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    Predefinito Steve Bannon a Roma per incontrare Salvini

    L’ex stratega di Trump arriva a Roma sedotto dalle scelte sovraniste della Lega

    Bannon avrebbe dovuto vedere Salvini. Ma l’incontro salta


    Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump


    Pubblicato il 01/03/2018

    AMEDEO LA MATTINA

    INVIATO A BUDAPEST

    Stephen Bannon arriva in Italia in queste ore per seguire le ultime battute della campagna elettorale e l’esito del voto di domenica. È molto incuriosito, interessato: considera questo voto molto importante per il resto d’Europa e gli stessi Stati Uniti. Ritiene che il 4 marzo segnerà un percorso nuovo, aprirà la strada a tutti i movimenti «populisti» che si ribellano a Merkel e Macron, a una élite che gestisce un’economia che non produce lavoro, soprattutto per i giovani.



    Bannon è stato allontanato dall’amministrazione Usa per le sue posizioni radicali di destra dopo avere contribuito non poco alla vittoria di Donand Trump. In un primo momento l’ex stratega del presidente, accusato di essere una sorta di Rasputin alla Casa Bianca e troppo vicino ai suprematisti bianchi d’America, aveva reagito con veemenza. Arrivando ad affermare che la rivoluzione per la quale Donald era stato eletto era un completo fallimento. Ora si è riavvicinato a Trump. Dice di non condividere al cento per cento quello che sta realizzando ma comunque sta facendo «un ottimo lavoro».



    Ma è il lavoro di alcuni partiti in Europa e in Italia a interessare Bannon in questo periodo. Ed è proprio quello che lo ha portato a Roma in questi giorni. Ha cominciato a interessarsi alla politica del Vecchio Continente da un po’ di tempo, con un occhio particolare ai movimenti sovranisti e tra questi ha messo a fuoco la Lega di Matteo Salvini. Sono stati i collaboratori del leader leghista a fargli conoscere ancor più da vicino la realtà politica ed economica del nostro Paese. Conosceva meglio i rapporti dentro il Vaticano avendo sempre avuto stretti rapporti con Raymond Burke, il cardinale Usa intransigente sulle questioni di morale e bioetica, punto di riferimento del mondo tradizionalista, oppositore di Papa Francesco, con un seguito nel clero statunitense.



    E non solo. È un mondo al quale si è molto avvicinato Salvini al punto che sabato scorso sul palco di Piazza Duomo ha giurato sul Vangelo e la Costituzione italiana, con il rosario in mano. Era pure girata la voce che il capo leghista, che contesta le posizioni di apertura nei confronti degli immigrati di Francesco, abbia visto a Roma il cardinale Burke.



    In questi giorni Bannon avrebbe dovuto incontrare alcuni esponenti politici italiani, tra i quali lo stesso Salvini. Il quale ormai fa parte di questa sorta di Internazionale nazional-populista che attraversa anche i Paesi dell’Est Europa (Visegrad). Preoccupando non poco le istituzioni europee. L’incontro sembra che non si faccia per gli impegni elettorali ormai alle ultime battute. Ma ci sarà tempo per incontrarsi, magari quando Salvini sarà al governo. Un governo di centrodestra che Berlusconi vorrebbe a guida moderata e che invece Bannon auspica in mano ai sovranisti. Non gli dispiacerebbe una maggioranza con i 5 Stelle che considera, pure loro, dei ribelli.



    Forse l’ex consigliere di Trump ha in mente di tessere le fila di un movimento nazionale populista, di rappresentare un fenomeno globale di ribellione alimentato dalla paura per l’immigrazione e lo strapotere delle lobby finanziarie e bancarie .

    http://www.lastampa.it/2018/03/01/it...xM/pagina.html

  2. #2
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    Predefinito Re: Steve Bannon a Roma per incontrare Salvini

    Stephen Bannon arriva in Italia intrigato dalle elezioni italiane. Tutta la stampa ne parla, non è un segreto che Bannon è stato il regista (quanto meno in termini di contenuti) della campagna di Donald Trump. Una campagna che, lo si voglia o meno, è stata un successo.

    Ha trasformato un ricco biondo imprenditore che ama circondarsi di belle donne in un presidente.

    Che Trump non sia amato dalle sinistre globaliste non è un segreto, e trovo plausibile che nella sua visita a Roma l’ex stratega di Trump avrà più interesse a fare due chiacchiere con il centro destra. Da quello che ho letto in queste ore, Bannon non ha avuto modo di incontrare Matteo Salvini.

    Come riporta La Stampa, Bannon è in ottimi rapporti con la politica Vaticana, essendo in contatto con il cardinale Raymond Burke, un integralista, come viene spesso descritto, su questioni come morale e bioetica. E’ interessante, tuttavia, riflettere su un tema che pare che i media abbiano dimenticato.


    Frugando un po’ nella rete ho scoperto chi sia stato “l’attore” di questa visita di Bannon a Roma. Per essere precisi, la persona che ha strutturato l’intero evento e, seppur Bannon non abbia ancora avuto modo di incontrare il leader Salvini, ha già avuto modo di dialogare con il candidato della lega organizzatore dell’evento.

    Si chiama Guglielmo Picchi, consigliere strategico di Salvini in ambito di politica estera e candidato alla Camera nel collegio Toscana 1.

    Membro dell’OSCEpa (l’organo parlamentare dell’Osce). Tanto è la sua influenza in ambito della lega che anche il Guardian (la testata inglese di riferimento, un po’ come dire da noi il Corriere della Sera) lo ha definito come il prossimo ministro degli Esteri (nel caso di una vittoria del centrodestra).

    Ora il tema della politica estera, salvo la voce migranti e Europa, sembra quasi passato in sordina. L’unico partito che ho notato discutere di temi forti (la presenza di Bagnai come candidato lo ammetto mi ha molto colpito) sembra essere la Lega.
    Non entro nel merito del dibattito dei rapporti Russia-Lega, per quanto trovi divertenti i complotti ci posso scherzare su, ma sotto elezioni preferisco parlare più seriamente.

    Trovo invece interessante questa presenza di Bannon a Roma.

    Stando alle testate italiane e straniere, passata la buriana con Trump, pare che il signor Bannon (che non dimentichiamo era in scontro aperto con il genero di Trump) sia, lentamente, tornato nelle grazie del biondo presidente. Ovviamente è tutto da vedere come si evolverà questo rapporto, soprattutto, cosa succederà alle indagini in Usa dove il genero di Trump pare, di fatto, isolato.

    Forse, “isolato” è perfino un termine fin troppo gentile, pare che lo abbiano reso impotente. Non sarebbe una sorpresa se nei prossimi mesi il genero di Trump verrà, lentamente, ad uscire dalla scena politica, riservandosi (per scelta di terzi) un ruolo più di rappresentanza senza veri poteri decisionali.
    In quest’ottica, il ritorno di Bannon alla Casa bianca sarebbe sicuramente realistico.

    Ipotizzando questo scenario, che bene inteso è tutto in divenire, la visita di un Bannon a Roma, organizzata da un membro della Lega molto in vista all’interno del partito, potrebbe essere (se il centrodestra vincesse) di estrema importanza.

    Una strategia di avvicinamento del centrodestra al governo Usa grazie, anche, al lavoro svolto di relazioni tra Bannon e Picchi, per mettere in contatto il presidente Americano con il futuro premier italiano.

    Considerando anche un posizione favorevole del governo russo nei confronti del centro destra, in un ipotetica situazione di vittoria di Lega e alleati, si potrebbe avere un allineamento delle due maggiori potenze mondiali (la Cina è piuttosto indifferente alla politica italiana interna) con, nel mezzo una serie di nazioni europee (dall’Italia all’Austria passando per Ungeria, Polonia, e perché no Francia e Germania). In pratica un blocco più stabile con interessi focalizzati sulle tematiche di nazioni e popolazioni.


    https://www.ilfattoquotidiano.it/201...lvini/4198749/

  3. #3
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    Predefinito Re: Steve Bannon a Roma per incontrare Salvini

    Bannon è uno sveglio, sopravvalutato l'anno scorso e sottovalutato quest'anno.

    Salvini può imparare da lui, quantomeno la strategia mediatica.
    Hitler or Hell.

 

 

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