User Tag List

Pagina 1 di 5 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 44

Discussione: Comunismi (ExtraMarx)

  1. #1
    email non funzionante
    Data Registrazione
    15 Aug 2013
    Località
    Tortuga
    Messaggi
    11,131
     Likes dati
    338
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    162 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Comunismi (ExtraMarx)

    Ciao a tutti... volevo proporre un thread, sulla scorta di quello storico sul novecento, destinato alle teorie comuniste non direttamente legate al marxismo-leninismo (che so essere la linea del forum, ma come ben sapete, lungi dalla mia formazione e dottrinalità). Spero che resti in linea coi fondamenti basati sul confronto dello spazio in cui siamo. Ovviamente può contribuire chiunque. Cari moderatore, se vorrete metterlo in rilievo, ben venga.
    "Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno"
    Tristan Tzara

    Je m'exalte, je degresse encore... Je vous ai reperdu mon histoire... Non! Non!
    (L.F. Céline, Maudits soupirs pour une autre fois)

  2. #2
    email non funzionante
    Data Registrazione
    15 Aug 2013
    Località
    Tortuga
    Messaggi
    11,131
     Likes dati
    338
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    162 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Comunismi (ExtraMarx)

    Socialismo e comunismo nel pensiero dell'abate Méslier

    Si è già parlato di questo abate (vedere intervista a Jean Meslier) che fu giudice spietato di una società schiava del potere civile e di quello religioso. Visse tra la fine del ‘600 e il ‘700, sotto il regno assolutistico di Luigi XIV e si scavò una nicchia di sopravvivenza approfittando dei benefici riservati al clero. Allora Jean Meslier denunciò, nel suo “Testamento”, la necessità di difendere le vittime dei poteri politico-religiosi, semplicemente con la distruzione delle gerarchie sociali, che sono pensate e volute dai potenti. Una società di eguali, finalmente libera dalle catene della superstizione, può affermare i valori dell’uomo contro i privilegi, lo sfruttamento e l’oppressione. Il testo di Meslier è assolutamente attuale anche oggi; siamo dominati da poteri politici e religiosi, qualunque sia il regime politico e qualunque sia la fede religiosa, che non siamo in grado di contrastare, ma che possiamo solo subire, cercando di aiutarci e di soccorrerci, in nome dello spirito umanitario. Le parole di Meslier aprono il cammino di futuri rivoluzionari e chissà che non siano ancora profetiche!

    Un pensiero di Jean Meslier

    Si è già parlato di questo abate (vedere intervista a Jean Meslier) che fu giudice spietato di una società schiava del potere civile e di quello religioso. Visse tra la fine del ‘600 e il ‘700, sotto il regno assolutistico di Luigi XIV e si scavò una nicchia di sopravvivenza approfittando dei benefici riservati al clero. Allora Jean Meslier denunciò, nel suo “Testamento”, la necessità di difendere le vittime dei poteri politico-religiosi, semplicemente con la distruzione delle gerarchie sociali, che sono pensate e volute dai potenti. Una società di eguali, finalmente libera dalle catene della superstizione, può affermare i valori dell’uomo contro i privilegi, lo sfruttamento e l’oppressione. Il testo di Meslier è assolutamente attuale anche oggi; siamo dominati da poteri politici e religiosi, qualunque sia il regime politico e qualunque sia la fede religiosa, che non siamo in grado di contrastare, ma che possiamo solo subire, cercando di aiutarci e di soccorrerci, in nome dello spirito umanitario. Le parole di Meslier aprono il cammino di futuri rivoluzionari e chissà che non siano ancora profetiche!




    “… Poiché alcuni volevano ingiustamente comandare sui suoi simili e altri pretendevano di essere reputati santi e talvolta vere e proprie divinità, essi, gli uni e gli altri, si sono abilmente serviti non solo della forza e della violenza, ma anche di ogni tipo di espedienti e di frodi per ingannare il popolo al fine di raggiungere facilmente i loro scopi; così tutti questi sottili e astuti “politici”, approfittando dell’incapacità, incredulità e ignoranza dei più sprovveduti e dei meno illuminati, hanno fatto credere facilmente tutto ciò che hanno voluto; lirivol_francese hanno spinti quindi ad accettare con rispetto e sottomissione, per amore e per forza, tutte le leggi che hanno voluto imporre loro. In tal modo gli uni si sono fatti onorare, rispettare e persino adorare come vere e proprie divinità, o per lo meno come persone particolarmente sante che avevano avuto il privilegio di essere scelte e inviate da qualche dio per far conoscere agli uomini la sue volontà, gli altri invece sono diventati ricchi, potenti e temibili”

    Il curato ateo ha delineato un ateismo radicale, una politica libertaria con una formula comunista e internazionalista, ha sostenuto un femminismo combattivo, ha preconizzato la lotta antispecista, ha creato il materialismo moderno e ha smascherato l’impostura cartesiana, ha tratteggiato la formula rivoluzionaria del 1789, invocando la necessità di intellettuali critici!!!

    Meslier, come sostiene Michel Onfray, non va solo letto, va messo in pratica.

    Un pensiero di Jean Meslier | Jean Meslier Magazine
    "Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno"
    Tristan Tzara

    Je m'exalte, je degresse encore... Je vous ai reperdu mon histoire... Non! Non!
    (L.F. Céline, Maudits soupirs pour une autre fois)

  3. #3
    email non funzionante
    Data Registrazione
    15 Aug 2013
    Località
    Tortuga
    Messaggi
    11,131
     Likes dati
    338
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    162 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Comunismi (ExtraMarx)

    Fiume, la festa rivoluzionaria di D’Annunzio. Altro che fascismo!
    Matteo Zola 25 novembre 2014

    Cosa sappiamo della cosiddetta “impresa fiumana”? Tutto e niente. I fatti di quel breve torno di storia sono stati oggetto di centinaia di interpretazioni, speculazioni, pregiudizi politici o ideologici, che ne hanno impedito una lettura distaccata e serena. Quella di Fiume è stata bollata come esperienza “nazionalista” e “fascista”, alla luce delle relazioni che intercorsero tra Gabriele D’Annunzio e Benito Mussolini, futuro “duce” del fascismo che ne riprese in larga misura l’estetica e gli slogan.

    Un carnevale anarchico


    Ma “l’impresa fiumana” fu molto di più: un grande carnevale anarchico in cui la morale corrente era costantemente rovesciata, in cui ideali socialisti, bolscevichi, individualisti e patriottardi si mescolarono in un unicum tenuto insieme dalla potenza dell’estetismo dannunziano. Fiume fu la capitale di un nuovo modo di vivere sociale, erotico, politico, artistico, chiamando a sé giovani “arditi”, rivoluzionari e anarchici, futuristi. Le droghe, l’omosessualità, il nudismo, l’amore libero, erano espressioni esteriori di una rivoluzione morale che doveva farsi all’interno dell’individuo creando una società nuova, ribelle, dionisiaca, che scardinasse lo status quo borghese e liberale. Per alcuni storici (Parlato, Fabi) Fiume fu il prodromo del ’68 europeo poiché lì, per la prima volta, venne sperimentata una forma alternativa di società, dando linfa a quel futurismo da cui si svilupperanno dadaismo, surrealismo, simbolismo, cubismo, la cui lezione si rovescerà direttamente nelle avanguardie artistiche e politiche degli anni Sessanta. (LEGGI: Settant’anni di avanguardia italiana)

    22fbeebcover12510Molti furono gli aspetti libertari del periodo fiumano: nella controsocietà dannunziana la “festa” era il cardine della vita quotidiana. Le continue parate di bande musicali, benché spesso in divisa da “arditi”, erano l’espressione della ricerca del dionisiaco, dell’orgia delle passioni. Le continue danze sotto le bandiere, la musica militare nelle piazze illuminate, le droghe e il sesso, erano aspetti di una città in quotidiana rivoluzione. Fu una “festa della rivoluzione”, come l’ha chiamata Claudia Salaris.

    Fiume e la ribellione futurista

    Il giornale “La testa di ferro”, che nel sottotitolo recitava “la voce libera dei legionari di Fiume”, può sembrare a prima vista un giornale “proto-fascista” per il linguaggio, l’uso del carattere tipografico, la scelta del nome, ma era espressione di un anarchismo sovversivo ben espresso da un editoriale del direttore, Mario Carli:

    “Tutti sanno quanta dose di anarchismo sia nella nostra concezione futurista del mondo, che vorrebbe abolire tutte le cose inutili ed ingiuste: le dinastie ed i carceri, il papato e i tribunali, il parlamento e i privilegi, l’archeologia e i corrieri della sera […] io mi sento assai vicino alla concezione anarchica, cioè individualista, che vuol preparare un tipo di uomo libero e forte, unico e indiscusso arbitro dei propri destini”

    Parole che riecheggiano in un intervento di Marinetti, che a Fiume è rimasto poco a causa dei contrasti con D’Annunzio:

    “Vogliamo liberare l’Italia dal papato, dalla monarchia, dal senato, dal matrimonio, dal parlamento. Vogliamo un governo tecnico senza parlamento, vivificato da un consiglio, o eccitatorio di giovanissimi. Vogliamo l’abolizione degli eserciti permanenti, dei tribunali, delle polizie e delle carceri… Il nostro patriottismo rivoluzionario non è fatto di sentimento, ma di dinamico senso pratico che vuole ad ogni costo esercitare un’azione reale, distruttrice e benefica”

    Marinetti, come D’Annunzio, è poeta bollato di “fascismo”, come lo è il futurismo tout court. Ma se il “marinettismo” fu simpatetico con il fascismo, e senz’altro il primo fascismo fu innervato di anarchismo individualista (tradizione, questa, anche dell’Italia repubblicana con le sue leghe e moVimenti), il futurismo fu un’espressione più complessa, ludica e ribelle, che a Fiume ebbe la possibilità di sperimentarsi in letture pubbliche, pezzi di teatro, baruffe e scazzottate, sbornie e amplessi.

    Lo stesso D’Annunzio, sulle colonne del giornale, disse: “tutta la mia cultura è anarchica […] la mia opera non è nazionalista”. Quanto basta a rovesciare le comuni credenze che vogliono l’impresa fiumana come un bubbone del peggiore nazionalismo italiano, prodromo dell’imminente deriva fascista. Anche D’Annunzio si confuse parecchio a Fiume, accusando Mussolini di viltà e opportunismo, dicendosi “comunista“, e fiorendo nella sua migliore estetica: dall’eia eia alalà, in cui si combinava il grido di battaglia di Alessandro Magno con quello degli opliti dell’antica Grecia, al “me ne frego“, in realtà coniato dal poeta futurista Bruno Corra, fino ai discorsi dal balcone che poi Mussolini avrebbe imitato.

    La “Carta del Carnaro”, prove di democrazia diretta

    Ma c’era qualcosa di concreto dietro questa estetica. Un progetto politico. La Costituzione del Carnaro, promulgata l’8 settembre del 1920, era estremamente avanzata nel campo dei diritti civili: suffragio universale maschile e femminile (in Italia solo 1948); parità di salario tra uomini e donne; divorzio (in Italia solo nel 1970); gratuità dell’istruzione elementare; libertà di stampa. Elementi di socialismo sono presenti nell’attenzione ai diritti sociali, dalla pensione al reddito minimo, con particolare importanza nei confronti del lavoro “unico mezzo di scambio” che ha lo scopo “dell’elevazione spirituale” e non del “bruto sfruttamento”. La proprietà privata veniva consentita ma non come “riservata alla persona come fosse una sua parte”. Soprattutto la Costituzione affermava che Fiume era repubblica a “democrazia diretta” per la quale il popolo era legislatore attraverso assemblee, senza intermediazione di partiti o parlamento.

    D’Annunzio e l’antislavismo

    La Carta apriva ai diritti della minoranza slava della città, con cui D’Annunzio non fu tenero in precedenza. Nella Lettera ai Dalmati del 1919 il poeta riscaldava gli animi degli italiani d’oltre Adriatico con un discorso acceso di retorica nazionalista nel quale, con il suo stile abituale, definiva gli slavi una “accozzaglia di Schiavi meridionali che sotto la maschera della giovine libertà e sotto un nome bastardo mal nasconde il vecchio ceffo odioso”. Non un’espressione di antislavismo quanto di un nazionalismo “a tutto tondo” tipico nel discorso politico dell’epoca, all’indomani di una guerra che per essere combattuta e vinta doveva contenere l’odio del nemico. Nella stessa lettera il poeta riserva per i vicini francesi parole simili a quelle riservate agli slavi: “il Celta che sotto il bianco pelo mal dissimula la bene esercitata mascella belluina”. Questo non significa che, animati dalle sue parole, gruppi di teste calde non abbiano messo a ferro e fuoco le campagne (a maggioranza slava) intorno a Fiume, consapevoli della loro impunità. Ma D’Annunzio contiene in sé, nella sua azione politica e nella sua retorica, tutto e il contrario di tutto: fu deputato socialista prima della guerra (nelle fila del PSI) e lo stato fiumano, di cui era a capo, fu il primo paese a riconoscere l’Unione Sovietica, che ricambiò il favore.

    L’ufficio colpi di mano

    Interessante, infine, fu il modello economico che potremmo definire “piratesco”. Colpita dall’embargo commerciale, la piccola repubblica fiumana si sostenne attraverso atti di pirateria: con veloci unità navali i legionari di D’Annunzio assaltavano navi commerciali nell’Adriatico. Si fecero chiamare “uscocchi“, dal nome dei pirati slavi che nel XVI° secolo dalle coste di Istria e Dalmazia assaltavano le imbarcazioni ottomane e veneziane. A occuparsi della pirateria era un apposito ministero, l’Ufficio colpi di mano, dal cui nome emerge tutta la carica ludica e rivoluzionaria della lezione futurista (poi assente sia nel marinettismo che nel fascismo).

    Conclusioni

    Fiume è stata anche, ma non solo, il laboratorio dell’estetica fascista. Questo è innegabile. Tuttavia non va dimenticato ciò che dietro quell’estetica si nascondeva: un intreccio di patriottismo, comunismo, socialismo, anarchismo, innervato da impulsi futuristi di rovesciamento delle convenzioni morali. Fu lo stato contraddittorio e fantastico, metà empireo e metà bordello, inventato dalla follia visionaria di un poeta arrogante e intelligente, colto e vanesio. Un poeta vero che ha tradotto in vita la poesia. E Fiume fu, per sua definizione, la “città della vita”. I simboli di morte, il teschio poi ripreso dal fascismo, erano lì espressione della massima pulsione della vita. Una vita per cui valeva la pena di morire. L’impresa di Fiume si concluse con il “Natale di sangue” del 1920, la prima volta in cui italiani fecero la guerra contro altri italiani, azione benedetta dallo stesso Mussolini che due anni dopo, da “duce” del fascismo, occuperà nuovamente la città ma questa volta senza feste, schiacciandola sotto il passo marziale delle camicie nere e del loro cupo conformismo senza fantasia.

    Quella di Fiume è una pagina della nostra storia che andrebbe vista nel suo insieme, con sereno distacco, senza farne bandiera e senza giudizi ideologici. Ponendo polemicamente l’accento su aspetti meno noti, e forse difficili da digerire per chi (da destra come da sinistra) guarda a quegli eventi, si è qui voluto mostrare non il rovescio della medaglia, ma la contraddittoria coerenza di una sfera, che non ha facce ma un’indistinguibile superficie in cui tutto si specchia e deforma.



    Per saperne di più si legga “Alla festa della Rivoluzione“, di Claudia Salaris, Il Mulino 2008

    http://www.eastjournal.net/archives/50202
    "Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno"
    Tristan Tzara

    Je m'exalte, je degresse encore... Je vous ai reperdu mon histoire... Non! Non!
    (L.F. Céline, Maudits soupirs pour une autre fois)

  4. #4
    Rossobruno cattivone
    Data Registrazione
    15 Dec 2009
    Località
    Morte al liberismo!
    Messaggi
    20,588
     Likes dati
    6,959
     Like avuti
    6,324
    Mentioned
    215 Post(s)
    Tagged
    20 Thread(s)

    Predefinito Re: Comunismi (ExtraMarx)

    Nel marxismo ma fuori dal marxismo leninismo

    trotskismo
    bordighismo
    sinistra internazionalista
    titoismo
    autonomia
    zapatismo
    eurocomunismo
    socialismo del XXI secolo (il migliore a mio avviso)
    socialismo di mercato
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  5. #5
    email non funzionante
    Data Registrazione
    15 Aug 2013
    Località
    Tortuga
    Messaggi
    11,131
     Likes dati
    338
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    162 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Comunismi (ExtraMarx)

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    Nel marxismo ma fuori dal marxismo leninismo

    trotskismo
    bordighismo
    sinistra internazionalista
    titoismo
    autonomia
    zapatismo
    eurocomunismo
    socialismo del XXI secolo (il migliore a mio avviso)
    socialismo di mercato
    anche, però non soltanto.

    Il mio 3d vorrebbe analizzare tutti i socialismi e comunismi "eretici" dalla riv. francese in poi. Non proprio quelli strettamente legati alla dottrina marxista (di cui anche trozkismo, titoismo ed altri fanno parte). Anche perchè se ne parla già molto, in altri.
    "Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno"
    Tristan Tzara

    Je m'exalte, je degresse encore... Je vous ai reperdu mon histoire... Non! Non!
    (L.F. Céline, Maudits soupirs pour une autre fois)

  6. #6
    Rossobruno cattivone
    Data Registrazione
    15 Dec 2009
    Località
    Morte al liberismo!
    Messaggi
    20,588
     Likes dati
    6,959
     Like avuti
    6,324
    Mentioned
    215 Post(s)
    Tagged
    20 Thread(s)

    Predefinito Re: Comunismi (ExtraMarx)

    Citazione Originariamente Scritto da Ticonderoga Visualizza Messaggio
    anche, però non soltanto.

    Il mio 3d vorrebbe analizzare tutti i socialismi e comunismi "eretici" dalla riv. francese in poi. Non proprio quelli strettamente legati alla dottrina marxista (di cui anche trozkismo, titoismo ed altri fanno parte). Anche perchè se ne parla già molto, in altri.
    Non ho mai considerato con molta attenzione tutte quelle correnti di pensiero che non hanno trovato concretizzazione storica. A parte alcune branche dell'anarchismo (Bakunin, Malatesta, Kropotkin...) il comunismo "non marxista" era quello di Moro e Campanella, ma anche il comunismo cristiano di Thomas Muntzer. Segnalo pure Morelly e il più rivoluzionario Blanqui.
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  7. #7
    email non funzionante
    Data Registrazione
    15 Aug 2013
    Località
    Tortuga
    Messaggi
    11,131
     Likes dati
    338
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    162 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Comunismi (ExtraMarx)

    qui ci serve l'intervento di @italicum

    Blanqui Louis-Auguste
    treccani.it

    Rivoluzionario francese (Puget-Théniers, Nizza, 1805 - Parigi 1881), fratello del precedente. Partecipò all'attività della carboneria; poi collaborò al Globe; ma dopo la rivoluzione del luglio 1830, legatosi con F. Buonarroti, fu uno dei maggiori esponenti della società degli Amis du peuple (1831), a base repubblicana e socialista, e poi, nel 1833, della Società dei diritti dell'uomo, di tendenza ormai comunista. B. fondò poi una Société des familles. Non prese parte ai tumulti del 1834; ma nel 1839 tentò un colpo di mano per impadronirsi del palazzo di giustizia e della prefettura di Parigi. Arrestato dopo alcuni mesi, fu condannato a morte, ma la pena fu commutata in quella dell'ergastolo.

    Liberato nell'aprile 1847, partecipò ai moti del 15 maggio dell'anno successivo, fondando la Société répubblicaine centrale; arrestato, condannato a 10 anni di prigione, amnistiato nel 1859 e nuovamente condannato nel 1861, evase nel 1865, rifugiandosi a Ginevra e poi a Bruxelles; riapparve sulla scena nell'agosto del 1870 a Parigi.

    Fu membro della Comune, e fu perciò condannato a vita, nel 1872. Fu graziato quasi alla vigilia della morte.
    wikipedia


    Rivoluzionario, attivista e politico francese, considerato uno degli esponenti di spicco del socialismo utopistico, orientato verso tendenze comuniste.

    Biografia

    Nacque da una famiglia benestante (il padre era prefetto) che gli diede l'opportunità di studiare legge e medicina. Fervente repubblicano, contribuì alla cacciata del re Carlo X di Francia nel 1830, durante la Rivoluzione di luglio; aderì poi alla Carboneria francese fondando gli Amis du peuple (1831) poi la Société des droits de l'homme (1833) e in seguito la Société des familles nella quale fu trovata polvere pirica durante un'ispezione e Blanqui fu condannato a due anni di carcere.

    Era diventato nel frattempo socialista. Con l'amnistia del 1836 riuscì a tornare in attività e fondò la Société des saisons con la quale, nel maggio del 1839, partecipò all'organizzazione di un'insurrezione che gli costò la condanna a morte, commutata in ergastolo, da cui però fu graziato nel 1847. Partecipò ai moti del 1848 in cui tentò un nuovo colpo di stato contro il re Luigi Filippo. Aderì con Armand Barbès alla Société républicaine, ma fu nuovamente arrestato e condannato alla deportazione in Africa, da dove tornò con l'amnistia del 1859 per essere nuovamente arrestato nel 1861.

    Stavolta riuscì a sottrarsi alla legge andando in esilio in terra belga dove continuò incessantemente la propria azione di propaganda politica, fondando i periodici "Candide" e "La patrie en danger". Rientrato in Francia nel 1870, dopo la caduta di Napoleone III e la sconfitta francese nella guerra franco-prussiana, diresse per pochi giorni un governo provvisorio. Membro della Comune di Parigi (elogiata anche da Karl Marx), nel 1872 il presidente Adolphe Thiers lo fece ancora arrestare e condannare nel 1872 nuovamente all'ergastolo.

    Fu amnistiato nel 1879 ormai vecchio e malato, a soli due anni dalla scomparsa.

    Dopo la sua ultima carcerazione, durata otto anni, Blanqui pubblicò, nel biennio 1880-1881, il giornale "Ni Dieu ni maître", potente organo di estrema sinistra, dal titolo clamorosamente programmatico ("Né Dio né padrone") tanto da diventare un motto di alcuni comunisti. La sua visione politica avrebbe influenzato fortemente il pensiero operaio, quello socialista e quello comunista dell'Ottocento, al cui interno si sarebbe sviluppata una vera e propria corrente ispirata al pensiero di Blanqui (ossia il blanquismo).

    Uomo d'azione più che elaboratore di teorie, egli era convinto che il proletariato potesse creare una società di liberi e di uguali solo mediante un'insurrezione armata guidata da una piccola minoranza ben organizzata e decisa ad imporre la propria dittatura. Blanqui dedicò la sua intera esistenza a questa causa, senza lasciarsi scoraggiare né dall'esilio né dalle pene carcerarie cui fu ripetutamente condannato.

    Opportuno ricordare che Blanqui fu sempre stimato e ripreso anche da ambienti del Fascismo rivoluzionario, e da Mussolini stesso. È necessario precisare infatti che proprio sulla testata de "Il Popolo d'Italia", giornale fondato da Benito Mussolini, veniva riportata la massima "Chi ha del ferro ha del pane", propria di Blanqui.
    Opere

    L'Eternité par les astres

    I temi e gli aspetti filosofici

    Nell'opera L'Eternité par les astres Blanqui analizza la possibilità dell'esistenza di dimensioni parallele infinite che necessariamente portano all'idea di infiniti nostri doppi che ripeteranno o varieranno i nostri gesti. Questi temi, che saranno cari a Borges, o a Escher, per certi versi appartengono anche agli aspetti più teorici della fantascienza. Lo stesso tipo di riflessione però considerato nella diacronia e non nella sincronia porta verso i concetti di eterno ritorno di Nietzsche.

    «Ogni astro, qualunque astro esiste un numero infinito di volte nel tempo e nello spazio, non in una soltanto delle sue forme, ma così com' è in ognuno dei momenti della sua esistenza, dalla nascita alla morte. E tutti gli esseri sparsi sulla sua superficie, grandi e piccoli, vivi o inanimati, condividono il privilegio di questa perennità. La terra è uno degli astri. Ogni essere umano è dunque eterno, in ognuno dei momenti della sua esistenza. Quello che io ho scritto in questo momento nella mia cella , l' ho scritto e lo scriverò per l' eternità, sullo stesso tavolo, con la stessa penna, vestito degli stessi abiti, in circostanze uguali. Tutte queste terre sprofondano, una dopo l' altra, nelle fiamme che le rinnovano, per rinascere e sprofondare ancora, scorrimento monotono di una clessidra che si gira e si svuota eternamente da sola. »

    Blanqui
    "Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno"
    Tristan Tzara

    Je m'exalte, je degresse encore... Je vous ai reperdu mon histoire... Non! Non!
    (L.F. Céline, Maudits soupirs pour une autre fois)

  8. #8
    email non funzionante
    Data Registrazione
    15 Aug 2013
    Località
    Tortuga
    Messaggi
    11,131
     Likes dati
    338
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    162 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Comunismi (ExtraMarx)

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    Non ho mai considerato con molta attenzione tutte quelle correnti di pensiero che non hanno trovato concretizzazione storica. A parte alcune branche dell'anarchismo (Bakunin, Malatesta, Kropotkin...) il comunismo "non marxista" era quello di Moro e Campanella, ma anche il comunismo cristiano di Thomas Muntzer. Segnalo pure Morelly e il più rivoluzionario Blanqui.
    bravissimo, ho appena provveduto! Ad ogni modo, vorrei contribuissero anche altri con loro contributi. Io metto i pensatori che amo (che pressappoco sono quelli da te citati). Ma non voglio fare nessuna polemica, naturalmente, ringrazio che mi ospitate in quanto pensatore "critico" rispetto al marxismo classico e che quindi si sia aperti al dialogo, pur nelle divergenze (cosa pressoche' impossibile in altri spazi per i motivi che sai)
    "Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno"
    Tristan Tzara

    Je m'exalte, je degresse encore... Je vous ai reperdu mon histoire... Non! Non!
    (L.F. Céline, Maudits soupirs pour une autre fois)

  9. #9
    Rossobruno cattivone
    Data Registrazione
    15 Dec 2009
    Località
    Morte al liberismo!
    Messaggi
    20,588
     Likes dati
    6,959
     Like avuti
    6,324
    Mentioned
    215 Post(s)
    Tagged
    20 Thread(s)

    Predefinito Re: Comunismi (ExtraMarx)

    Su Blanqui, credo che il più ferrato sia italicum.
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  10. #10
    email non funzionante
    Data Registrazione
    15 Aug 2013
    Località
    Tortuga
    Messaggi
    11,131
     Likes dati
    338
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    162 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Comunismi (ExtraMarx)

    "Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno"
    Tristan Tzara

    Je m'exalte, je degresse encore... Je vous ai reperdu mon histoire... Non! Non!
    (L.F. Céline, Maudits soupirs pour une autre fois)

 

 
Pagina 1 di 5 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Risposte: 25
    Ultimo Messaggio: 14-09-17, 11:29
  2. Il futuro dei comunismi eretici
    Di Rodolfo nel forum Comunismo e Comunità
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 18-05-10, 14:04
  3. Mozione di condanna a tutti i fascismi e comunismi odierni
    Di Dark Knight nel forum Prima Repubblica di POL
    Risposte: 81
    Ultimo Messaggio: 01-09-07, 16:33
  4. Mai più comunismi!
    Di ariel nel forum Sinistra Italiana
    Risposte: 46
    Ultimo Messaggio: 27-08-04, 03:22
  5. mai più comunismi!
    Di ariel nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 4
    Ultimo Messaggio: 01-08-04, 20:13

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito