Da due giorni in qua stiamo assistendo ad una vera e propria caccia alle streghe nei confronti del partito grilluto a causa della cosiddetta "rimborsopoli"; non c'è tòlc-scioccs che non ne discuta con conduttori che parteggiano platealmente (d'altronde son pagati per farlo...) esprimendo critiche e giudizi dai quali dovrebbero astenersi.
Quasi che si stiano letteralmente "sgravando" di un rospo mal digerito che non andava né su, né giù e che stava lì nel gozzo, cioè quel discorso sulla cosiddetta sbandierata "honestà" mai accettata come principio evidentemente preferendo il malaffare e la corruzione imperante e che, a questo punto diventa una colpa grave per i grilluti: l'essersi dichiarati diversi.
Pare addirittura, ad ascoltarli, che i provvedimenti che intenderà adottare Di Maio nei confronti dei "criminali" (divieto di uso del simbolo di partito, espulsione per i disobbedienti) non siano sufficienti: forse che Di Maio dovrebbe portare i malcapitati di fronte al plotone d'esecuzione?
Dice... Autosospendersi e/o ammettere la colpa non è sufficiente perché in lista ci deve restare comunque a norma di legge e se poi viene eletto chi garantisce che rispetterà l'impegno di rinunciare alla cadrega?
Giusto, legittimo dubitare... Tra l'altro uno di questi ha già dichiarato che non lo farà.
Però questa storia sta diventando una ridicola commedia come se altri partiti rivendicassero un'onestà che storicamente non possono avere.
Ovviamente tutto questa cagnara ha solo un risvolto propagandistico che viene sfruttata solo per acchiappare qualche consenso.
Eppure sarebbe semplice risolvere il problema: basterebbe fare nome e cognome di tutti questi signori inadempienti, darne ampia pubblicità da parte del partito grilluto invitando gli elettori a NON VOTARLI. In questo modo non si porrebbe più il problema delle promesse mancate.
Naturalmente l'auspicio sarebbe che tale comportamento dovrebbe essere seguito anche da altri partiti che presentano in lista persone non del tutto specchiate...
Ma qui pensiamo che stiamo chiedendo troppo.
Dott. Kobra (Democritico)