Originariamente Scritto da
Spiloz
Sconfitta epocale di Renzi e Berlusconi. Gli anti-sistema Di Maio e Salvini hanno saputo giocare meglio con le regole del sistema
È accaduta una cosa molto semplice:
nelle urne è crollato l'establishment, o meglio tutti coloro che sono stati percepiti tali. Il loro disegno, la loro retorica,
i soggetti che hanno interpretato il ruolo di "difesa del sistema" di fronte all'arrivo dei "barbari". Il disegno di una legge pensata per favorire le larghe intese, utilizzando il "voto utile" per arginare i Cinque Stelle. La retorica degli "incapaci" e di un paese sull'orlo di una regressione politica e culturale. I protagonisti di questa operazione, Renzi e Berlusconi.
La sconfitta del Pd, e dell'intero centro-sinistra, per dimensioni e significato politico è la peggiore della storia repubblicana, dal '48 in poi, eclatante per un partito che ha governato il paese negli ultimi cinque anni, a livello centrale e nelle principali regioni italiani. Altrettanto epocale è il ribaltamento dei rapporti di forza del centrodestra. È la chiusura di un'epoca.
Per la prima volta da cinque lustri a questa parte Forza Italia perde la sua egemonia sulla coalizione. E Berlusconi, nell'ambito della sua stessa coalizione, è battuto da un altro leader. "Le primarie si fanno nelle urne", ha sempre ripetuto il Cavaliere in questi anni, forte di un consenso sempre superiore agli altri, sebbene sempre meno plebiscitario rispetto ai tempi d'oro (già nel 2012 col 22 per cento aveva perso diversi milioni di voti). È accaduto. E le ha perse.
Elezioni 2018: Il crollo dell'establishment