Nel motociclismo di sport ve ne può essere solamente poco per intrinseca durezza delle condizioni nelle quali esso si attua.
Il giornalismo, diventato quasi inesistente nella sua forma autentica, riserva negli ultimi tempi errori che sono di fatto talvolta o sempre pericolosi per i non motociclisti e diffamatori per gli stessi ambienti del motociclismo.
Nelle manifestazioni sportive il carisma detto con la parola "centauro" è assente o non rilevabile.
Nel motociclismo durante gli incidenti c'è maggiore e senza paragoni possibilità di agire da parte di stesso motociclista.
Il motociclismo è una disciplina iniziatica.
Un esercito di sciocchi, rabbiosi, illusi, estranei al mondo del motociclismo, col desiderio di possederne i messaggi a volte aperti altre volte più o meno chiusi, cercano ostinatamente, ossessivamente, con puntuale smentita delle tre peculiarità che ho illustrato in questo stesso messaggio, di raccontare una uguaglianza e comunanza che non esistono trovandosi a dire falsità, cui spesso aggiungono volontari errori con scopo di sfuggire ai giudizi spesso necessari anche in forma di sentenze giudiziarie.
A tutto ciò si aggiungono i fanatici che con peggiore insistenza lanciano avvilenti comunicati contro le capacità umane superiori, fingendo che queste nel manifestarsi costituiscano confusione per chi ne ha altre o non ne potrebbe avere o non ne avrebbe. Ovviamente sono tali finzioni che creano pessima confusione.
Il motociclismo è soprattutto un modo per spostarsi e non solo un modo per trasporto.
Ha propria filosofia del movimento, diventando una filosofia del movimento per chi ottiene filosofia in esso e altrimenti non potrebbe essere, perché non si tratta di condizioni ordinarie; comunque, a prescindere da filosofi e da filosofie, il motociclismo resta la maniera più rigorosa di spostarsi via terra con uso di motore.
Chi nelle comunicazioni non ci pensa, sopravvalutando o sottovalutando lo sport o peggio interessandosi e fraintendendo eventi non sportivi, non rende servizio a nessuno Stato e nuoce al diritto ai liberi e proficui spostamenti.
MAURO PASTORE