Giorgia Meloni sospetta che Berlusconi punti sulla Radicale Emma Bonino per un governo di larghe intese
La leader radicale, candidata nelle liste di +Europa sarebbe una delle possibili scelte per un eventuale governo di larghe intese. Oppure di un esecutivo di galleggiamento. A fare il nome di Bonino è stata la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. E non certo per sostenerla. «Berlusconi deve fare il suo nome di candidato alla presidenza del Consiglio dei Ministri prima del voto se vuole che valga il principio che ci siamo dati». Il riferimento è all'accordo sulla scelta del premier. A sceglierlo sarà il primo partito della coalizione, dopo il voto. «I nomi coperti a me non tranquillizzano, quindi io chiedo di sapere qual è il nome prima altrimenti quel metodo non vale».
Attacco rivolto alla leader radicale. «Temo che ci sia anche il nome di Emma Bonino fra questi, ma spero di no. In ogni caso si sappia che non ci saranno i voti di FdI per un governo guidato da una persona che si è presentata con lo schieramento opposto al nostro e che rappresenta tutto quello che noi combattiamo».
Un retroscena del Corriere della Sera ieri ha dato credito all'ipotesi che Silvio Berlusconi stia pensando a Bonino come candidato premier di sintesi. Nei giorni scorsi era stato accreditato il premier Paolo Gentiloni, si era parlato di Carlo Calenda e Graziano Delrio. L'area dei radicali è stata tirata in ballo anche per un eventuale sostegno ad un governo di centrodestra. Compatibili sui temi economici. Molto meno sull'immigrazione.