Lavora in nero, ha due figli e ora ha ricevuto lo sfratto
Caterina si arrangia facendo le pulizie e come badante: «Con 400 euro al mese l’affitto non riesco a pagarlo, in casa non abbiamo il gas e viviamo al freddo»
di Anna Ghezzi
11 marzo 2018
PAVIA. Vivono in tre al pianterreno in un appartamentino in viale Cremona a Pavia, senza gas da due anni.
E mercoledì potrebbero perdere anche l’ultimo tetto che resta loro sulla testa. «Aiutatemi, i miei figli vanno a scuola qui», supplica Caterina C., che ha poco più di quarant’anni e due figli di 17 e 11 anni.
Mercoledì per loro scatta lo sfratto ma, al momento, non c’è nessuna soluzione abitativa.
«Io vengo dalla Sicilia - racconta la donna con le lacrime agli occhi - e sono venuta su per mio marito. Abitavamo a Stradella.
Poi ci siamo separati e lui ha sbattuto fuori di casa me e i figli: non mi paga gli alimenti, mi ha lasciata da sola a occuparmi di tutto. E io l’ho fatto, facendo i salti mortali».
Lavori in nero, pulizie, notti come badante di anziani. Contratti? Nemmeno l’ombra. «Dunque nessuno mi affittava una casa - racconta - finché non ho trovato questa signora che mi ha dato questo appartamento».
Trecento ottanta euro al mese per un monolocale composto di cucina, stanza da letto e bagno a Pavia Est. «I primi mesi mi portava i bollettini, poi nemmeno quello - racconta - Io chiedevo un contratto.
Poi, da un anno il lavoro è calato e io non riesco più a pagare l’affitto. Il problema è che senza contratto d’affitto non potevo nemmeno chiedere i contributi sociali, come il bonus gas e luce». Così da due anni il gas non c’è più, a casa si cucina su un fornelletto da campeggio.
Nella cucina la bimba fa i compiti con due maglioni addosso e una stufetta accesa, di là la mamma fa ordine: «Se ci cacciano devo fare pulizia, non so dove portare questa roba».
Non è tanta. La casa è minuscola, madre e figlia dormono in stanza, il figlio grande sul divano in cucina, non è nemmeno un divano letto. Mobili anni Sessanta, un albero di natale di carta ancora esposto, una radio. I libri di scuola sul tavolo, il frigo sulla sinistra.
Il figlio grande frequenta il quarto anno di una scuola professionale, la piccola le medie. «L’assistente sociale a un certo punto mi ha detto che se non si trovava una soluzione potevo pur sempre tornare in Sicilia - racconta tra le lacrime - ma non è facile. Devo pensare ai miei figli: mio figlio è al quarto anno, si sta per diplomare, giù non potrebbe nemmeno continuare la scuola che sta facendo. E la piccola ormai studia qui, non voglio rovinare loro la vita», racconta.
Caterina C. è finita in una specie di circolo vizioso dal quale non vede via d’uscita.
Vive con circa 400 euro al mese con cui paga la luce, la spesa, il necessario per i figli. Qui non ha parenti solo qualche amica che le dà una mano. Senza contratto di affitto non solo non può accedere ai vari bonus per famiglie in difficoltà per pagare affitto, luce, gas. Ma non ha potuto nemmeno chiedere la residenza a Pavia, così, racconta, «alla fine risulto residente da due mesi». E quindi, niente casa popolare, non ha i requisiti minimi di residenza. «Con tutte le case vuote che ci sono - racconta l’amica che l’accompagna - sopra casa mia, a Porta Carlcinara, si sono appartamenti popolari vuori da anni».
Il caso di Caterina è seguito dai servizi sociali del Comune di Pavia, ora lei ha fatto domanda per un posto al Villaggio San Francesco.
«Non è il massimo, soprattutto per i miei figli - dice - ma è meglio che dormire in auto.
Io non voglio che mi portino via i miei figli, combatto per loro da sempre. Sono disposta a pagare una quota mensile, per avere una casa, anche piccola, ci accontentiamo di poco».
11 marzo 2018
Fonte : Lavora in nero, ha due figli e ora ha ricevuto lo sfratto - Cronaca - La Provincia Pavese