederò ai programmi solo quando avranno valenza penale
    A parte la valenza penale penso che almeno converrai che i programmi da 400 miliardi (in 5 anni) siano meno credibili di quelli da 50/60 miliardi (sempre in 5 anni).

  10. #10
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    Predefinito Re: Presentato il programma del PD 2018


 

 
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