Proseguono i casi di aziende che si pappano fondi e agevolazioni da Stato e Regioni (in questo caso sembra si tratti di milioni di euro, come al solito) e poi sbaraccano e lasciano a casa i lavoratori (per poi magari delocalizzare o assumere ragazzini con lo sgravio fiscale).
Pochi giorni fa i dirigenti di Italiaonline, nata dalla fusione di Seat-Pagine Gialle con la vecchia Italiaonline, hanno annunciato 400 esuberi di cui 248 nella sede di Torino, che chiuderà. Altri 240 dipendenti circa verranno trasferiti a Milano e sono previsti ulteriori 150 esuberi nelle sedi italiane. Stiamo parlando di lavoratori e lavoratrici la cui età media è di 45 anni, difficilmente ricollocabili.
A fine 2017 gli azionisti, mai sazi (eh, coca e escort costano!), si sono divisi un dividendo da 80 milioni di euro e adesso per mangiare ancora risparmiano sui lavoratori! Si azzera il costo del lavoro per vendere! L'azienda 'quotata in borsa' continua a fare utili. I vertici della società della famiglia Sawiris rifiutano di trattare coi sindacati e temporeggiano nel mostrare alle istituzioni un piano industriale. Per l'ennesima volta siamo di fronte a un'impresa che mostra arroganza e totale mancanza di responsabilità e assunzione del rischio. Distribuisce milioni di stock option e usa i lavoratori come legna da ardere. È il momento di pensare a delle sanzioni.
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Italiaonline, 270 lavoratori a rischio - LOSPIFFERO.COM