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    Predefinito Corrispondenze democratiche repubblicane. Ad evidenza, certezza del vivere politico.

    STORIA RECENTE DI UNA LOTTA DEMOCRATICA E DESCRIZIONE DI SUA ATTUALITÀ.


    PREAMBOLO:
    Così iniziò l'impresa antidemocratica contro il sistema elettorale proporzionale, poi continuando con lo sfruttamento ai danni dei movimenti politici pro sistema maggioritario e col profitto ai danni di analfabeti, stranieri, od intelligenze superiori e talenti diversi, infine tentando il colpaccio con continui tentativi di sfruttare le differenze linguistiche:
    Pretese locali irricevibili ma ricevute e sbarramenti irrecepibili ma imposti, come? Con la tecnica del doppio gioco, usando i due soprusi per reciproco sostegno e riuscendo nel principio tramite l'uso di notizie false e pareri inconsapevolmente fuorvianti.
    CRONACA STORICA:
    Partecipazioni assicurate e soglie di sbarramento furono introdotte ma provvidenzialmente deviate per situazioni che i traditori della democrazia non avevano pensato. Non sapevano delle istanze di separazione in alcuni luoghi del Settentrione né sapevano che tali istanze erano gravemente significanti per la mancata presenza dello Stato, e non causa intrusioni di criminalità organizzata ma occupazione da parte di estremismi, quasi sempre di destra, incompatibili con qualunque Stato. Né sapevano dell'anarchismo anti-italiano diffuso in Pianura Padana e nei “pressi” verso Sud, nelle cosiddette Regioni Rosse, un odio etnofobico nutrito da molti ed in grado di confondere e scombinare la convivenza politica tutta intera, sostenuto ingenuamente ed assurdamente da elementi delle o nelle criminalità organizzate del Meridione e usato da poteri religiosi e politici filovaticani, talvolta volontariamente anche questi anti-italiani ed anche più violenti e con grave capacità di propaganda basata su messaggi subliminali o influenza occulta.
    In ogni caso la tolleranza dovuta, con minimo di consapevolezza e stentatamente e faticosamente ottenuta, fu provvisoria. La Magistratura, provvedendo a verificare che le modifiche elettorali non avevano distrutto la possibilità di continuare attuando le correzioni, emanò sentenze per il ripristino. A sèguito di questo fu studiato un sistema a base proporzionale con metodo maggioritario valevole soltanto per la scelta dei candidati, riconosciuto dalle autorità competenti non incostituzionale. Ciò poteva essere rivalsa per chi danneggiato dalle precedenti alterazioni e inoltre era rispondente alle nuove esigenze di sicurezza, motivate dalle necessità di difendersi dai burattinai dei poteri anti-italiani ed antidemocratici; inoltre la novità non era ostile ai sostenitori di un sistema elettivo maggioritario, anzi già soddisfacente per le ragioni espresse da costoro, non ancora decisi a proporre la via di trasformazioni massicce delle Istituzioni. Soprannominato “Mattarellum” ma soprattutto perché, funzionando, molti contro lo Stato ne erano risentiti assai ma non spaventati, alla fine i sostenitori delle grandi trasformazioni strutturali si ritrovarono ad agirvi contro, assieme all'Antistato ovvero parte sconosciuta od ignota e imprecisabile, a sinistra con intento decostruente, a destra con intento ricostruente. Repubblica popolare comunista, poi comunitaria, d'altro canto democrazia a partecipazione ridotta, poi presidenzialismo, erano le idee con cui si contendeva o contro cui si lottava per un futuro, sempre più nelle mani di una antipolitica, che volendo distrugger tutto, pareva unanime con i moderati conservatori, questi in realtà interessati a smentire, per difendere prima e poi per ripristinare un ordine democratico effettivo ed accettabile.
    A far precipitate la situazione, inizialmente fatta di tensioni gravi nelle Istituzioni, fu la frangia estrema dei movimenti politici femministi. Dopo aver condotto e poi costretto a ridurre, coi precondizionamenti, il partito maggiore di sinistra a liste bloccate in egual numero di pretendenti maschi e femmine, senza che si potesse poi neppure stabilire se le donne potessero esser più dei maschi ma non viceversa, ecco il femminismo agire direttamente da estero, avendo introdotto il proprio sistema di potere nelle istituzioni burocratiche di controllo dei rispetti dei diritti; ma con tale irruenza e fino alla afasia, esibita in politica interna italiana e poi estera anche, tanto che la frangia in Italia e altre pure in Europa restavano bloccate a metà del compito…: sicché la sentenza che avevano preparato e che doveva esser “lanciata” da Strasburgo per via di Corte omonima (solo di nome omonima), prima di stessa “partenza” era diventata loro ostile, dato che le situazioni diverse, e lo sapevano bene assai proprio le polizie e chi ci collaborava, le situazioni cioè cui far fronte con le votazioni diverse, erano nei fatti più drammatiche per i maschi che per le femmine e queste non traevano dunque dall' “arrivo” privilegi ingiusti né i maschi trattamenti iniqui. Così sfumò il piano di istituire con violenza e sopruso un matriarcato con un “colpo di mano” nella e dalla Europa Unita, fondato soprattutto su il terrore e la costrizione, adoperati facendo leva sulla tolleranza e volontaria distrazione di molti agenti dell’ordine o altri nello Stato in còmpiti analoghi, autodissuasi dal provvedere contro i crimini femminili, responsabili anche di circostanze miserrime per molti bambini maschi, impegnati a sopravvivere tra i torti di false madri mentre tutto attorno era indifferenza od impotenza. Indagini capziose, sciocche, che non tenevano conto delle differenti strategie della aggressività femminile: carceri con pochissime detenute e delitti a iosa fuori e di tantissime; falsità, veleni, abbandoni, schiavitù, crimini perpetrati in quantità industriale anche per la diffusione di false psicologie che bloccava molte indagini, ed una società italiana sopravvissuta con l'astuzia del principio, secondo cui: gli eccessi finiscono per impedirsi. All'estero ambienti femministi meno violenti ma il più delle volte perché più facoltosi, da cui si ammise di aver trovato in Italia resistenze impensabili. Mentre la rabbia per questa sconfitta parziale cresceva, la confusione veniva da vasta internazionalità. Già da prima in Spagna e Scandinavia il femminismo tentava di distruggere l'onore degli Stati, introducendo nelle burocrazie nazionali le insignificanze normative delle cosiddette “nozze gay”, formalmente uguali a quelle cosiddette “lesbo” pure assieme introdotte… Senonché le falsificazioni di rapporti naturalmente precari non godono di naturali simmetrie intellettuali; ed infatti le assistenze di diritto alle madri con le “nozze lesbo” non riuscivano per prassi tanto nemiche delle madri, mentre per i padri con le “nozze gay” lo erano del tutto. In Scandinavia le invadenze, seducenti ed insidiose, dei movimenti femministi, furono convogliate dai cittadini più astuti o personalmente facoltosi entro una sensibilità impolitica, che era di molti cattolici antiluterani e di tantissimi exluterani, incapace di capire quanto aliena la istituzione di qualsiasi matrimonio dagli Stati scandinavi. In Spagna vinsero le differenze culturali inaspettate: dopo la solenne ed illogica (ma perché dovuta a volontario assenteismo mentale di cittadino) promessa dell'allora capo socialista di “promulgare” "diritti" umani anche per le scimmie, in verità costretto a ciò in certo senso da beffardi ed arrischiati contestatori che gli pretendevano, lui nolente, per mezzo di suoi eccessi di idiozia, altra sincerità repubblicana a scopo di rivolta contro scientismo antiscientifico e malasanità, ecco le famigerate e più assurde e contraddittorie se non illogiche “adozioni omosessuali”… Secondo alcuni artificiosi e aggressivi deliri femministi, di quelli espressi distrattamente urinandosi addosso anche in colloqui politici, le due cose poi avrebbero acquistato sensi culturali e politici e sociali inusitati ed invece erano ipnoticamente cagione di silenzi o privazioni di idee intorno ai concetti di ruoli naturali adottivi; allora ad intromettersi coraggiosamente nel gioco, indegno anche delle funestamente celebri donne, pervertite e crudeli, di Adolph Hitler, più pervertite e crudeli di lui medesimo, fu il ricorso di presunti o in certo senso ex “sposi gay”, che riuscirono, in mezzo al razzismo dilagante ed imprevedibilmente violento in vasta parte di Europa ed anche Spagna, a portare propria cronaca e lamentela davanti ai loro giudici, fino ad allora solo provvisti di teorie, poi dopo anche con le pratiche… e quelle vere, giudiziarie, non i contratti insignificanti e fuorvianti tra persone di stesso sesso. Sicuramente in ospedali e in scuole o in sorta di “mostre” universitarie c’erano bimbi in situazioni ancora più indegne che in mezzo a recite di “mammi” e “pappi” o che in mezzo al lutto di amici intimi costretti ad affrontare i mascherati insulti di moltitudini di stupidi con la vita stessa, affrontando durezze e patimenti ed aiutando orfani o perseguitati; ...e, come per omaggio, ad alcune donne non femministe era macabramente riservato destino meno comune ma non diverso! Per le cronache vere portate ai giudici, la vera legge in Spagna esisteva ancora, specificando che è “onesto” esser familiari adottivi anche durante relazioni tra stesso sesso tra gli adottanti; ovviamente non era questa ovvietà e neanche novità legislativa lo scopo femminista nonché razzista, che intanto ne restò sconfitto, come folgorato, senza che il Diritto in Spagna confondesse scimmie ed umani, cosa conveniente anche per le libertà delle scimmie (purtroppo propaganda scorretta nega ancora l'esito). Di tanta e davvero pronta fantasia in stile corrida, i nemici della politica in Europa non sospettavano! Ecco allora la vendetta e contro il luogo delle più dure resistenze, l'Italia: sulla nostra Patria si abbatterono sentenze nulle per difendere rapporti nulli ma poi condanne non nulle. Similmente che in Spagna, l’invadenza è stata in Italia combattuta portando casi ai giudici, ed innescando funzionamenti adeguati delle leggi già esistenti; ed a fronte di insistenza, da Italia e altrove le cosiddette “unioni omosessuali negli Stati” si trasformavano per i veri burocrati in perfetti esempi da usare per poligamie… già esistenti di fatto ma in definitiva burocraticamente non solo rilevanti anche rilevabili secondo volontà degli sposi! E dalla Corte a Strasburgo in risposta fu “concesso” un grande strano inaccettabile nulla!
    Nel frattempo tutto questo itinerario tra sopravvivenza politica e trionfo differito di stupidaggini e morte, coinvolgendo i cittadini europei con doppia cittadinanza od in cambio di cittadinanze europee, trovando credito nei disturbatori dei partiti in Italia e quindi sorta di sostegno involontario negli impegni di politica economica comune, spinsero alcuni in Italia a studiare un modo per continuare una Europa unita ma senza invalidare elezioni democratiche italiane. Convogliando i disordini dilaganti nei partiti stessi, preda del femminismo e degli intrighi della malasanità, un nuovo sistema doveva essere una auto-irregimentazione, da parte di rappresentanza deviata e per non rappresentati invadenti. A destra i neofascisti volevano istituire regime dittatoriale; a sinistra i nostalgici stalinisti, ufficialmente comunisti, volevano introdurre vuoto di potere da ricolmare uscendo improvvisamente dalla Alleanza Atlantica. Al Centro premeva direttamente l'antipolitica, di cui parte molto ignorante non si accorgeva che togliendo di mezzo le due estreme opzioni non accadeva la fine dello Stato ma la fine per intrusioni dei neofascisti e di nostalgici stalinisti. La restante parte antipolitica ignorava che il comunismo nei Comuni non era rivoluzionario e che i Servizi Segreti italiani non tramite illegalità avevano tenuto lontani gli interventi sovietici illegali. Trascinati da eventi incompresi, i rappresentanti politici italiani nazionali approntarono un sistema maggioritario semplice su base proporzionale complessa, a scopo di pre-equilibramento secondo esigenza di garantire ambo i sessi. A sinistra, ritenendo già iniziata la decomposizione delle strutture statali, non si supponevano futuri veti; a destra, ritenendo già avviata la ricomposizione statale, li si ritenevano già presenti; in Europa molti potenti li pensavano passati, o inattivi o già attivi; ma la garanzia per i sessi funzionava a breve e perciò proprio contro le precedenti intrusioni sessiste attuate da ambienti europei, mentre il voto maggioritario serviva ad evitare che la necessaria garanzia fosse una limitazione antidemocratica. Promulgato tale sistema da chi non aveva più tanto interesse nella politica nazionale, esso però gli restituiva futuri interessi alla politica. Della inversione di effetti politici subita per questo nuovo meccanismo elettorale, i nemici fuori e dentro il Paese restarono esterrefatti fino a pensare di autosbaragliarsi, contenti di una mezza distruzione, poi però ingannati da chi li avversava a tornare disastrosamente sui propri passi, in virtù della inversione politica stessa che poneva i loro vecchi piani in statuto invertito anch’essi; e difatti nella assurda sospensione generale, mancando presupposti per agire con certezze politiche, gli echi delle falsità non ancora adoperate ma usate per minacce dalla antipolitica venivano raccolti da altri ed inaspettati, loro nemici in apparenza, per altri ancora soltanto non ostili; e moltitudini di ingenui, in verità colpevolmente tali, si ritrovarono a volere ed esigere il definitivo sistema impossibile, che sarebbe stato buono per i tempi del Neolitico, delle Palafitte e dei Tramonti fugaci della antica Terra Esperia, ma se ci fosse stata condizione che allora non poteva verificarsi.
    Ma tanta resistenza, e ai malfattori mancava occasione sempre più. La protesta primitiva, delle discoteche violentemente cacofoniche, dei quiz televisivi paranoici, trovava disperato involontario o sol desiderato senso nel paralizzare nel nonsenso la falsa significanza delle scritture giornalistiche o dei giornalisti, assurti a Quarto Potere ma coi compari antipolitici al sèguito, un poco tollerati e deliberatamente da vasta intellettualità proprio per costituirne impedimento. Da questo mondo, lo stesso che trovava nel nome biblico di Gomorra il modo per autoaccusarsi presso le stesse criminalità organizzate più accanite, sbandierato da sprovveduto talento di scrittore tratto dai trucchi dei capibanda e eletto quale sorta di paggio, giullare, poi accompagnatore galante, da un mondo senza più orizzonte di degna esistenza politica, proveniva il sostegno al sistema impossibile, il trionfo sognato agognato da chi voleva prima togliere liceità ad istituzioni italiane, poi ritentare il “colpo di mano” del matriarcato: e l'impossibile sistema proclamato e detto “Italicum”, rammemorava la giocondità tribale dei trogloditi piú gentili. Era un sistema a garanzia maggioritaria semplice e riuscita proporzionale complessa, per così dire come le collanine della Pompei nolana, dai fori complicati e gli orpelli semplici, era anche la speranza di molti da fuori, nuovi pirati, spacciatori, lenoni, di trovare sciocchi e sciocchezze in gran quantità dando così parvenza di accettabilità ai torti terribili o disastrosi. Incapaci di far lega, i nuovi apparsi in scena, con la intellettualità del femminismo deviato, che modellava i pensieri sul sopruso raffinato ma non mirato o sullo stile chimico degli anestetici dei falsi medici o sul nudismo con la sporcizia: di codesti avventati io ricordo sgomenti, perplessità, tristezze, in mezzo alla strada o nei bar, con un ghigno benevolo per la brava gente, maschi o femmine che fossero, in mesi e giorni scanditi dal nome buffo forse e affibbiato alla novità elettorale, il cosiddetto “Porcellum”… Arrivò, alla fine, la Sentenza della Magistratura a stemperare quel ghigno in un abbozzo di sorriso.
    Venuti a contrasto per tante smentite, anche di disonesti non accaniti, gli ambienti devoti ed indiscriminatamente al femminismo abbandonavano il campo per lasciarselo desolato, mentre i Giudici approntavano le indicazioni per futura liceità elettorale compatibile con la preferenza sessuale. Un voto, a maschio o femmina; per chi volesse, un altro voto anche, però a sesso diverso dal primo voto, ma solo per il confronto dei candidati, non per attribuire numeri di seggi. Attribuzione di un limite invalicabile, definizione però anche delle necessità che rendono lo stare a tal limite lecito; e tanta tenacia e sagacia statale aveva parvenza corsara, dato che si stava agendo contro gente e del tutto indegna anche dei veri pirati. Non essendo abbastanza l'interesse concreto dei reali interessati nei confronti del voto per la specificazione di genere, non essendovi le emergenze diffuse che alcuni movimenti femministi ancora più accanitamente paventavano o reputavano, nondimeno molti rappresentanti sprovvedutamente provavano a farne sentire necessità, desistendo solo dopo aver avuto coscienza di non sapere gestire o comprendere a fondo quel funzionamento opzionale. Il sistema teorico posto a garanzia dalla magistratura italiana, cosiddetto e fugacemente “Legalicum”, fu quindi abbandonato, ma… per un nuovo ritorno di confusione e precarietà. L'antipolitica infatti in ultimo concentrandosi ai danni dei valori politici ed etici e dei possessori di essi, ha cercato nella imposizione del relativismo antifilosofico la nuova vittoria, scontrandosi contro il valore legislativo delle successioni e scansioni temporali ed il valore giudiziario di negozii non solo ozii e di inazioni non solo azioni.
    ATTUALITÀ:
    Dal nome fascinoso, secondo cognome di autore poi delatore giudiziario ai danni di non desiderati futuri della propria "opera sistematica", il cosiddetto “Rosatellum”, tra ventagli di versioni e tipologie differenti in stile interni automobilistici, riusciva sempre una copia omologa a sistema legittimo funzionante, per cui gli illusi lo ritenevano sorta di rampa di lancio per la futura decostruzione dello Stato con governi di sinistra, invece esso, senza neppure specifica volontà del suo reiterato creatore che accettava ordinazioni su misura anche, rimaneva, era sempre copia. Pensando tutti gli autori delle ordinazioni e lo stesso loro fornitore di aver trovato la chiave di volta, la variante opzionale che poteva rendere l'ordinazione una appetibile evoluzione politica verso una dissoluzione di qualunque etica nello Stato, glorificando il destino per essersi soffermati ufficialmente solo su due versioni, una siglata 1.0, l'altra 2.0, il creatore e fornitore esaudendo le richieste già si accorgeva dell’inconveniente irrisolvibile: la sequenza della valutazione ed accettazione. Essendo il sistema in prima versione già un meccanismo misto maggioritario-proporzionale bilanciato non commisurato, le sedute parlamentari cadevano sotto inchiesta ed implicita richiesta giudiziarie; annullata prima valutazione “1.0” perché inadeguata anche per tale, la seconda “2.0” ne risultava solamente non inadeguata ma perché gli atti parlamentari da cui scaturiva quale successione già segnati da incostituzionalità di azioni; non seguendo poi volontà di opportuna adeguatezza, che gli impresari del “Rosatellum” rigettavano per non rigettare il “Rosatellum”, al primo atto parlamentare dopo la insufficienza dei provvedimenti elettorali valutati e ricercati, fu esclusa dalle autorità con facoltà giudiziaria ipotesi di eccezionalità che giustificasse l'inadempienza, per cui fu comunicata richiesta di chiarimenti alle autorità della Repubblica, per i quali si dava contro-richiesta di spiegazioni puntualmente ricevute e per le quali la maggioranza parlamentare non reagiva con alcunché di produttivo richiesto. Iniziando altro atto parlamentare, questo terminava senza accordo raggiunto; quando il Presidente della Repubblica ordinava per necessità di costituzionalità scioglimento e ripresa ma senza facoltà legislativa a disposizione del Governo. Ciò accadeva anche secondo necessità di pausa preelettorale speciale, ma con data elezioni fissata dai giudici e con sistema accolto dunque non per ufficio ma per evenienza, funzionando esso non da prototipo, quale era intenzione dei sostenitori di esso (rivelata dallo stesso autore di esso), ma da… allotropo, cioè essendo recepito dal Vero Stato in qualità di controesempio e di modulo, non quale esemplare modello evolutivo. Il linguaggio che testimonia inclina alle descrizioni sanitarie anche scientifiche, perché il Governo decretando sui vaccini a scopo medico senza pervenire a decreto imponibile né proponibile, era costretto per ritentare decreto uguale ed applicabile a convertire il dialogo politico in discorso di competenza, in interrogazioni parlamentari drammatiche e senza soluzioni. La incompetenza ispiratrice di tanto vuoto e tanta immorale violenza, sbandierata dalla Stampa per applicazione senza considerare che non accadeva niente di differente da prima anzi meno ingerenza medica inutile e fuorviante di quanto in precedenza, ispirava anche un linguaggio legislativo precario ed insufficiente, desiderandolo base per la formazione di nuova legge elettorale; ma tali ispiratori non si rendevano conto che la Sanità dello Stato non è eminentemente medica e appone l'esigenza etica a tutta propria attività e non dipende dalle Istituzioni governative e parlamentari ma da Istituzioni maggiori, non solo civili pure militari, ciò senza previo riconoscimento burocratico e applicando Costituzione direttamente ad eventi e senza mediazioni legislative aggiuntive e per scopo di offrire non di dare, il resto potendosi attuare quale servizio a disposizione eventuale e non di base e solamente ulteriore e mai sostitutivo. Allora supponendo gli ispiratori di poter imputare incompetenza ai loro ispirati, se ne ritrovavano inattività legislativa imposta dalla Autorità dello Stato, prima di potersi applicare a subissarla con altre ispirazioni fasulle di altri decreti inapplicabili e ciò oramai con documentazione burocratica ampliata e capace a suo modo di interdire le ulteriori invadenze ai danni dello stesso Stato senza essere elusa fatalmente da aggiramenti di competenze, quali le ispirazioni medesime rimaste, appunto, incompiute.
    Chiuso il sistema precario per le elezioni entro i confini di etica possibile, la folle avventura di molti parlamentari di sinistra verso uno Stato non etico e senza nessuna etica, che aveva ultimo obiettivo il rifiuto dell'intero corpo legislativo italiano e senza possederne veramente uno alternativo ma solo indicazioni impossibili sia perché non del tutto pubbliche né repubblicane sia perché non riferite né riferibili cioè non vere intenzioni legislative ma dittatoriali ed intolleranti sin dal principio, per un insieme di sorta di regole, autonomo e non eteronomo, in regime democratico non autocratico!
    Terminata la deriva dell'etica, ovvero anche deriva etica, la frangia violenta del femminismo non ha più l'obiettivo primo da poter raggiungere; mentre l'attacco contro la proporzionalità democratica di sistema è rimasto sprovvisto sia dei complici più influenti, sia dell'arma del giudizio morale, fondato sull'idea non di etica libera ma di Stato Etico, coercitivo od impositivo in quanto impegnato in lotte che sono basate non solo su etica ma anche su difesa priva di ogni risorsa etica.
    La precarietà delle attuali rappresentanze centrali scaturendo da una mancanza di assolvimento costituzionale non sono imputabili ai susseguenti e restano, quali possibili od eventuali rivolgimenti, inaccettabili o perché delitti contro lo Stato, o perché diretti danni allo Stato.
    Tali danni risultano essere specificabili in vasti àmbiti prima impraticabili, non per provvedimenti parlamentari e governativi, non per iniziative ministeriali, bensì per azioni amministrative e non deliberative e con atti giudiziari non punitivi né difensivi né ordinativi bensì dispositivi, senza che dunque ne sia coinvolto Governo e trascinato a dispotismo o a dispotia.
    Con tali nuovi poteri democratici e repubblicani, in quanto scaturiti da condizioni generali dello Stato e della Cittadinanza ed anche soltanto indirette o inerenti a partecipazioni ed appartenenze, la crisi morale dello stato centrale risulta non più mortale, vinta dalle determinazioni dei tempi e della condotta di elettori, manifestanti, giudici ed agenti realmente in opera per una sopravvivenza politica e per una politica vantaggiosa.
    In periodi di avversione antipolitica, resta che la corrispondenza piena possibile alla democrazia tra Stato e Cittadini costituisce l'unica base o l’unica garanzia per un pieno esercizio del potere politico in favore della vita, in vasta parte dell’Orbe necessario od auspicabile, Italia compresa e non esclusa, dove chi voleva interromperla non ha vinto e non è invincibile.


    MAURO PASTORE

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    Predefinito Re: Corrispondenze democratiche repubblicane. Ad evidenza, certezza del vivere politi

    Qui il lettore sprovveduto si avvalga delle aggiunte che ho inserito in parentesi usandole per guide al senso del testo:
    / Chiuso il sistema precario per le elezioni entro i confini di etica possibile, [e chiusa pure] la folle avventura di molti parlamentari di sinistra verso uno Stato non etico e senza nessuna etica, che aveva ultimo obiettivo il rifiuto dell'intero corpo legislativo italiano e senza possederne veramente uno alternativo ma solo indicazioni impossibili sia perché non del tutto pubbliche né repubblicane sia perché non riferite né riferibili cioè non vere intenzioni legislative ma dittatoriali ed intolleranti sin dal principio, per un insieme di sorta di regole, autonomo e non eteronomo, in regime democratico non autocratico! \

    MAURO PASTORE

  3. #3
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    Predefinito Re: Corrispondenze democratiche repubblicane. Ad evidenza, certezza del vivere politi

    Citazione Originariamente Scritto da PhyroSphera Visualizza Messaggio
    La precarietà delle attuali rappresentanze centrali scaturendo da una mancanza di assolvimento costituzionale non sono imputabili ai susseguenti e restano, quali possibili od eventuali rivolgimenti, inaccettabili o perché delitti contro lo Stato, o perché diretti danni allo Stato.
    Il lettore sprovveduto intenda con l'aiuto dell'aggiunta in parentesi:

    La precarietà delle attuali rappresentanze centrali scaturendo da una mancanza di assolvimento costituzionale [, ognuna e nessuna esclusa, cioè tutte quante] non sono imputabili ai susseguenti e restano, quali possibili od eventuali rivolgimenti, inaccettabili o perché delitti contro lo Stato, o perché diretti danni allo Stato.

    (Caso grammaticale di verbo coniugato in numero col concetto implicito denotato; con sintassi verificabile solo dal decifratore non dal semplice lettore, questo comunque in grado di verificare la combinazione corretta per paratassi. Si tratta di un modo classico della retorica politica ove richiesto interessamento valido solo degli interessati e comunque rispettosi della volontà di espressione politica. Ovviamente l'efficacia retorica resta nonostante esplicazioni quali questa stessa, difatti ugualmente rigettate dagli intrusi che non accettano di poter non capire. )

    MAURO PASTORE

 

 

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