Un mix di sardinaggine e gretinismo.
Un mix di sardinaggine e gretinismo.
"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
purtroppo si, ho messo anche il link, in quest'altro link sempre sulla loro pagina, si lamentano anche che li prendono in giro e li mandano a fanculo
https://www.facebook.com/radioaut/po...58713226607879
sono il più regressista del forum
Chissà cosa si sono fumati...
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
IL TRISTE CASO DI MARCO FERRANDO
di Moreno Pasquinelli
APR 20, 2022
Che il conflitto in Ucraina sia essenzialmente uno scontro, non solo indiretto ma diretto, tra Russia da una parte, e blocco imperialista USA-NATO-UE dall’altra, oramai, l’han capito anche i fessi. Sorge quindi la domanda: ma Ferrando è fesso, o ci fa? Forse tutte e due.
Eh sì perché Marco Ferrando, addirittura con un’intervista al quotidiano euro-atlantista la Repubblica, ha preso posto come trombettiere nell’orchestra imperialista anti-russa. Ha infatti dichiarato, “in coerenza con l’insegnamento di Lenin”, che sta dalla parte dell’Ucraina “aggredita”. Dopo di che (ci fischiavano le orecchie) ha accusato di rossobrunismo tutti quelli che invece stanno dalla parte della Russia.
L’identica, spiccicata posizione della sinistra transgenica. Ma c’è un’aggravante! Mentre i sinistrati vanno dritti al punto senza troppi arzigogoli e sofismi ideologici per giustificare il passaggio dal “né-né” al “con-con”, il Ferrando ha la faccia tosta di farsi scudo di Lenin e Trotsky per nascondere la sua posizione pro-imperialista. Ci vediamo costretti a sbugiardarlo, prima ancora che per tutelare la memoria dei due rivoluzionari, per difendere, assieme alla verità, quel sano realismo politico di cui proprio Lenin è stato maestro.
Ferrando non vede l’aggressione euro-atlantista alla Russia, vede solo la lotta dell’Ucraina per la propria “legittima autodeterminazione”, e la propria difesa quindi tira in ballo Lenin e Trotsky. Davvero essi si sarebbero schierati contro la Russia? Ma non scherziamo!
Difendendo la spietata condanna che Marx ed Engels fecero di alcuni popoli slavi dell’Est Europa (in quanto arnesi dell’autocrazia zarista) durante la rivoluzione europea del 1848, in un noto saggio Lenin scrisse:
«Cosa ci dice dunque l’esempio concreto, che bisogna analizzare concretamente, se si vuole esser fedeli al marxismo? Ci dice soltanto che: 1) gli interessi dell’emancipazione di alcuni grandi e grandissimi popoli d’Europa stanno al di sopra del movimento di liberazione delle piccole nazioni; 2) che la rivendicazione della democrazia [qual è quella all’autodeterminazione, Ndr] va considerata su scala europea —oggi bisogna dire su scala mondiale— e non isolatamente.
Le singole rivendicazioni della democrazia, compresa l’autodecisione, non sono un assoluto, ma una particella del complesso del movimento democratico. E’ possibile che, in singoli casi determinati, la particella sia in contraddizione col tutto, e allora bisogna respingerla. E’ possibile che il movimento repubblicano di un paese sia soltanto uno strumento di intrighi clericali o finanziari, monarchici di altri paesi: allora non dovremo sostenere quel dato movimento concreto». [1]
Seguendo logica, metodo e spirito di Lenin, oggi si deve affermare: «L’Ucraina, in quanto baluardo e un avamposto dell’imperialismo, è quindi la “particella in contraddizione col tutto”. Il diritto all’autodeterminazione dell’Ucraina è una foglia di fico del blocco USA-NATO-UE e va subordinato alla lotta antimperialista a scala europea e mondiale. La sua resistenza è reazionaria e merita di essere schiacciata».
Triste a dirsi ma Ferrando confonde il leninismo col wilsonismo, ovvero l’ideologia americanista che usava il principio dell’autodeterminazione come paravento per giustificare la propria supremazia a danno delle potenze coloniali al tramonto — ideologia che si è tramutata nel famigerato inganno della esportazione della democrazia in nome della quale gli USA hanno compiuto e compiono i crimini più efferati.
E veniamo a Trotsky. Ferrando sta dalla parte dell’Ucraina anche in base alla sua considerazione che Putin sarebbe (Nota bene: stesse parole di Biden, Zelensky, Draghi e C.) un dittatore, un rossobruno, in parole semplici un “fascista”. Ascoltiamo dunque cosa disse Trotsky in un’intervista del 1938 ad un sindacalista argentino:
«Gli agenti degli Stati Uniti, dell’Inghilterra e della Francia, socialdemocratici e staliniani, cercano di sostituire la lotta contro l’imperialismo con la lotta contro il fascismo. Nei paesi dell’America latina gli agenti degli imperialisti “democratici” sono particolarmente pericolosi perché sono in grado di ingannare le masse più degli agenti dichiarati dei banditi fascisti.
Prenderò un esempio più semplice e significativo. In Brasile esiste oggi un regime semifascista che tutti i rivoluzionari non possono non odiare. Supponiamo, tuttavia, che domani l’Inghilterra entri in un conflitto militare con il Brasile. Le chiedo: da quale parte si schiererà la classe operaia? Personalmente le risponderò: in questo caso io sarei dalla parte del Brasile “fascista” contro l’Inghilterra democratica». [2]
Cosa dunque ci sta dicendo Trotsky? Che è un crimine usare l’antifascismo come alibi per fare pace con gli imperialisti; che l’imperialismo è, in assoluto, il nemico principale dei popoli e, nel caso un paese imperialista “democratico” aggredisse un paese “fascista”, occorre stare senza esitazione dalla parte di quest’ultimo. E perché? perché la sconfitta del paese imperialista non solo darebbe un “poderoso impulso” alle vere resistenze democratiche e rivoluzionarie in giro per il mondo, indebolirebbe l’imperialismo e aiuterebbe le masse popolari del paese in questione a sbarazzarsi del proprio governo.
Anche in questo caso — posto che la lotta contro il blocco imperialista è la priorità —, fosse anche vero (e non lo è) che il regime russo fosse “fascista”, seguendo metodo, logica e spirito di Trotsky, non c’è alcun dubbio che occorre stare dalla parte della Russia.
Addendum
Ferrando, nel suo disperato tentativo di giustificare il suo sostegno al blocco imperialistico USA-NATO-UE Ucraina, ricorre all’utilizzo dell’abusato discorso della Russia come paese aggressore e dell’Ucraina paese aggredito. Anche in questo caso Trotsky si rivolterebbe nella tomba, tante sono le volte che ha denunciato la fallacia del criterio di chi aggredisce per stabilire da che parte stare. [3] E sorvoliamo pure sul fatto che l’aggressione strategica [4] è quella portata avanti da USA-NATO-UE. Il nostro dovrebbe ricordare il caso dell’aggressione argentina alle isole britanniche Falkland (aprile 1982), e dovrà riconoscere che pressoché tutti i trotskysti difesero l’Argentina, malgrado avesse aggredito per prima e l’Argentina fosse governata da una giunta militare “fascista”. Anzi, Ferrando, al tempo, tuonò fuoco e fiamme contro coloro i quali adottarono una posizione “Né con Videla né con la Thatcher”.
L’epicureo Orazio scrisse che “Gli anni che fuggono, inarrestabilmente, ci portano via una cosa dopo l’altra”. Non intendeva tuttavia la propria anima.
NOTE
[1] V. I. Lenin. Risultati della discussione sull’autodecisione. (luglio 1916) In: Opere Complete, V.22, pp. 338-39. Editori Riuniti 1966
[2] L. D. Trotzky. Guerre nazionali e guerre imperialiste. In: “I problemi della rivoluzione cinese e altri scritti”. Einaudi 1970, p.590
[3] Vedi le considerazioni di Trotsky sull’occupazione sovietica alla Polonia nel settembre 1939 attuata manu militari come conseguenza del Patto Ribbentrop Molotov. Vedi come e perché Trotsky difese la Russia sovietica quando nel novembre 1939 aggredì la Finlandia.
[4] “L’aggressore strategico è la potenza che guida l’avversario stesso costringendolo a diventare un aggressore operativo. L’aggressione strategica inizia prima della guerra, mentre l’aggressione operativa ne rappresenta il passo iniziale”. H.J. Von Lohausen, Mut zur Macht: Denken in Kontinenten. Berg am See 1979.
https://www.sollevazione.it/2022/04/...squinelli.html
"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
Un 3/4 socialista Putin che fa la guerra a dei semi-socialisti.
Soviet made shit
Beh adesso non esageriamo. Socialismo è dittatura del proletariato e abolizione della p. privata dei mezzi di produzione. Quello di Putin è welfare dai toni paternalistici. Liberi e Uguali? Non esiste più ormai. Ma aderiva a quel libero mercato tanto in voga tra tutti i partiti. Quel libero mercato, come scrivevo nell'altra thread, che ha anche bisogno dello stato per sopravvivere. Tu , invece, sei un liberista che ha come modello società quali il far west.
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.